scurati cotroneo missiroli terranova strega 2019

CHE PREMIO "STREGA" SARÀ? - ECCO LA GUERRA EDITORIALE PER IL VINCITORE 2019 - IL PIANO MONDADORI-RIZZOLI-EINAUDI PER UN SUCCESSO “A TAVOLINO” CON MARCO MISSIROLI, IL DISAPPUNTO DEL MONDO LETTERARIO, LE VARIABILI IMPAZZITE NADIA TERRANOVA E ANTONIO SCURATI, L'OSANNATO LIBRO DI ROBERTO COTRONEO, LE CONTROMISURE DI SELLERIO...

Ermenegildo Foglietti per Dagospia

 

Helena Janacek

Che attorno allo Strega, tradizionalmente, si siano sempre consumati veleni e vendette è cosa nota. I più anziani ricordano arrabbiature furibonde, disfide, odi e gelosie. Con Curzio Malaparte che dichiarava: “io non bevo Strega, bevo Champagne”, o Roberto Calasso che usciva dal Ninfeo di Villa Giulia furibondo e senza salutare nessuno perché le sue “Nozze di Cadmo e Artmonia” non l’avevano spuntata contro “La grande sera” di Giuseppe Pontiggia.

 

Che lo Strega abbia sempre rispecchiato una certa società letteraria, impegnata ma anche molto romana, è noto. Ma negli ultimi anni le cose si erano messe per il verso giusto. Anzi, l’alternanza di vittorie dei grandi editori si erano anche un po’ interrotte permettendo di tanto in tanto qualche vittoria meno prevedibile ad editori con pacchetti di voti meno importanti di quelli che ha Mondadori.

nicola lagioia

 

Per cui l’anno scorso vinse il gruppo Mauri-Spagnol con Helena Janacek, “La ragazza con la Leica”, un libro certo assai modesto, ma che aveva una sua ragion d’essere: dare una vittoria a scatola chiusa a un autore non del gruppo Mondadori-Rizzoli-Einaudi che domina il premio in modo totale, per preparare la vittoria dell’anno successivo, cioè questo 2019.

 

MARCO MISSIROLI

Perché il brusio di disappunto del mondo letterario ora sta diventando un boato vero e proprio. Gli einaudiani, che ormai nelle loro stanze torinesi si dicono apertamente tra loro che, per quanto la gestione Solimine/Petrocchi abbia davvero cercato di contrastare il loro potere, aumentando il numero degli amici della domenica, facendo votare gli istituti italiani di cultura all’estero, escogitando cose che potessero togliere il potere di Einaudi/Mondadori di controllare i voti dello Strega nella maniera che preferiscono (Nicola Lagioia e Francesco Piccolo tra gli ultimi a vincere), dando la possibilità allo stesso comitato del Premio di candidare autori che non vengono presentati dalle case editrici, insomma nonostante gli sforzi a Torino questo premio hanno deciso di vincerlo dall’autunno del 2017. Quando hanno portato via all’editore Feltrinelli con un anticipo cospicuo un autore che si chiama Marco Missiroli, quarantenne che ha avuto un buon successo in libreria con un romanzo dal titolo eloquente: “Atti osceni in luogo privato”.

Nadia Terranova

 

Missiroli viene strappato a Feltrinelli per un romanzo che ancora oggi non è uscito, ma che, consegnato da non molto all’editore, ha fatto un po’ storcere la bocca persino agli editor della sua stessa casa editrice. Insomma non un capolavoro, per intenderci, come invece avrebbero sperato.

 

Un’operazione a tavolino di tipo commerciale che di culturale non ha nulla, anche se la “gauche” impegnata di Einaudi tiene a darsi un’aura di quel genere. A rimetterci in questa operazione gli autori del gruppo in cinquina dell’anno scorso. Carlo D’Amicis con il suo libro edito da Mondadori e Marco Balzamo con il suo romanzo Einaudi mandati esplicitamente al massacro, a perdere, per tenersi il pallino del turno successivo, ovvero questo.

 

Antonio Scurati

Solo che a Torino non potevano prevedere il successo dell’ultimo romanzo di Nadia Terranova “Addio Fantasmi”: pubblicato sempre da Einaudi, ma della famiglia più scapigliata, quella romana di Stile Libero, autrice amatissima e scoperta a suo tempo da Severino Cesari, che ha pubblicato uno dei libri più amati di questa stagione.

 

E non basta: la faccenda non è semplice, perché l’operazione a tavolino di accaparrarsi lo Strega senza colpo ferire, come una faccenda torinese ha altri due problemi mica da poco. Il primo è che l’uomo del best seller dell’anno, per quanto assai controverso, Antonio Scurati, con il suo “M” su Mussolini vuole partecipare allo Strega a ogni costo.

ROBERTO COTRONEO

 

E Scurati pubblica da Bompiani, del gruppo Giunti. Scurati peraltro allo Strega ha partecipato due volte. E ha perso due volte. E una delle due per un voto soltanto. Un po’ il Toto Cutugno della letteratura, per capirci. E non ha alcuna intenzione di fare la comparsa di Missiroli. Il secondo problema si chiama Roberto Cotroneo. Cotroneo nonostante abbia scritto una decina di romanzi non ha mai partecipato allo Strega.

 

E il suo “Niente di personale” è stato osannato come un capolavoro dalla critica, al punto di definirlo uno dei pochi libri da salvare del 2018. Cotroneo peraltro pubblica dalla Nave di Teseo, che è la casa editrice fondata da Umberto Eco, che attraverso Elisabetta Sgarbi vuole sempre di più consolidare il suo peso culturale nel panorama editoriale. Infine c’è Feltrinelli, che potrebbe decidere di concorrere, anche se non ha ancora deciso con quale autore, nell’anno della scomparsa di Inge.

 

Antonio Manzini

E anche a Palermo si muove più di qualcosa con Antonio Sellerio che sta pensando molto seriamente a uno dei suoi giallisti da candidare (sembra Antonio Manzini). Qualcuno dice che questo Strega sancirà la fine di un epoca, e anche delle vittorie a tavolino, perché questa volta si è superato il segno. Altri sostengono che le cose andranno come sono sempre andate. Ma questa volta qualcuno giura che nelle stanze ovattate di casa Bellonci, corra un nervosismo davvero inedito. Esasperati di dover sottostare ai soliti poteri e alle vecchie egemonie culturali...

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO