fabrizio salini marcello foa

COME PLACARE I MALUMORI GIALLOVERDI IN RAI? MOLTIPLICANDO LE POLTRONE! - MARIO ORFEO PIAZZATO ALLA PRESIDENZA DI RAIWAY DOPO 9 MESI DI INATTIVITÀ, MENTRE SALINI CREA DIREZIONI A PIOGGIA PER DISTRIBUIRE RICCHI STIPENDI AI NUOVI POTERI DEBOLI GRILLINI E LEGHISTI. MOLTI NOMI SARANNO FATTI DOPO IL VOTO, PERÒ… - PER IL PERSONALE VIALE MAZZINI SPENDE QUASI UN MILIARDO L'ANNO, SI TRATTA DI CIRCA 24MILA PERSONE (TRE ANNI FA ERANO 21MILA)

 

1 - RAIWAY, LA POLTRONA DI PRESIDENTE VA A MARIO ORFEO

Dal “Fatto quotidiano

 

fabrizio salini marcello foa

Per il personale la Rai spende quasi un miliardo all' anno. Ovvero circa 950 milioni di euro per pagare 23.939 persone, di cui 12.039 dipendenti e 11.900 collaboratori. Solo tre anni fa erano poco più di 21 mila. Questi dati fanno parte di un documento della Ragioneria generale dello Stato e arrivano proprio nel giorno in cui il cda di Viale Mazzini vara il Piano di sviluppo delle risorse umane, che fotografa la situazione del personale e indica alcune linee guida.

 

La tv pubblica spende inoltre 80.873.000 l' anno per i contratti di natura artistica, mentre altri 4 milioni 100 mila vengono impiegati per servizi vari, come le consulenze legali. Il cda di ieri ha provveduto a nominare Alberto Matassino direttore generale, Roberto Ferrara capo staff dell' ad, Marcello Ciannamea coordinatore editoriale dei palinsesti, Roberto Nepote direttore marketing. Ma c' è anche una quinta nomina, di cui già si parlava: quella dell' ex dg Mario Orfeo a presidente di Raiway. Dalla Direzione Comunicazione sono state scorporate le relazioni istituzionali e quelle internazionali.

 

 

2 - RAI, L' AD SALINI MOLTIPLICA LE POLTRONE PER PLACARE I PARTITI DI MAGGIORANZA

Aldo Fontanarosa per “la Repubblica

 

ALBERTO MATASSINO

L'amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, si spoglia di una parte rilevante dei suoi poteri che trasferirà ora al nuovo direttore generale. L' incarico di direttore generale andrà ad Alberto Matassino, manager che arriva da una società infinitamente più piccola della Rai ( la Fandango, dove era general manager). E intanto che decide il nuovo assetto organizzativo, Salini moltiplica le poltrone e gli incarichi aziendali, quasi a sfamare gli appetiti dei partiti di maggioranza.

 

Fandango ha un valore della produzione - come a dire il fatturato - pari a 17,3 milioni di euro.

La Rai, invece, di 2,4 miliardi. Di colpo, Alberto Matassino viene catapultano dalla Serie D alla finale del Campionato mondiale di calcio. Salini lo indica, davanti ai consiglieri di amministrazione, come nuovo direttore generale di un colosso economico come la tv di Stato. Non ne giustifica la scelta, non ne deposita il curriculum. Precisa però che Matassino avrà poteri enormi. Mentre Salini ritaglia per sé il ruolo di super responsabile del prodotto editoriale, Matassino gestirà " di tutto di più". Avrà nelle sue mani - tre le altre cose - il Personale, il canone, i diritti sportivi, gli Affari legali, gli immobili, la finanza, gli acquisti, le sedi regionali ( oltre a quelle estere).

ciannamea

 

La carica di direttore generale conta come una poltrona in più.

Ma la Rai avrà anche un nuovo responsabile " della trasformazione". Figura che seguirà, passo passo, la realizzazione del Piano industriale a firma dell' ad Salini.

E proprio l' ad avrà sotto di sé dirigenti con incarichi di nicchia, dalle relazioni internazionali a quelle istituzionali, dall' Ufficio Studi alla Comunicazione.

 

In questa moltiplicazione di poltrone, Salini decide anche alcune nomine che sono nei suoi poteri. A RaiWay, la società delle antenne e della fibra ottica quotata in Borsa, lascia il presidente Raffaele Agrusti (manager di lungo corso). La presidenza della società viene offerta a Mario Orfeo, costretto a 9 mesi di inattività dopo aver lasciato la Direzione generale di Viale Mazzini. Orfeo entrerà in carica, se accetterà la proposta, dopo la ratifica dell' assemblea dei soci del 14 aprile. Altre nomine di Salini: ecco Roberto Ferrara approdare a capo staff, mentre Marcello Ciannamea diventa coordinatore editoriale dei palinsesti, e Roberto Nepote direttore del Marketing.

mario orfeo

 

Il cda discute anche il nuovo Piano di gestione delle Risorse umane. Il Piano descrive un' azienda vecchia dove il 56,66% dei "funzionari quadri" ha tra i 51 e i 60 anni; e dove solo il 24% dei dirigenti è donna. Sul piano si sono astenuti la consigliera Rita Borioni ( di area progressista) e anche il consigliere dei dipendenti Laganà perché - dice « manca la trasparenza su nomine e progressioni di carriera». Laganà ha chiesto anche conto di come sono assegnati oltre 80 milioni di euro per incarichi e collaborazioni esterne.

Raffaele Agrusti

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)