al bano 9

AL BANO: “IO E ROMINA NON ABBIAMO MAI FATTO NIENTE DI FALSO. SONO STATI VERI L'AMORE, I FIGLI, L'ABBANDONO. LA GENTE AMA LA VERITÀ' - SANREMO? E’ STATA LA FABBRICA DI TUTTI I MIEI SOGNI, OGGI C’E’ TROPPO GOSSIP MA VOGLIO TORNARCI - SE I RUSSI POTESSERO, FAREBBERO A CELENTANO UNA STATUA SULLA PIAZZA ROSSA"

AL BANO ROMINAAL BANO ROMINA

Alessandra Menzani per “Libero Quotidiano”

 

Nove volte da solo, cinque con l' ex moglie Romina Power, Al Bano Carrisi insieme a Milva e Toto Cutugno è il maratoneta di Sanremo, la sagra della musica che da domani monopolizzerà le serate degli italiani sotto la guida di Carlo Conti (bis).

 

Lo scorso anno, come super ospite insieme a Romina, il leone di Cellino San Marco, 72 anni, cantante, attore, viticultore, ex naufrago dell' Isola dei famosi, ha riunito l' Italia alla tv: in quel momento giovani e anziani hanno cantato, ballato, gioito, forse pianto davanti a quella che era la coppia perfetta, la coppia dei sogni.
 

AL BANO 1AL BANO 1

Al Bano racconta perché Sanremo è Sanremo dal set canadese di "Così lontani così vicini", il programma di Raiuno che conduce, guarda un po', proprio con l' ex compagna di una vita, la figlia di Tyron Power che gli ha dato quattro figli. «Ho sempre fatto televisione, sono 50 anni che faccio questo mestiere», dice sul nuovo ruolo di conduttore.

E con Romina come si trova?
«Bene: ci vediamo pochissimo (ride, ndr), lei infatti in questo momento è a fare le riprese in Sicilia. Sul palco siamo sempre andati d' accordo».

Siete tornati insieme per business, quindi?
«Faccio questo lavoro da sempre. Da solo o in coppia. Fare le cose per business non mi appartiene».

La vostra reunion sanremese è finita anche nel film di Checco Zalone come simbolo dell' Italia unita. È cosi?
«Con Zalone farei un film domani, sono suo fan dalla primissima ora. Checco è un genio, il suo regista Gennaro Nunziante pure. Non poteva che venirne fuori l' idea geniale di prendere i personaggi più importanti della passata kermesse. Lo scorso anno la nostra esibizione ha fatto il 62% di share. Sinceramente non mi aspettavo tanto».

Perché secondo lei?
«Io e Romina non abbiamo mai fatto niente di falso. Sono stati veri l' amore, i figli, l' abbandono. La gente ama la verità».

Sanremo cos' è?
«Per me è stata la fabbrica di tutti i miei sogni, ricordo Domenico Modugno, la lotta con Claudio Villa».

Lo guarderà?
«Purtroppo no perché sono in Canada. Ma Carlo Conti farà un grande Festival. Come regola personale mi sono posto quella di fare Sanremo un anno sì e uno no. Le dirò, fare l' ospite d' onore mi ha fatto un effetto strano, mi è mancato il brivido, l' adrenalina della gara che ti parte dalla punta dei piedi e ti arriva fino all' ultimo capello».

Come è cambiato negli anni il Festival?
«Oggi purtroppo l' aspetto musicale è meno importante mentre lo è di più quello gossipparo, non so perché, in fondo gli ascolti, a parte due edizioni in calo, sono sempre stati forti. Oggi, meno di prima, le canzoni ti restano addosso come bellissimi nei sulla pelle».

Quali brani rappresentano meglio Sanremo?
«"Volare" di Modugno, "L' Italiano" di Toto Cutugno e "Io che non vivo" di Pino Donaggio».
 

AL BANO RUSSIAAL BANO RUSSIA

Più recenti?!
«Mmh...».

E tra i suoi cavalli di battaglia?
«Ne ho portati quasi quindici ma il pezzo che ha fatto più breccia è stato "Felicità". Era la canzone giusta al momento giusto. Arrivavamo da dieci anni orribili, gli anni Settanta. C' erano in giro solo canzoni da funerale. Non sopportavo più quell' Italia in ginocchio, mi ribellai e me ne andai in Spagna. Ma appena sentii "Felicità", che non avevo scritto io, pensai fosse il brano perfetto».

Un Sanremo che ricorda con amarezza?
«Quello del 1968. Il mio pezzo vinse il Premio Luigi Tenco, che aveva deciso di lasciarci l' anno precedente. Cantavo "La Siepe", secondo me uno dei pezzi più belli che ho fatto. Arrivavo da "Nel Sole", 19 settimane consecutive al primo posto. Tutti dicevano che avrei vinto io, ero sommerso dall' entusiasmo. Invece arrivò primo Sergio Endrigo con "Roberto Carlos". Prima erano tutti con me, poi il vuoto. Ho sentito un senso di abbandono, ero solo».

Parla della critica o del pubblico?
«Il pubblico non mi ha mai lasciato. Parlo della critica. Da un giorno all' altro l' acclamazione sparì, allora decisi di ritirarmi in una "selva oscura", come diceva il Sommo Poeta.
 

AL BANOAL BANO

Decisi di varcare le Alpi, andai all' estero e la cosa mi fece capire meglio questo mestiere. È iniziata una bella stagione spagnola, poi australiana… Sono il Cristoforo Colombo della musica leggera italiana».

In Russia è l' idolo, la sua reunion con Romina è stata un evento. Nella Terra di Putin è più gettonato lei, Pupo o i Ricchi e Poveri?
«Se i russi potessero, farebbero a Celentano una statua sulla Piazza Rossa, mi creda. E anche Riccardo Fogli va alla grande. Siamo tutti sullo stesso livello».

Quest' anno il Festival è pieno di divi dei talent. Rischiano di bruciarsi?
«Non farei un discorso di talent. Chiunque tu sia, da Al Bano a Toto Cutugno, se non hai il pezzo giusto al momento giusto fallisci. "Come va, come va, tutto ok tutto ok" era una canzone che parlava dell' ecologia in modo ironico. Vorrei che si riportasse al centro il fattore musicale. I talent non mi dispiacciono, mi hanno proposto tante volte di fare il coach. Ma chi sono io per giudicare?».

Tra i giovani chi le piace?
«Tiziano Ferro, Negramaro, Marco Mengoni ed Emma: fui uno dei primi a pronosticare il suo successo, è molto forte».

C' è un nuovo Al Bano?
«Mica sono morto. Non c' è, dovrebbe avere tanta pazienza. Sono diventato mio malgrado il re del gossip. Che più odio, più mi insegue».

Cosa le manca?
«Non sono mai fermo. Lavoro tutti i giorni. Il mio progetto è quello di un film, di cui curo anche la regia, su mia madre dal titolo "Con gli occhi del cuore". Un po' come quello che feci per la pellicola su mio padre nel 1999, un bel testamento».

Lei a Cellino è il re, vero?
«Non esageriamo: c' è tanta invidia, volo basso. Sì, ho i vini buonissimi, un grande albergo, la spa, lavoro sodo. Tutti i soldi che ho li ho investiti lì».

Lei ha avuto sei figli, che voto si dà come padre?
«Sette più. Il due e mezzo per arrivare al dieci manca perché non sono potuto essere presente 365 giorni all' anno per i miei ragazzi. Li ho cresciuti con i valori di mia madre e mio padre: la correttezza, l' onestà, l' impegno sociale. La sera mi corico a letto revisionando me stesso e pensando che non ho fatto nulla di male».

Non ama il gossip ma ci dica: è single o è ancora legato a Loredana Lecciso?
«Sono responsabile dei miei figli e ho un bel rapporto con Loredana.
La faccenda del single non mi appartiene. Nella vita ho avuto parecchie patate bollenti ma ho sempre trovato il modo di affrontarle».
 

reunion al bano rominareunion al bano romina

Riveli un suo difetto.
«Ho sempre lavorato troppo per produrre difetti (ride, ndr)».
 

Il tecnico di Così lontano così vicino "rapisce" qualche minuto Al Bano per sistemargli il microfono per la trasmissione.

 

Allora lui ci passa al telefono la figlia Jasmine. «Mi ha accompagnato qui in Canada, ha 14 anni; Jasime, parla con la giornalista di Libero, un importante giornale». Pronto Jasmine, lo dici tu un difetto di tuo padre? «A scuola è esigente, e poi un po' severo con chi frequento: ma non sono difetti. Il pregio? Faccio tanti viaggi con lui, come questo». Al Bano torna alla cornetta.

Ultima domanda: Sanremo, prima o poi, lo condurrà lei?
«No, grazie. Ho fatto qualcosa di male?».
 

AL BANO 9AL BANO 9PUPO AL BANOPUPO AL BANOAL BANO E ROMINA AL BANO E ROMINA gianna nannini al bano    gianna nannini al bano

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO