CYBERSEX! DAL 2015 IL SESSO SI FA CON IL DISPOSITIVO “OCULUS RIFT”: SCEGLI LA PARTNER VIRTUALE, LA TOCCHI, LA MUOVI COME VUOI, OSANDO L’IMPOSSIBILE - LA RISOLUZIONE E’ PERFETTA CON TANTO DI CLITORIDE E LABBRA VAGINALI - SE E’ BEN STIMOLATA, PUO’ ANCHE “BAGNARSI”

Qualcuno teme l’impatto che la realtà virtuale potrebbe avere sulle relazioni sociali reali, altri la ritengono un’evoluzione naturale. I rapporti nati sui social media, in fondo, sono tangibili. Si potrà sperimentare quello che si teme di chiedere all’altro nella vita vera...

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Gli esperti dicono che nel 2015 i consumatori potranno usare “Oculus Rift” per fare sesso simulato. Il futuro del porno sarà molto più personale.

 

Negli ultimi anni è emersa una nuova generazione di amanti della realtà virtuale che fonde fantascienza e fantasie, offrendo esperienze così incredibili che gli utenti hanno raccontato di uscirne confusi e di essere delusi, una volta tornati nel mondo reale.

 

Basti pensare al recente videogame di “Alien”, così verosimile e spaventoso da poter indurre a infarto. Presto si potrà essere partecipanti, non solo spettatori. Si sceglierà tutto del proprio partner, dal colore dei capelli alla posizione sessuale. Si potrà sperimentare quello che si teme di chiedere all’altro nella vita vera.

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Brian Shuster, fondatore e amministratore delegato di “Utherverse” (compagnia gemella di “Red Light Center” che ha già on line un gioco di ruolo nei bordelli virtuali), ha grandi progetti per l’avvenire degli adulti. Sta integrando due nuove tecnologie: “Oculus Rift”, un dispositivo con occhiali che trasporta a 360 gradi nel mondo virtuale, e “Leap Motion”, un sistema di controllo tridimensionale basato sui movimenti delle mani.

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Puoi prendere un oggetto e trasportarlo, fargli fare quello che vuoi. Quanto è realistico? Dice Shuster: «Indistinguibile da un porno. La risoluzione è identica, anatomicamente perfetta, con ogni minimo movimento del clitoride e delle labbra vaginali. Una partner stimolata può anche mostrare di essere “bagnata”».

 

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“SugarDVD”, essenzialmente la “Netflix” del porno, è un’altra azienda che sta testando le acque di questo nuovo audace mondo. La portavoce  Rebecca Bolen dice che hanno già scannerizzato in 3D un paio di attrici. Sarà questo il porno più consumato entro vent’anni. Ma funzionerà? Avrà appeal commerciale al punto da diventare mainstream? Si stima che l’”Oculus Rift” costerà fra i duecento e i quattrocento dollari. Attualmente esistono sex toys elaborati che raggiungono i seimila dollari. Il mercato per questo tipo di prodotti c’è eccome.

 

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Qualcuno teme l’impatto che la realtà virtuale potrebbe avere sulle relazioni sociali reali, altri la ritengono un’evoluzione naturale. I rapporti nati sui social media, in fondo, sono tangibili. Jennifer McEwen, co-fondatrice del porn app store “MiKandi” crede che il sesso simulato fra due fidanzati riduca ogni distanza. Chi non può viaggiare, sarà in grado di farlo. Si potrà usare il corpo in modi che abbiamo solo osato sognare.

 

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