EBBASTA IPOCRISIA! CHI S'INDIGNA PER I TESTI DI SFERA, DOPO L’ASSURDA TRAGEDIA DI CORINALDO, AVREBBE STRONCATO BEETHOVEN – DA ELVIS CONSIDERATO EMISSARIO DEL DEMONIO AGLI STONES DI ‘BROWN SUGAR’ DIPINTI COME I POETI DELL' EROINA FINO A VASCO ROSSI BOLLATO COME “BARBONE DA SUBURRA”: LE REAZIONI DEI BACCHETTONI MORALISTI RISULTANO INESORABILMENTE SIMILI NEI SECOLI DEI SECOLI…

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Andrea Scaglia per “Libero quotidiano”

 

sfera ebbasta tatuaggio sfera ebbasta tatuaggio

E figurati se non esplodeva in tutta la sua pedante e sudata ipocrisia il consueto perbenismo moralista, quello del «signori miei, ma com' è possibile che i nostri figli ascoltino questa robaccia». (Anzi, in genere si dice «i nostri» per intendere «i vostri», perché i propri pargoli son sempre bravi e buoni e al massimo ballano Cicale di Heather Parisi).

 

Non che si arrivi a imputare direttamente a questo Sfera Ebbasta la responsabilità di un' assurda tragedia della sciatteria da norme eluse e lacrime del giorno dopo, ma insomma, pare che adesso persino gli adulti più distratti abbiano scoperto la trap, genere musicale invero fastidiosamente cantilenante e caratterizzato da testi che possono toccare vertici di volgare grossolanità, e che però impazza fra i giovanissimi da almeno un paio d' anni.

ELVIS PRESLEY ELVIS PRESLEY

 

LA PEGGIO GIOVENTÙ Ed ecco che, stantìo come l' ennesima replica di un film ormai mandato a memoria, va in onda il solito copione. E si riportano le frasi del cattivo esempio di turno - a 'sto giro è Sfera Ebbasta, per l' appunto - che esalta lo sballo, ironizza sulle "guardie" osservate con sospetto, esibisce senza vergogna la vicinanza alle piazze dello spaccio, chiama le ragazze «troie», si atteggia a boss del quartiere degradato. E poi si aggiungono commenti scandalizzati, «ma che schifo», «ma com' è caduta in basso la nostra gioventù», «ma com' è stato possibile».

 

Editorialisti, opinionisti da talkshow, psicologi in servizio televisivo permanente effettivo: tutti a indignarsi, sconcertati. Come se fosse venuto su dal nulla, questo stralunato e urticante menestrello di una generazione che, per un like in più, è disposta a immortalarsi nelle situazioni più scabrose. E soprattutto fa specie che, a riversare bile e male parole via social, sia quella comunità di adulti che, d' altro canto, è poi pronta ad augurare alle volontarie rapite in Africa d' essere violentate dai «negri vostri amici», oppure ai «fascistacci di morire appesi per i piedi», o ancora a sminuire i deliri dell' una o dell' altra fazione a seconda delle simpatie. Da che pulpito.

 

lanterna azzurra sfera ebbasta lanterna azzurra sfera ebbasta

D' altronde è sempre stato così: le reazioni dei bacchettoni risultano inesorabilmente simili nei decenni. Soprattutto quando si tratta di espressioni artistiche. Limitandosi all' ambito musicale, fu così per i punk, quelli con i capelli colorati sparati in aria e le spille sulle guance, avevano diciott' anni e gridavano «io sono un anticristo», e i capelli li facevano rizzare in testa a papà e mamme e davanti ai loro concerti si organizzavano veglie di preghiera scaccia-peccati.

 

mick jagger mick jagger

E prima furono i Rolling Stones, cantavano «Brown sugar» e li si dipingeva come i poeti dell' eroina - e infatti all' eroina era dedicata quella canzone. E prim' ancora Elvis Presley, considerato quasi un emissario del demonio, e da principio c' era chi manifestava per vietarne le esibizioni, «lui corrompe la nostra gioventù».

 

sfera ebbasta sfera ebbasta

Per non parlare - tanto per tornare in territorio italiano - di Vasco Rossi, «un barbone da suburra, un rottame umano», così si scriveva, aggiungendo che chissà quanti giovanissimi solo guardandolo in tivù «si sono "fatti", si sono procurati un passaporto per l' altro mondo». E ancora: l' heavy metal, e poi i Beatles che se suoni il disco al contrario si sentono le frasi sataniche, e la musica psichedelica che spinge al consumo di Lsd. Sempre la stessa storia.

 

STESSI GIUDIZI Che poi attenzione: non si vuole qui esaltare questo cantante come fosse un poeta metropolitano, e nemmeno paragonare uno come Sfera Ebbasta ai Beatles o a Elvis.

 

Non fate finta di non capire: questo non è un discorso legato alla qualità della musica o dei testi - si è già scritto più sopra che cosa ne si pensi. Ma risulta davvero insopportabile il moralismo bacchettone che sempre si pone con lo stesso atteggiamento - e dà pressoché gli stessi giudizi - quando si tratta di analizzare le modalità d' espressione delle nuove generazioni, che in quanto tali risultano per nulla comprensibili ai "grandi".

vasco rossi la verita' 4 vasco rossi la verita' 4

 

Oddìo, questo Sfera è brutto sporco e cattivo, parla di droga, dice le parolacce, pare proprio un delinquente. Questo Sfera parla di quello che - ahimé - i vostri, i nostri figli vedono e sentono quando vanno a scuola, alle feste di classe, nel parco dove si trovano con gli amici. Quello che vedono e sentono su Facebook e Youtube, e pure in tv. Vedono e sentono, non necessariamente fanno. È cosa diversa.

vasco rossi vanity fair vasco rossi vanity fair

 

Per concludere. «Eleganza, purezza e misura si sono gradualmente arresi al nuovo stile che questi tempi, dal talento superficiale, hanno adottato.

 

Cervelli che, per educazione e abitudine, non riescono a pensare a qualcosa d' altro che i vestiti, la moda, il gossip, la dissipazione morale».

 

Ecco, la dissipazione morale. Così scriveva il critico musicale dell' autorevole rivista britannica "The Quarterly Musical Magazine and Review".

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Era il 1825. Aveva appena ascoltato dal vivo la Nona Sinfonia. Si riferiva a Beethoven.

 

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