CAMILA, DALLE SERATE CON ROBBIE WILLIAMS ALLA VETTA DEGLI ASCOLTI - LA RAZNOVICH DOMENICALE PORTA IL ‘KILIMANGIARO’ DI RAI3 ALL’8% DI SHARE, CON POCHI SOLDI IN BARBA AI MEGA-STIPENDI DEI FRIGNONI DI VIALE MAZZINI - ‘SONO FIGLIA DI HIPPY, HO AVUTO UNA VITA BIZZARRA E AMO RACCONTARLA’

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1. FIBRILLAZIONE RAI; CAMILA SUGLI SCUDI

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CAMILA RAZNOVICH CAMILA RAZNOVICH

Per la quarta volta nel corso della stagione, il pomeriggio domenicale ha visto il sorpasso di Rai3 su Rai2. Anche questa domenica il contenitore di viaggi condotto da Camila Raznovich, il Kilmangiaro,  con 1 milione 200mila spettatori e uno share del 7,9%,  ha superato “Quelli che il Calcio”, fermo al 7% con 1 milione 60mila spettatori.

 

Un successo ormai consolidato, di proporzioni inaspettate, che dimostra come, in tempi in cui i cachet milionari di molti artisti destano irritazione, si può realizzare un prodotto di qualità, apprezzato dal pubblico, senza spendere cifre blu.

 

Gli stessi compensi della Raznovich sono lontani da quelli delle “prime file” Rai. A questo si somma il fatto che la conduttrice è riuscita, in queste ultime tre edizioni, nella scommessa di risollevare i destini di un programma che nelle ultime edizioni condotte dalla “rivale” Licia Colò sembrava avviato al viale del tramonto. Risultato? La prospettiva di una promozione imminente – e di un trasloco di rete -  per la Raznovich si fa sempre più concreta.

 

CAMILA RAZNOVICH CAMILA RAZNOVICH

 

2. IO, UNA HIPPY GIRAMONDO

Silvia Fumarola per ‘La Repubblica

 

La sua vita l’ha messa nero su bianco. «Scrivere mi è sempre piaciuto», racconta Camila Raznovich «è un modo per mettere ordine nella propria vita e di esprimersi liberamente. Ho sempre tenuto diari e ho scoperto che è terapeutico». Giramondo, una vita speciale (i genitori la portarono a vivere con il fratello in un ashram indiano, fino ai 10 anni, esperienza a cui nel 2006 ha dedicato il primo libro, Lo rifarei), conduttrice del Kilimangiaro su Rai3, ma anche attrice (Poveri ma ricchi di Fausto Brizzi), madre di due figlie (alla maternità ha dedicato il libro M’ammazza), Raznovich è una donna curiosa.

 

Nel terzo libro Lo spazio tra le nuvole – Il viaggio come cura” (Mondadori) racconta i viaggi che hanno segnato la sua vita, dal mio primo, da sola a 16 anni, fino a quello in Thailandia con le figlie «perché le ho abituate subito a viaggiare, andare in giro per il mondo è la mia passione».

 

 La figlia dei fiori che dall’India è cresciuta nelle scuole borghesi di Milano, è diventata una quarantenne in carriera, determinatissima: «Sono ambiziosa e lo dichiaro, ho lavorato tanto e sono una privilegiata, ho fatto delle mie passioni il mio lavoro. Dopo 21 anni di televisione mi sento in equilibrio con me stessa, mi sono data come missione quella di non lamentarmi mai».

CAMILA RAZNOVICH CAMILA RAZNOVICH

 

Madre italiana e padre di discendenza ebrea russa, entrambi cresciuti a Buenos Aires – Raznovich nei primi libri ha messo ordine nella sua vita vagabonda: «Mi sono resa conto che la mia era una storia particolare, originale, un’infanzia che non molte persone nel mondo possono raccontare» spiega «scrivendo ho rimesso i tasselli al posto giusto. I miei erano hippy, ma non sono molto diversa da come era mia madre, forse seguo di più le mie figlie, sono molto più presente… Vado ai consigli di classe della scuola di mia figlia di sette anni, mia mamma non ci ha mai messo piede. Sono una donna molto esigente ed è inevitabile che sia anche una madre esigente. Ho sempre abbinato ai viaggi la scrittura, ho tenuto diari da quando ero bambina, scrivere mi faceva sentire un po’ meno sola».

 

camila raznovich camila raznovich

Durante i viaggi, anche i più avventurosi, ha fermato immagini e emozioni. Pagine conservate negli anni che ora sono diventate pubbliche. «Lo spazio tra le nuvole è nato così, andando a ritroso nel tempo, unendo ai diari dei miei viaggi le foto, creando un percorso ideale. Questo libro – racconta – in fondo è quasi una seduta analitica, rivela un po’ di me e dei luoghi che ho amato. Ho sempre pensato che viaggiando si cresce».

 

camila raznovich camila raznovich

Dai tour avventurosi con i genitori al rientro «nei ranghi a Milano, ed è stata dura», Camila dopo la maturità classica approda in Inghilterra a Mtv Europe. «A vent’anni ho vissuto i tempi d’oro dello star system televisivo. Ero giovanissima e incontravo i divi. Quando ero più ragazzina il mio ego era molto pompato, il successo ti toglie dal tuo centro, guadagni un sacco, hai l’autista, vai a cena con Robbie Williams. Il primo anno sì, diciamo che avevo un rapporto di autocelebrazione, l’ego ipertrofico», confessa con ironia.

 

«Oggi a 42 anni no, devi trovare un tuo equilibrio per mantenere la media, ho avuta una famiglia e gli strumenti per capire che non era la mia vita: non sono quello che faccio. Non ho fatto molta fatica a tornare in me».

 

FIORELLO KARAOKE CON CAMILA RAZNOVICH FIORELLO KARAOKE CON CAMILA RAZNOVICH

Con la scrittura ha scoperto qualcosa di sé, ha tirato fuori una consapevolezza «e ho coltivato la mia parte creativa. Oggi sono una donna più completa, più ambiziosa, che ha diverse facce. La gente non pensa che chi fa televisione faccia una vita normale, è un equivoco enorme, noi – e lo dico senza retorica – siamo operai della televisione. Un artista è talento puro: Battisti, De Andrè, Dalla rimarranno nella storia della cultura, io no. Io non incido un album pazzesco, il mio lavoro è fatto di quotidianità, tenacia volontà e dedizione».

 

camilla raznovich camilla raznovich

Le figlie Viola e Sole restano un punto fermo: «Hanno viaggiato mezzo mondo con me, mi sono separata un anno fa dal loro padre, una separazione fatta con amore e armonia: questi sono i valori per me. Non ci sono drammi nella vita se anche la fine di un rapporto viene gestita bene», dice Camila Raznovich.

 

camilla raznovich camilla raznovich

«Spero di tirare su due donne in gamba, libere. Ci sto lavorando da quando sono nate, vorrei che fossero soddisfatte. Con tutti i miei limiti e gli errori che posso aver fatto, mi auguro che le bambine prendano il coraggio di fare quello che è giusto per se stesse. Che siano sempre libere di scegliere».

Camila Raznovich Camila Raznovich

 

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