new super mario bros u deluxe

DAGO GAMES BY FEDERICO ERCOLE - CON “NEW SUPER MARIO BROS U DELUXE” PER NINTENDO SWITCH, IL FAMOSO IDRAULICO ITALIANO TORNA ALLE PIATTAFORME E ALLE DUE DIMENSIONI CHE FURONO IL TERRENO ELETTRONICO DELLE SUE ORIGINI - NON È UN GIOCO NUOVO MA UN “PORTING”, UN ADATTAMENTO, DI UN VIDEOGAME USCITO NEL 2012 PER LA WII - VIDEO  

 

Federico Ercole per Dagospia

 

NEW SUPER MARIO BROS U DELUXE

Mario, l’idraulico italiano inventato più di trent’anni fa da Shigeru Miyamoto, non è un’icona dei videogiochi, ma l’Icona, il loro alfiere più giocoso e ridente, un personaggio trasversale che dai “platform” è sconfinato in ogni genere videoludico, portando seco il suo bonario carisma rosso-blu e il suo immaginario di funghi senzienti e principesse in pericolo. Il super-eroe baffuto è stato protagonista di giochi di ruolo epici, di corse automobilistiche, di tornei tennistici virtuali, di puzzle-game sulla scia di Tetris, di strategici e di party-game, diventando infine una risorsa non solo commerciale per Nintendo, ma creativa e artistica.

 

Con New Super Mario Bros U Deluxe per Switch, l’idraulico (ma sembra che ormai non svolga più quest’attività a tempo pieno) torna alle piattaforme e alle due dimensioni che furono il terreno elettronico delle sue origini, ma non si tratta di un vero e proprio ritorno, perché l’ultima e indimenticata impresa “platform”, ma a tre dimensioni, è del 2017, ovvero quella fonte quasi inesauribile di invenzioni e gioia ludica che è Super Mario Odissey. 

NEW SUPER MARIO BROS U DELUXE

 

New Super Mario Bros U Deluxe non è infatti un gioco nuovo ma un “porting”, un adattamento, di un videogame uscito nel 2012 per la Wii U, la più sfortunata e incompresa console domestica di Nintendo sulla quale girarono capolavori giocati da un pubblico davvero ridotto.

 

Si tratta del primo Mario bidimensionale in HD e l’impatto visivo di allora, per chi vi giocò, fu travolgente, poiché l’alta definizione donò al regno di Fungolandia un nuovo lucore, esaltandolo con una surreale e al contempo vera dimensione vitale.  Ancora oggi, traslato su Switch, questo immaginifico e stralunato mondo di colori, suoni e forme è bellissimo da contemplare, da ammirare e soprattutto da giocare, anche perché il suo insieme è smisurato, straripante di occasioni ludiche, di irrinunciabili cliché e di ardite rivoluzioni dissimulate nel classicismo “mariesco”.

 

Può essere che siate tra coloro che già lo giocarono, tuttavia quest’edizione per Switch, oltre a contenere la geniale, cattivissima espansione dedicata al fratello smilzo Luigi, brilla per la sua nuova  e immediata accessibilità grazie alla dualità della nuova console di Nintendo, che trasforma facilmente l’esperienza in qualcosa di condivisibile con altri giocatori o la riduce in un’intima dimensione portatile.

 

NEW SUPER MARIO BROS U DELUXE

C’E’ SEMPRE UNA PRINCIPESSA

L’intreccio narrativo di New Super Mario Bros U Deluxe è, come sempre nei platform “marieschi”, minimale, esposto con veloce efficacia in un sintetico preludio. Il solito drago-tartaruga Bowser, con la numerosa prole e il suo esercito di sgherri, rapisce la rosea principessa Peach, fuggendosene poi via con la sua flotta di legnose aeronavi. Toccherà quindi a noi, come da consuetudine, salvare la damigella in difficoltà, attraversando decine di livelli colmi di insidie, estro e meraviglia.

 

Saltando, mutando secondo classici e nuovi potenziamenti, tornando a cavalcare il dinosauro Yoshi, planando per l’aria o immergendoci in acque perigliose, sprofondando in insidiose cave, scottandoci con le fiamme di castelli sorgenti sul magma, rabbrividendo in case infestate dagli spettri, esplorando cave sbilenche e labirintiche. Se l’incipit è convenzionale, proseguendo realizziamo che gli artisti che hanno sviluppato il gioco hanno implementato curiose variazioni alle regole, ardite sperimentazioni che declinano una giocabilità universale in quella che se non è proprio una nuova lingua è tuttavia un gergo diverso, che prende spunto dal passato per inventare nuove, poetiche, parole.

 

NEW SUPER MARIO BROS U DELUXE

New Super Mario Bros U Deluxe non è mai un gioco troppo facile, fin dai primi livelli, e talvolta diventa davvero ostico, sebbene sia pensato per insegnarci a superare con crescente maestria ogni difficoltà, educandoci progressivamente alla sua ritmica ludica e alle sue armonie attraverso meccaniche che non tradiscono mai l’intenzione del giocatore. Si può giocare anche in quattro contemporaneamente, munendosi degli appositi controller, tuttavia l’esperienza più spassosa e meno caotica è quella che si può godere giocando in due, gestendo uno Mario e l’altro Luigi.

 

Quest’esperienza condivisa può semplificare alcuni momenti di gioco ma altri li complica in maniera buffa e calcolata, perché i due fratelli rischiano di ostacolarsi con i propri movimenti, di rimbalzare uno sull’altro con esiti letali o di spingersi per sbaglio in un abisso. 

 

La difficoltà non turbi chi vuole coinvolgere nei policromatici splendori ludici di New Super Mario Bros U Deluxe i bambini più piccoli, poiché sono selezionabili due nuovi personaggi, la “funghetta” Toadette e l’inarrestabile Ruboniglio, le cui abilità rendono il gioco estremamente più semplice affinché sia godibile anche da chi è meno assuefatto alle dinamiche dei giochi di piattaforma.

NEW SUPER MARIO BROS U DELUXE

 

L’INESTINGUIBILE VALIDITA’ LUDICA DEL PLATFORM

New Super Mario Bros U Deluxe dimostra ancora una volta come il gioco di piattaforme bidimensionale, genere ancestrale del videogame, non si estinguerà mai nel panorama dell’intrattenimento elettronico  proprio per l’efficacia primordiale delle sue meccaniche, una preziosa eredità ludica oggi colta e rivitalizzata soprattutto da piccole e riuscite produzioni indipendenti.

 

Ma è sufficiente muovere i primi passi, compiere il primo balzo, nei panni operai del baffuto italiano, per realizzare che -malgrado ci siano stati tanti eccellenti compagni di viaggio lungo la fantasiosa via della storia del “platform”-  Mario permane come la stella più grande del divertimento salterino.

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…