christian de sica vittorio

DE SICA SHOW: "GRASSO, FIGLIO DI PAPÀ, E SENZA SOLDI, ANCHE SE TUTTI PENSAVANO CHE FOSSI RICCO SFONDATO. AVERCELA FATTA IN QUESTE CONDIZIONI È STATO BELLO"- "MIO PADRE VOLEVA IL FIGLIO INTELLETTUALE. E QUANDO CAPÌ CHE AVEVO PRESO LA STRADA DEL NIGHT GLI PRESE UN COLPO. PUOI ESSERE PURE IL FIGLIO DEL PAPA. SENZA INCASSI, CREPI' - “GOMORRA”? MAI VISTA. NON GUARDO LA TV. UNO SHOW IN RAI? LO PROPOSI MA NON LO VOLLERO. CERCAVANO MASSIMO RANIERI. SEMPRE RANIERI VOGLIONO....” - SANREMO? ME LO PROPOSERO DUE VOLTE, MA DISSI DI NO. ADESSO SONO PRONTISSIMO"- VIDEO

 

 

Andrea Scarpa per www.ilmessaggero.it

DE SICA 1

 

Il cantante. Solo quello sognava di fare da ragazzino. Poi nel 1973 fu trombato a Sanremo con Mondo mio e tutto andò come, in fondo, doveva andare. Nel bene e nel male Christian De Sica, in più di 40 anni di carriera, è diventato uno degli uomini di spettacolo più popolari e amati d’Italia. Che appena può torna a fare quello che più gli piace: cantare, appunto.

 

Dal 30 marzo a 68 anni sarà in scena all’Auditorium di Roma con il nuovo spettacolo Christian racconta Christian De Sica, due ore e passa di musica - ad accompagnarlo c’è un’orchestra di cinquanta elementi, diretta da Marco Tiso - monologhi e storie legate alla sua vita, raccontate assieme a Pino Strabioli. Uno show che, per ora, farà il giro d’Italia fino al 30 aprile. 

 

A 20 anni cantava alle Feste dell’Unità e allo Sporting Club di Montecarlo: è vero o è una balla per far colore?

DE SICA

«Verissimo. Con il gruppetto suonavamo ovunque. E a seconda del tipo di pubblico, cambiavamo repertorio. Per me è stata la salvezza: a 23 anni, morto papà, che ci lasciò senza un soldo perché si giocò tutto a carte, mi ritrovai un mestiere. Se avessi continuato a studiare Lettere sarei morto di fame».

 

Suo padre per lei voleva altro.

«Sì, il figlio intellettuale. E quando capì che avevo preso la strada del night gli prese un colpo. Poi mi vide allo Sporting e si rassegnò. Ovviamente lui era lì per giocare a carte».

christian de sica

Lei lo ha mai fatto?

«Sì, ma è durata poco».

È mai stato a rischio?

«No. Quando sei figlio di un giocatore compulsivo sei talmente disgustato che di vincere o perdere a carte non vuoi proprio saperne».

In carriera cosa non è riuscito a vincere, invece?

«Mi è andata bene. Anche i giovani di oggi mi seguono e i miei film incassano ancora tanto. Sono fortunato».

 

Tutto qui? Nessun rimpianto?

«Se potessi tornare indietro non rifarei l’ultima serie di Zelig del 2006. Anche se Gino e Michele sono fantastici, mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Presentare comici senza poterlo farlo io stesso, non è la cosa che mi viene meglio».

La rinuncia più grande che ha fatto fin qui?

«Non saprei. Non ho mai trascurato la famiglia perché spendendo vagonate di soldi me la sono sempre portata dietro. So bene che il nostro è un mestiere da zingari che tende a sfasciarle». 

Il segreto?

«Coraggio, a volte incoscienza, tanta fortuna. Senza quest’ultima, visto che “i figli di” in Italia sono odiati, non ce l’avrei mai fatta. All’inizio gli addetti ai lavori mi massacrarono».

Come?

de sica fiorello

«Imita De Sica, e io imitavo Sordi. È uguale al padre, ed era semplice dna. È raccomandato, e papà era morto. Me l’hanno tirata. Alla fine, però...».

Cosa?

«Se non fai guadagnare soldi nessuno ti fa lavorare. Puoi essere anche il figlio del Papa. Senza incassi, crepi. Quello ha aggiustato tutto».

 

La parte complicata del successo qual è?

«Non c’è. Fa benissimo e gratifica in maniera pazzesca. come diceva Flaiano, è l’insuccesso che dà alla testa».

Se l’è mai montata?

«Mai. Fingo di essere sicuro, ma non è così: non mi sono mai sentito un leader, ascolto tutti, e so che nel nostro mondo la mannaia prima o poi arriverà anche per me».

Di cosa va piu fiero?

«Grasso, figlio di papà, e senza soldi, anche se tutti pensavano che fossi ricco sfondato... Ecco, avercela fatta in queste condizioni è stato bello. Pensi che il mio nome a tanta gente importante ricordava periodi da rimuovere: il produttore tanto potente aveva iniziato come autista di papà... Un gigante come Mario Monicelli aveva fatto il segretario di mia madre».

 

Chi l’ha aiutata?

boldi de sica

«Carlo Vanzina. È lui che nel 1982 mi scritturò in Viulentemente mia come piccolo attore comico. Poi arrivarono Sapore di mare e Borotalco. Carlo Ponti e Dino De Laurentiis, niente. L’unico fu Peppino De Filippo che mi offrì un posto d’attor giovane nella sua compagnia».

 

Lo zio di sua madre, Maria Mercader, uccise a martellate Lev Trotsky: lei due colpettini, si fa per dire, ha mai pensato di darli a qualcuno?

«Nel 1976 avevo due piccolissimi ruoli in due film: Bordella di Pupi Avati e La madama di Duccio Tessari. Correvo da un set all’altro, a volte con un po’ di ritardo. Il direttore di produzione di uno dei due mi fece piangere, insultandomi in ogni modo. Fu pesantissimo. Lo ritrovai dopo Vacanze di Natale. Ero famoso, mi volevano tutti, io arrivai sul set e quello mi venne incontro: “Caro Christian, benvenuto in famiglia... Come stai?”».

 

E lei?

folla in delirio per christian de sica

«Acqua. Mi porti dell’acqua»

E lui?

«Zitto. A testa bassa. Per questo i giovani attori li tratto tutti bene... Magari mi diventano Gary Cooper...». 

Lo sfizio da togliersi prima di compiere 70 anni?

«Una scuola per insegnare tutto quello che so: recitare e muoversi bene in questo ambiente, che è tostissimo. Spiegare come relazionarsi, cosa fare, cosa non dire...».

Tipo?

«Mai chiedere a un regista un primo piano. Se vuole, fa da solo».

E a De Sica cosa non bisogna fare o dire sul set?

«Io sono buonissimo».

 

Non ci credo.

massimo boldi christian de sica

«Non bisogna rompermi i coglioni. Detto questo, siccome mi pagano per giocare, non mi prendo troppo sul serio e vado d’accordo con tutti. Sempre».

Le piace “Gomorra”?

«Mai vista. Non guardo la tv, mi piace internet: lì vedo quello che voglio».

Online va a vedere quello che si dice di lei?

«No. Tanto sono solo cattiverie».

Di solito vota?

«Mai fatto in vita mia. Per anni sono stato soltanto cittadino francese e non mi è mai interessato farlo».

Davvero?

«Confesso: due anni fa ho votato. A Roma».

 

vittorio de sica sophia loren marcello mastroianni

Per Virginia Raggi sindaco?

«Sì. E sono pentito. Il Pd era diventato troppo antipatico e sterile. Roma non l’ho mai vista così, sembra Baghdad».

Fabrizio Salini, il nuovo ad della Rai, gliel’ha proposto uno show?

«No. Andai a proporlo tempo fa, ma non lo vollero. Volevano Massimo Ranieri. Sempre Ranieri vogliono....».

Il Festival di Sanremo lo condurrebbe?

de sica

«Me lo proposero nel 2003, ma stavo girando Natale in India e dissi di no. Poi dopo un po’ fecero il bis e mi spaventai. Adesso sono prontissimo».

A Natale la vedremo in un altro cinepanettone con Boldi?

«No. Il giorno di Halloween uscirà l’horror comedy S.O.S fantasmi a Napoli con Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi».

 

de sicaboldi de sicacompagni di scuola de sica bernabucciagostina belli con christian de sica in conviene far bene l'amoreagostina belli christian de sicasilvia verdone christian de sica

 

de sicachristian de sica de sica de sica greggio boldi de sicaRENATO POZZETTO E CHRISTIAN DE SICACHRISTIAN DE SICA greggio boldi de sica calàANNA MAZZAMAURO DE SICA BRIGNANOde sica spqrMAZZAMAURO DE SICADE SICA BRIGNANOLA FAMIGLIA DI VITTORIO DE SICA christian de sicafausto brizzi christian de sicade sica asuncion vacanze di natalecristian de sica e enrico vanzinachristian de sica silvia verdonede sica ghiniverdone de sicade sica boldide sicade sica carlo vanzinade sica carlo vanzinachristian de sica

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…