morricone

CERCATE IL VERO GENIO DI MORRICONE DI CUI IL COMPOSITORE SI E' SEMPRE VERGOGNATO? - MOLENDINI: "ALLORA ASCOLTATE IL GIRO DI BASSO DI ‘’SAPORE DI SALE’’, I FIATI MESCOLATI ALLE VOCI IN ‘’A-A-ABBRONZATISSIMA’’ DI EDOARDO VIANELLO, LE TROMBE CHE ANNUNCIANO LA MAGNIFICA CAVALCATA DI ‘’SE TELEFONANDO’’ DI MINA, L'INTRO SINFONICO CHE FA DA APRIPISTA A ‘’GIRA, IL MONDO GIRA’’ DI JIMMY FONTANA, IL BARATTOLO CHE ROTOLA PER GIANNI MECCIA... DA MORANDI ALLA PAVONE, GLI STREPITOSI ARRANGIAMENTI DI MORRICONE PER L’RCA DEGLI ANNI ’60 HANNO DATO VITA E POLPA AL POP ITALIANO. MA LUI SE NE VERGOGNAVA: ''LA MIA VITA È STATA SEGNATA DALLA PAURA DI RESTARE SENZA LAVORO, DI NON PORTARE SOLDI A CASA" - VIDEO

Marco Molendini per Dagospia

 

morricone cocciante

Non ho mai capito fino in fondo, ma ho sempre avuto il sospetto che Ennio Morricone ci facesse, come si dice a Roma. Sornione, ironico, pronto a smontare qualsiasi insidia che tendesse a mettere sul piedistallo il suo passato pop.

 

marco molendini foto di bacco

«Prendevo 20 mila lire a canzone più le royalties sulle vendite. Ero contento. La mia vita è stata segnata dalla paura di restare senza lavoro, anche se non ho mai avuto bisogno di cercarlo. Ma, fino a venti anni fa, ero preoccupato del rischio di non portare soldi a casa» la sua risposta, deciso a sminuire il valore di quel passato e a rivendicare i giusti riconoscimenti per quello che ha fatto dopo e anche ad arrabbiarsi quando il suo talento non veniva premiato, come era successo quando non prese l'Oscar per Mission (che quell anno andò a Herbie Hancock per Round midnight).

 

edoardo vianello

È vero, allora, faceva tutto quello che gli capitava a tiro. Arrangiamenti a getto continuo: un flusso, però, che ha segnato la colonna sonora di un decennio d'oro e si è stampato nella memoria comune.

 

Proprio così, faceva tutto, Ennio: per Vianello ha scritto e arrangiato anche un pezzo (non passato alla storia) che si intitolava Cicciona cha cha cha (ha preferito non firmarlo usando lo pseudonimo Dansavio). Diceva : «Oh-oh-oh cicciona/Tu mi piaci così/Coi baci d'amore/Tu splendi come il sole/Oh-oh-oh cicciona/ Resta sempre così».

edoardo vianello

 

 

Non è passata alla storia, giustamente è stata dimenticata, ma nella sfilza di canzoni che ha rivestito, rimontato, lucidato e ricostruito Morricone ha lasciato tracce abbondanti del suo genio popolare.

 

morricone morandi

Il giro di basso spezzato da tocchi dissonanti di pianoforte che introducono Sapore di sale che hanno segnato per sempre la sensualità delle spiagge d'estate, il barattolo fatto rotolare per annunciare Gianni Meccia che si lamenta di un amore che «tratta il mio cuore come fosse un barattolo»,

rita pavone

 

 

le discese e le risalite dei fiati mescolati alle voci del coro che canta A-A-Abbronzatissima, stessa formula usata per il twist Guarda come dondolo (erano gli anni in cui andavano le sezioni delle orchestre abbinate alle voci, come insegnava Ray Conniff), le trombe che annunciano la magnifica cavalcata di Se telefonando, l'intro sinfonico che fa da apripista a «gira, il mondo gira» di Jimmy Fontana, i clarinetti che mimano l'insistenza di un clacson in Go kart twist, il fischio che annuncia Pel di carota di Rita Pavone: «Un pezzo semplice e scemo» ce lo ha bollato un giorno intonando anche il tema.

 

 

 

 
 

 

 

Melis

Morricone e con lui Bacalov sono stati i grandi artigiani della musica leggera italiana nel momento di massimo splendore, stilisti capaci di trasformare in oro quello che toccavano. Artefici di una fabbrica nazionale dei sogni musicali, dove le canzoni venivano montate e smontate come in una grande sartoria.

 

morricone

Un luogo magico dove incontrare Mina, Frank Sinatra e Arthur Rubinstein alle prese (sublime il racconto che un giorno fece Paolo Conte, altro personaggio fisso degli studi di via Tiburtina) con una scatenata Loredana Bertè che lo vede mentre fa picnic nel cortile e lo apostrofa schiaffeggiandolo affettuosamente sulla testa: «Bravo il nonnetto che se mangia l’ovetto». Un luogo unico, nel mondo intero.

 

edoardo vianello

 

Non si dilungava a ricordare quei tempi, il maestro Ennio. Sfuggiva. Le parole bisognava strappargliele. Li considerava, a torto, quegli anni una semplice occasione per svoltare economicamente: «Usavo la mia preparazione tecnica per scrivere arrangiamenti che potessero nascondere la mediocrità di certe melodie e rivelare le mie conoscenze tecniche», la sua risposta minimalista, quando un giorno provai a farlo sbottonare sul suo passato più pop.

 

 

Le invenzioni che suggeriva erano frutto insieme del suo patrimonio familiare, figlio di un trombettista, dopo la guerra ha dovuto fare la gavetta per vivere, cominciando a lavorare a 15 anni, suonando la notte nei night dell'epoca come le Grotte del Piccione («in famiglia avevamo problemi economici, così suonavo nei night. L'ho fatto coi tedeschi e cogli americani che, però, non pagavano, ci davano cibo e sigarette che io rivendevo a pochi soldi», il suo ricordo), o come tromba di fila nell'orchestra del Sistina e poi arrangiatore per Garinei e Giovannini: «Studiavo ancora composizione con Goffredo Petrassi scrivevo arrangiamenti per Renato Rascel e Domenico Modugno e mettevo a frutto i miei studi di musica concreta».

 

edoardo vianello

 

 

Le sue geniali trovate sonore nascevano dalle frequentazioni del mondo della musica sperimentale, come Nuova consonanza. Ma saper adattare così mirabilmente quegli strumenti alle esigenze comunicative della musica commerciale non è da tutti, presuppone un’inclinazione, un talento naturale, un gusto fondamentalmente popolare.

 

morricone

Tutto quello che ha messo in pratica prima sulla materia bruta delle canzoni, poi nella scrittura di avvolgenti melodie da film, anche queste sempre condite da invenzioni bizzarre, il fischio, la chitarra country e lo schioccare di una frusta di Per un pugno di dollari, il piano dissonante di Indagine su un cittadino, il fischio seguito dal celebre «ua – ua- ua - uaaa» da pelle d'oca di Il buono, il brutto e il cattivo. «Io complico le mie orchestrazioni – la confessione -, gli accordi che uso sono semplici, solo tre suoni, quelli che si possono fare con semplicità alla chitarra».

 

 

 

mina

E la natura di Morricone che riviene fuori. Lui aspira a scrivere musica contemporanea, celebrativa, ma la sua indole popolare inevitabilmente finisce per rifarsi viva. Ma è proprio in questo il segreto del suo successo, che ha contagiato il mondo del pop. Gente come Springsteen o i Metallica aprono i concerti con la sua musica. Gli U2 gli hanno dedicato la loro Magnificent.

 

E, alla fine della sua carriera, ha finito per trasformarsi lui stesso in popstar, capace di dirigere le sue musiche davanti a platee sterminate. Lo ha fatto fino all'ultimo, fino all'estate scorsa. E probabilmente progettava di farlo ancora.

 

morricone leone

Non avrebbe mai lasciato questa professione finale come decise di fare quando andò a Sanremo con Paul Anka: «La canzone era Ogni volta. Quel disco vendette un milione e mezzo di copie, ma mi fece decidere di lasciare quel lavoro. Il fatto è che il direttore generale Ennio Melis mi chiedeva di ascoltare i dischi che arrivavano dall'America e di puntare su arrangiamenti come quelli, con le ritmiche molto spinte. Io, invece, amavo fare arrangiamenti italiani. Me ne sono andato e ho cominciato il lavoro nel cinema». Non si può dire che sia stata una scelta sbagliata. Eppure il Morricone più pop ha lasciato tracce indelebili del suo talento più naturale.

 

MORRICONE 2MORRICONEmorriconemorriconeennio morricone quentin tarantinoMORRICONE LEONEennio morriconejacopo suona morricone in terrazzaennio morricone in concerto foto di bacco (9)ennio morricone in concerto foto di bacco (4)ennio morricone in concerto foto di bacco (14)ennio morricone in concerto foto di bacco (2)ennio morricone in concerto foto di bacco (5)ennio morricone in concerto foto di bacco (13)ennio morricone in concerto foto di bacco (6)ennio morricone in concerto foto di bacco (10)ennio morricone in concerto foto di bacco (8)ennio morricone in concerto foto di bacco (12)ennio morricone in concerto foto di bacco (15)ennio morricone in concerto foto di bacco (3)ennio morricone

 

vianello i watussi

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?