gassman di fabrizio corallo

IL CINEMA DEI GIUSTI - E’ UNO SPETTACOLO, DAVVERO, QUESTO BEL DOCUMENTARIO REALIZZATO DA FABRIZIO CORALLO, “SONO GASSMAN! IL RE DELLA COMMEDIA”, CHE VEDREMO SU SKY ARTE DOMANI, DOMENICA 13 GENNAIO, DOPO ESSERE STATO PRESENTATO CON GRANDE SUCCESSO E SPOLVERO DI STAR IN SALA POCHI MESI FA DURANTE LA FESTA DI ROMA - VIENE FUORI UN RITRATTO RICCHISSIMO DOVE TRA IL GASSMAN PRIVATO E L’ATTORE NON SEMBRA ESSERCI QUASI NESSUNA DIFFERENZA

Marco Giusti per Dagospia

 

trintignant gassman il sorpasso 1

E’ uno spettacolo, davvero, questo bel documentario realizzato da Fabrizio Corallo, Sono Gassman! Il re della commedia, che vedremo su Sky Arte domani, domenica 13 gennaio, dopo essere stato presentato con grande successo e spolvero di star in sala pochi mesi fa durante la Festa di Roma. Corallo ha a sua disposizione un numero impressionante di intervistati, dai tanti figli, Alessando, Jacopo, Paola, anche la figlia americana avuta con Shelley Winters, per non parlare di Emmanuele Salce, figlio dell’ultima moglie, Diletta, cresciuto però fin da piccolo da lui, ai tanti amici registi, come i recentemente scomparsi Dino Risi, Mario Monicelli, Ettore Scola, o attori, come Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Gigi Proietti, Giancarlo Giannini, Carlo Verdone.

sono gassman il documentario di fabrizio corallo 4

 

Grazie anche a una mole non indifferente di repertori di cinema, tv, ma anche di filmini privati meravigliosi, come il backstage a colori de Il sorpasso, ne viene fuori un ritratto ricchissimo dove tra il Gassman privato della vita comune e il Gassman attore sulla scena o sui set non sembra esserci quasi nessuna differenza.

 

E’ come se Gassman fosse stato sempre Gassman. Anche quando andava a prendere le sigarette, come ben spiegano il figlio Alessandro e Emmanuele Salce, che lo sa rifare alla perfezione e spiega come a casa Gassman si parlasse un po’ tutti esattamente come lui, cioè con la voce impostato. Ma, a differenza di tanti attori teatrali dello stesso periodo, la voce impostata di Gassman non diventa quasi mai la voce di un protagonista trombone, perché riesce a modularla in maniera sempre sopra le righe, ma con ironia, con grazia, con attenzione.

sono gassman il documentario di fabrizio corallo 5

 

E l’istrionismo di Gassman, esattamente come accadde nel cinema, diventa da vizio teatrale, una nota di distinzione nella commedia, facendone un protagonista assoluto nei film di maestri come Dino Risi o Mario Monicelli. Se furono loro a capire e a servirsi di questo istrionismo teatrale di Gassman, fu lui però a gestirlo per tanti anni in maniera non ripetitiva, a farne una sorta di maschera dei tanti personaggi che al cinema rappresentarono i tanti vizi e le scarse virtù degli italiani.

 

Se Sordi è sempre Sordi, grandissimo e comicissimo certo, se Manfredi fu più duttile e più realistico, Gassman seppe cavalcare negli anni della commedia all’italiana, del boom, della rivoluzione del 68, nelle crisi degli anni 70, tanti aspetti diversi del maschio italiano. Da mattatore, come ci ricorda il suo celebre spettacolo televisivo e il film che fece con Dino Risi. E trovò, fra tanti partner eccellenti, come lo stesso Sordi ne La grande guerra, forse quello più adatto a lui soprattutto in Ugo Tognazzi, che riusciva, esattamente come lui, a adattarsi a decine e decine di ruoli diversi.

sono gassman il documentario di fabrizio corallo 3

 

Non caso sono loro la coppia meravigliosa che illumina vari capolavori di Dino risi come I mostri, La marcia su Roma, In nome del popolo italiano. Gassman e Tognazzi riuscivano perfettamente a incarnare le tante facce degli italiani nelle commedie geniali degli anni ’60 e ’70, assolutamente senza scavalcarsi.

 

Perché ha differenza di tanti colleghi e di tanti attori provenienti dal teatro, Gassman, che pure ebbe sempre ben presente il problema di non farsi “impallare” dai partner maschili e femminile, seppe sempre offrire generosamente a Tognazzi e a tanti altri, a cominciare dal Jean-Louis Trintignant, lo spazio giusto per fare coppie. Pensiamo solo ai film, non sempre riusciti, che fece con l’amico Paolo Villaggio. Ci manca oggi Vittorio Gassman, come ci mancano tutti i grandi attori e registi della nostra commedia. E ci manca quel tipo di cinema, che abbiamo spesso inutilmente cercato di replicare.

sono gassman il documentario di fabrizio corallo 1sono gassman il documentario di fabrizio corallo 6sono gassman il documentario di fabrizio corallo 8fabrizio corallo e vittorio gassmansono gassman il documentario di fabrizio corallo 7sono gassman il documentario di fabrizio corallo 2

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?