kathryn schulz - l arte di sbagliare

BENEDETTO SIA L'ERRORE - IL LIBRO DI KATHRYN SCHULZ, “L’ARTE DI SBAGLIARE”, CI AIUTA A CAPIRE IL VALORE DELLE CAZZATE CHE FACCIAMO: “LA NOSTRA CULTURA ASSOCIA L'ESSERE NEL TORTO CON L'ESSERE PIGRI, STUPIDI, O PERFINO CATTIVI - LE PERSONE PIÙ IN GAMBA NON SBAGLIANO MENO DI FREQUENTE. ANZI, SONO PIÙ VELOCI NEL RICONOSCERE I LORO ERRORI E AD ADATTARE LE LORO CONVINZIONI DI CONSEGUENZA”

Eleonora Barbieri per “il Giornale”

 

KATHRYN SCHULZ

Siamo tutti un po' come il coyote dei Looney Tunes, quello che insegue Beep Beep e continua a correre oltre il dirupo, almeno fino a che non guarda in basso e si accorge di non essere un uccellino, e di non saper volare. Il coyote cade, Beep Beep è salvo. Ma - esattamente come noi - fino a che non si rende conto del suo errore, il coyote fila alla grande: perché nei nostri sbagli ci troviamo benissimo, il torto ci fa sentire perfettamente nel giusto, fino al momento in cui si rivela per quello che è. E allora, a quel punto, cadiamo come il coyote: imbarazzo, vergogna, umiliazione. Errore, appunto.

 

Terreno di indagine di Kathryn Schulz, giornalista del New Yorker, premio Pulitzer, autrice di L'arte di sbagliare. Avventure nel margine d' errore (Bompiani, pagg. 544, euro 17; in libreria dal 16 gennaio), un saggio di «Errologia» scritto dopo cinque anni trascorsi a «riflettere sull' avere torto», una situazione che, secondo l' autrice, dice molto della natura umana, e della nostra intelligenza. Perché tendiamo tutti a essere come quel chirurgo del Beth Israel di Boston - ospedale americano d' eccellenza - che «sentiva di essere dalla parte giusta» della paziente, solo che le aveva operato (benissimo) la parte sbagliata.

KATHRYN SCHULZ - L ARTE DI SBAGLIARE

 

Kathryn Schulz, perché ha deciso di occuparsi proprio di errori?

«È stata... una rivelazione. Stavo lavorando su una serie di storie - un evento politico in Texas, uno scienziato di Yale, un ricordo personale - e un giorno, salendo le scale di casa, all' improvviso ho capito che tutte riguardavano la stessa cosa: come nascono le nostre convinzioni, perché siamo così attaccati a esse, e come ci sentiamo quando crollano. E mi è stato chiaro che quelle idee sarebbero state parte di un libro sull'errore».

 

Perché gli errori sono così interessanti rispetto alla verità?

«Come sanno gli studenti di medicina, uno dei modi migliori per imparare qualcosa sulla salute umana è studiare le malattie. E lo stesso vale per gli errori: studiando come le nostre menti sbagliano possiamo capire come funzionano».

 

Perché l'errore è una «categoria dell' esperienza umana»?

«Il nostro atteggiamento nei confronti dell' errore influenza quasi ogni relazione umana, di solito in peggio. Eppure, raramente ci concentriamo su di esso».

 

sant agostino

Ma perché ci costa tanto ammettere di avere sbagliato?

«La nostra cultura associa l'essere nel torto con l' essere pigri, stupidi, o perfino cattivi. A peggiorare le cose, la maggior parte di noi non è gentile con coloro che ammettono l'errore: li denigriamo e diciamo cose come Te l' avevo detto. È un circolo vizioso».

 

Eppure avere ragione è un piacere enorme, e universale...

«Dà una certa eccitazione perché, appunto, ci hanno insegnato che avere ragione è un segno di intelligenza. E poi c'è una specie di incentivo evoluzionistico: essere nel giusto è importante per la sopravvivenza e la sicurezza».

 

Dice che, sull'errore, commettiamo un meta-errore colossale.

cartesio

«Sì: ci sbagliamo su quello che significa sbagliare. Tendiamo appunto a equiparare l'avere ragione con l'essere intelligenti, ma non è affatto vero. Le persone più in gamba non sbagliano meno di frequente. Anzi, sono più veloci nel riconoscere i loro errori e ad adattare le loro convinzioni di conseguenza».

 

Ha una visione ottimistica?

«Per la visione pessimistica, l' errore è un fallimento, un peccato perfino; invece, per quella ottimistica, l' errore è una forza propulsiva dell' evoluzione intellettuale e personale. E la nostra capacità di sbagliare è del tutto inestricabile dal miracolo della cognizione umana».

 

Parafrasa Sant' Agostino con Cartesio: Fallor ergo sum. Sbaglio dunque sono.

«A volte credo che il mio sia un libro sul dubbio: la capacità di mettere in discussione le nostre convinzioni e di essere a proprio agio nell' incertezza è cruciale per essere delle brave persone e dei bravi cittadini».

 

Lei dice di più: dice che è fondamentale nel progresso scientifico, nella creatività artistica...

ku klux klan 7

«Nella scienza, la certezza assoluta è la via più rapida per annullare la curiosità e perdere la possibilità di imbattersi in verità inaspettate. E poi, visto che sbagliamo in continuazione, tutti vivremmo più serenamente se ci abituassimo ad accettare un certo margine di errore in tutto ciò che pensiamo e facciamo».

 

Molti errori non sono dovuti solo alle convinzioni, ma ai sensi che ci tradiscono. Fra queste cantonate della percezione, qual è la sua preferita?

«Amo molto quelle strane illusioni ottiche che le persone sperimentano quando viaggiano ai Poli. Da tempo immemore, gli esploratori artici hanno raccontato di visioni strambe, incredibili: navi appese all'ingiù nel cielo, montagne distinguibili nei minimi dettagli, laddove non esistono montagne, e così via. Oggi, con le nostre conoscenze di ottica e della curvatura terrestre, abbiamo delle ottime spiegazioni sul perché accadano, eppure queste illusioni restano spettacolari».

 

Gli errori ci trasformano?

sbagliare i propri calcoli

«Per me questo è l'aspetto più eccitante nell' ammettere i nostri errori: nel farlo, cambiamo le nostre convinzioni e, a volte, le nostre vite. Nel libro racconto la storia di un ex leader del Ku Klux Klan il quale, per una serie di circostanze, è costretto a lavorare a stretto contatto con una donna afroamericana della sua città. All'inizio la scredita e la disprezza, poi ne riconosce la grande umanità, capisce quanto abbiano in comune e, alla fine, comprende quanto era enorme e terribile il suo errore. E questo cambia completamente la sua esistenza».

 

Siamo anche molto sicuri dei nostri ricordi, specialmente se collegati a fatti tragici. E invece...

«Sappiamo da tempo che la memoria umana è straordinariamente fallace. Numerosi studi mostrano che, durante gli esperimenti, le persone che sono testimoni di un crimine riportano fatti errati, inclusi quelli più importanti, con assoluta sicurezza; allo stesso modo, è sorprendentemente facile convincere qualcuno di ricordare qualcosa che non è mai successo».

 

Saperlo ci aiuta?

«In realtà, sapere quanto i nostri ricordi possano essere ingannevoli non impedisce che ci sembrino estremamente convincenti. Questa fiducia profonda nei nostri ricordi infedeli può avere conseguenze molto gravi, specialmente nell' ambito della giustizia: il sistema continua a considerare la testimonianza oculare come una delle prove più affidabili, nonostante una quantità di ricerche abbia stabilito che è del tutto inaffidabile».

 

Che cos' è l'errore, alla fine?

«È qualcosa di assolutamente positivo. Rispecchia sia la sofisticatezza del cervello umano, sia la meraviglia e i misteri del cosmo. Certo, ci sono errori tragici e inaccettabili, che dovremmo cercare di evitare; ma, anche in quei casi, non ci fa bene l'atteggiamento di chi è orripilato e umiliato da essi. Credo che dobbiamo accettarli come delle realtà e, idealmente, sfruttarli come strumenti per fare progressi, in tutti gli ambiti della vita».

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO