formigli feltri

FELTRI FA “PIAZZAPULITA” DI FORMIGLI: “SEMPRE LA STESSA ZUPPA, LE SOLITE FACCE E LE MEDESIME LAGNE. CARO FORMIGLI, SEI VISPO E BRAVO, PAZIENZA SE TI VESTI COME UN PROFUGO SIRIANO. MA CAMBIA MENU, PER GENTILEZZA..."

FELTRI FORMIGLIFELTRI FORMIGLI

Vittorio Feltri per “il Giornale”

 

I quotidiani e i settimanali sono in crisi. La politica è in crisi, il popolo ne è disgustato.

I talk show perdono colpi. Ciò nonostante, l'informazione procede su antichi binari, non muta percorso e finisce sempre a occuparsi del Palazzo e della bassa bottega partitica, con le sue beghe stucchevoli che hanno nauseato chiunque non partecipi ai banchetti organizzati dai gestori della cosa pubblica.

 

Il mondo negli ultimi vent'anni è cambiato a velocità supersonica, mentre il giornalismo scritto e parlato è ancora abbarbicato alla propria pigrizia mentale e seguita a rimasticare le solite chiacchiere di onorevoli e senatori.

 

Corrado Formigli Corrado Formigli

La tv, tributaria della carta stampata, da cui ricava spunti per rilanciare i bla bla della casta, non si sforza di introdurre una qualsivoglia novità. Mai un guizzo, una battuta sdrammatizzante o almeno sfottitoria. Cosicché certi programmi pieni di pretese eccessive sono una valida alternativa al Tavor e nulla di più.

 

Giovedì scorso, per esemplificare, è andata in onda sul La7 secondo tradizione Piazzapulita, condotta dallo sveglio Corrado Formigli, che affrontava nelle intenzioni la lite tra Renzi e Juncker, di cui non fregava un cavolo (eufemismo) a nessuno, neppure ai due litiganti. L'idea geniale sotto il profilo dell'originalità consisteva nella scelta degli ospiti da porre a confronto: Laura Boldrini, Matteo Salvini, Giuliano Pisapia, Sergio Rizzo (Corriere della sera), Andrea Scanzi (Il fatto quotidiano) e Claudio Cerasa (successore di Giuliano Ferrara alla direzione del Foglio).

FELTRIFELTRI

 

La discussione esplosa in studio mi ha talmente appassionato d'avermi trasportato all'istante nel regno di Morfeo. Mi sono svegliato udendo la voce della presidente della Camera, perché mi è familiare, avendola udita pronunciare circa duecento volte il mio nome, allorché si trattò di eleggere il presidente della Repubblica, in luogo del ciarliero Giorgio Napolitano. Vinse Sergio Mattarella, di cui nessuno ricordava l'esistenza, sorprendendo gli italiani convinti che egli non fosse più tra noi da anni.

 

FELTRI FORMIGLIFELTRI FORMIGLI

Lo dico senza offesa per il capo dello Stato che ho molto apprezzato nella prima fase del suo mandato, quando ci aveva dato l'impressione di essere muto. Infatti non parlava, non dichiarava, non esternava e ciò dava un senso di pace ai nostri animi turbati da nove anni di interventi giornalieri dell'ex comunista, passato con disinvoltura partenopea dallo stalinismo cingolato all'adorazione della democrazia rappresentativa.

 

vittorio feltrivittorio feltri

Poi, purtroppo, anche il mite Mattarella ha preso confidenza col microfono e le telecamere, e ha attaccato a predicare, in un crescendo di apparizioni televisive che ce lo hanno tradotto in personaggio mediatico quanto Renzi, il Papa e i cuochi, dominatori assoluti del video.

 

Piazzapulita non è una brutta trasmissione, ma è inguardabile perché paragonabile a un ruminante. Per essere più precisi, offre ai telespettatori un cibo rancido, una specie di zuppa di cipolle che, ingoiata la sera, non va giù neanche con l'Alka Seltzer e ti rimanda, con una serie di ruttini, un sapore acido che richiede un grappino per essere neutralizzato.Non è il programma in sé a bloccare la digestione, bensì gli argomenti sminestrati: sempre la stessa zuppa, sempre le solite facce, sempre le medesime lagne. Caro Formigli, tu sei bravo e vispo, e pazienza se ti vesti come un profugo siriano. Ma cambia menu, per gentilezza.

FORMIGLI 2FORMIGLI 2

 

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”