femme fatale ricercate fbi

DONNE FATALI - LE 10 RICERCATE PIU' PERICOLOSE APPARSE NELLA FAMOSA LISTA FBI DAL 1950 AD OGGI: SEQUESTRATRICI, RAPINATRICI, KILLER PROFESSIONISTE, BOMBAROLE - UN TEMPO LAVORAVANO PIU' PER MOVIMENTI POLITICI DI SINISTRA OGGI SONO AL SOLDO DELLE GANG DI STRADA

Anna Hopkins per “Daily Mail

 

ruth eisemann shier la prima ricercata dalla fbiruth eisemann shier la prima ricercata dalla fbi

La lista dei dieci criminali più ricercati fu creata nel 1950 dall’FBI, che cominciò ad operare in stretto contatto con i mezzi di comunicazione per segnalare agli spettatori gli individui pericolosi. La lista contiene 514 nomi, e solo 10 donne.

 

La prima fu Ruth Eisemann-Schier, che con il fidanzato sequestrò la figlia ventenne di un milionario vicino al presidente Nixon e la seppellì viva nei boschi di Atlanta nel 1968. Per tre giorni alimentarono Barbara Jean Mackle da alcuni buchi della bara di legno, le passavano aria, cibo e acqua con sedativi, mentre aspettavano il riscatto di 500.000 dollari.

 

la vittima barbara jean macklela vittima barbara jean mackle

I soldi furono pagati, la ragazza trovata ancora viva dopo 83 ore sottoterra. Il sequestratore fu arrestato subito ma Ruth riuscì a scappare e rimase latitante per vari mesi. Fu arrestata quando, presentatasi con altro nome ad un colloquio per un lavoro da infermiera, le furono prese le impronte digitali.

 

la fossa della sequestratala fossa della sequestrata

Marie Dean Arrington finì nella lista nel 1969, dopo aver ucciso la segretaria dell’avvocato d’ufficio. Era già accusata di rapina in banca, frode, contraffazione e dell’omicidio di suo marito. Fu incarcerata ma riuscì ad evadere dalla finestra, si ricostruì una vita come cameriera a New Orleans. Venne beccata solo due anni dopo ma anche in prigione continuò con le violenze. A 80 anni aveva accumulato 61 crimini.

la killer marie dean arringtonla killer marie dean arrington

 

Angela Y Davis oggi è scrittrice e docente ma nel 1970 era nella lista della FBI. Apparteneva alle Black Panthers, a suo nome erano state registrate le pistole usate per uccidere un giudice, quando le negoziazioni per liberare i fratelli Soledad andarono male. Fu arrestata in un motel dopo una lunga caccia, accusata di omicidio, cospirazione e sequestro, ma durante il processo convinse la giuria della sua innocenza. Ha continuato ad essere attivista politica e corso per rappresentare il partito comunista statunitense.

la ricercata angela davisla ricercata angela davis

 

la attivista ricercata bernadine rae dohrnla attivista ricercata bernadine rae dohrn

Bernadine Rae Dohrn era un’altra attivista radicale che in nome del comunismo bombardava vari edifici, tra cui il Pentagono. Era a capo del gruppo 'Weather Underground', alleato del Black Panther Party, che fece una ufficiale dichiarazione di guerra al governo statunitense. Fu nella lista della FBI per tre anni, dal 1970al 1973, cioè da quando esplose accidentalmente una bomba proprio nel suo quartier generale al Greenwich Village, uccidendo tre persone.

 

la ricercata susan edith saxela ricercata susan edith saxe

Le altre due radicali di sinistra ricercate furono le coinquiline Katherine Ann Power e Susan Edith Saxe, che rapinarono la banca di Boston nel 1970 per comprare armi per le Black Panthers. L’assalto finì male, con l’omicidio di un poliziotto che aveva tentato di fermarle. Le due fuggitive si nascosero per molti anni, cambiarono nome e stile di vita. La Saxe fu arrestata nel 1975, la Power si consegnò alla polizia dopo 23 anni. Aveva una nuova famiglia, una figlia, lavorava come insegnante e aveva aperto un ristorante, ma soffriva di depressione e non ce la faceva più a nascondere il suo passato. E’ suo il record di latitanza femminile nella lista della FBI.

arresto della powerarresto della power

 

Sempre del gruppo ‘Weather Underground’ era Donna Jean Willmott che intendeva far saltare in aria il carcere di massima sicurezza in Kansas per liberare Oscar Lopez, leader del gruppo portoricano Fuerzas Armadas de Liberacion Nacional. Il piano fu scoperto dalla polizia e lei si diede alla macchia. Come molti che riescono a crearsi una nuova identità, non ha sopportato la pressione e si è costituita dopo dieci anni.

la ricercata donne jean willmottla ricercata donne jean willmott

 

Per 20 anni nessuna donna entrò nella famigerata lista. Ricomparve nel 2007 e stavolta il suo nome era legato ad una gang, non più ad una organizzazione politica: la 29enne Shauntay L Henderson ha sparato ad un 21enne e ha dato ordine di uccidere per vendetta chi testimoniava contro il suo mentore e boss.

la ricercata brenda delgadola ricercata brenda delgado

 

Il triangolo amoroso è finito in tragedia nel 2016 quando Brenda Delgado ha scoperto che il suo ex fidanzato aveva trovato una nuova compagna e l’aveva presentata ai genitori. Brenda uccise la rivale in amore, le sparò in un parcheggio, poi fuggì in Messico, dove è stata rintracciata sei mesi dopo.

 

shanika minor ricercata per omicidioshanika minor ricercata per omicidio

Shanika Minor è la decima e ultima ricercata della lista: nel 2016 ha sparato alla vicina di casa incinta davanti ai suoi due figli, solo perché il volume della musica era troppo alto. La sua fuga è durata qualche mese, ora deve scontare 30 anni di galera.

la vittima di shanika minorla vittima di shanika minorla killer marie dean arrington copiala killer marie dean arrington copiala attivista angela davis copiala attivista angela davis copiala ricercata ruth eisemann shierla ricercata ruth eisemann shierla ricercata katherine ann powerla ricercata katherine ann powerla power si costitui alla polizia dopo oltre 20 annila power si costitui alla polizia dopo oltre 20 anniangela davis ricercataangela davis ricercataarresto della saxearresto della saxebernadine rae dohrn a processobernadine rae dohrn a processola attivista angela davisla attivista angela davisla killer brenda delgadola killer brenda delgadola ricercata angela davis copiala ricercata angela davis copia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”