sabrina ferilli

PER LA FERILLI IL TEMPO È TIRANA - L’ATTRICE VA IN ALBANIA A CONDURRE UN TALK: “NON È CHE VADO A FARE LA FARINA IN UN MULINO IN TURCHIA. IN AMERICA È NORMALE FARE PIÙ COSE. IN ITALIA, INVECE, SI STUPISCONO PERCHÉ SIAMO UN PAESE PROVINCIALE - RENZI? RIMPIANGEREMO BERSANI”

Silvia Fumarola per “la Repubblica

 

sabrina ferilli 7sabrina ferilli 7

Sarà il primo esempio di tv italiana delocalizzata. Agon Channel, nato in Albania poco più di un anno fa, fa il grande salto in Italia, sul canale 33 del digitale terrestre — primo assaggio martedì con la diretta della presentazione di Agon a Milano trasmesso dalle 21.

 

«Abbiamo a Tirana circa 400 giovani, molti albanesi, che lavorano tanto, sono contenti di farlo e guadagnano più della media nazionale» dice il patron Francesco Becchetti, 48 anni, un passato nel settore energetico, centrali idroelettriche e trasformazione dei rifiuti; ha investito nell’editoria cartacea in Albania e acquistato una squadra della terza serie inglese, il Leyton Orient. Un connubio che lo avvicina a Berlusconi e Cairo.

«Cerco di seguire le mie passioni. Le similitudini le lascio agli altri».

 

Tra i volti della rete Pupo, Maddalena Corvaglia, direttore delle news è Antonio Caprarica, per lo sport Giancarlo Padovan. La star, con il talk show Contratto, che debutterà a dicembre, è Sabrina Ferilli.

 

sabrina ferilli 4sabrina ferilli 4

«Questo è un paese che si stupisce di tutto, o sta sulla difensiva o in attacco, non è che vado a fare la farina in un mulino in Turchia: conduco un talk show in Albania che va in onda in Italia» dice Sabrina Ferilli, gli occhi che ridono, anticipando la prima domanda.

 

Molti si sono stupiti della scelta perché viene dall’Oscar con La grande bellezza .

«Si stupiscono perché è un Paese provinciale. In America non si stupisce nessuno se un’attrice fa cinema tv teatro e altro. E io sono molto “americana”, non sono snob. Becchetti è un imprenditore che ha ancora voglia di investire. Oggi chi ha i soldi non rischia. Poi, certo, avrà trovato condizioni vantaggiose, ma chapeau».

 

La parte economica avrà contato per lei.

IL SALUTO TRA RENZI E BERSANI IL SALUTO TRA RENZI E BERSANI

«Certo, se non mi avesse pagato non l’avrei fatto, ma non è solo quello. Di proposte ne ho, nella valutazione ha contato la possibilità di fare da pioniera. Meglio essere il primo di un plotone che morire ultimo».

 

Mamma mia che paragone.

«Ci metto la faccia. Agon in albanese vuol dire “albeggiare”, è un nuovo inizio. In Italia sulle tv generaliste è difficile lavorare, di talk ce ne sono tanti, i più bravi a condurli li hanno mandati via... Con la filosofia “ciò che è pubblico è di nessuno” — e invece io dico: “È soprattutto mio” — diventa tutto difficile. E poi dove ti incastri, tra l’Auditel e i soldi che sono pochi? Si lavora sempre meno e diventiamo tutti più poveri».

cuperlo manifestazione cgilcuperlo manifestazione cgil

 

Lei ha cambiato sempre.

«Ho girato il film di Ferreri e feci Sanremo, sono tornata al cinema con Virzì, poi mi sono innamorata del dottor Garinei e mi sono buttata nel musical. Mi piace prendere uno schiaffo in faccia e una medaglia. Nella vita devi misurarti».

 

Ma aveva voglia di fare un talk show?

«Quando Becchetti me l’ha offerto mi ha incuriosito, Contratto assomiglia a Invasioni barbariche e a Porta a porta piuttosto che a C’è posta per te, c’è molta materia umana, i personaggi fanno un percorso di vita. Sono venuti Christian De Sica, Giorgia Meloni, Walter Veltroni».

 

Com’è organizzata?

«Arrivo un paio di giorni prima a Tirana e registro la domenica. C’è un’atmosfera tranquilla, ho una struttura di autori italiani deliziosi, molti per la crisi non lavoravano. È una finestra che si apre anche per l’Italia».

renzi veltroni  5renzi veltroni 5

 

Come vede il Paese?

«È messo in ginocchio dalle clausole. Leggo cose straordinarie... Sulla capacità di realizzarle non mi pronuncio, ma non vedo riattivare l’economia. Mi dico: se si alleggerissero le tasse, se aiutassero chi coltiva la terra o chi gestisce un albergo, forse si ripartirebbe. Invece sento parlare di massimi sistemi ma nella vita del signore del quarto piano non cambia niente, gli 80 euro sono una soluzione facile e d’effetto».

 

MARIA DE FILIPPIMARIA DE FILIPPI

Nutre qualche dubbio sul premier Renzi?

«Io sono stata sempre per Cuperlo, non sto dalla parte di chi vince, anche a Miss Italia mi piace quella che poi arriva quarta. Oggi i livelli di linguaggio e di valutazione sulle persone sono meno rispettosi di quelli usati per gli oggetti. Arriveremo a rimpiangere Bersani, la gente ha bisogno di sentir parlare in un certo modo, il contrasto è stridente».

 

Che vuol dire?

«Che tra Twitter e selfie è tutto un annuncio continuo, ci vorrà un’enciclopedia per raccogliere le smentite».

 

La politica l’appassiona sempre?

christian de sica e un gruppo di studentichristian de sica e un gruppo di studenti

«Molto. Ne parlavo con Veltroni: servono persone di profilo alto perché da un po’ scatta un meccanismo per cui quando offendi l’altro, lo umili e lo rendi niente, chiunque poi si sente giustificato a essere peggio».

 

Dopo aver girato un film da Oscar un’attrice che fa?

«Che fa? Aspetta il film giusto ed è arrivato dalla stessa casa di produzione della Grande bellezza, è Io e lei di Maria Sole Tognazzi con Margherita Buy, una storia importante di donne. Appena finito vado a cercare un’altra cosa per prendere uno schiaffo. Voglio fare bene ciò che faccio, il traguardo, la tappa finale, li tengo lontani dai miei pensieri».

 

Non si ferma mai?

«Mai. Conosco solo un’altra persona che lavora più di me, la mia amica Maria (De Filippi, ndr). Vengo da una famiglia che mi ha insegnato che il vero riscatto, l’emancipazione femminile, viene dal lavoro. Ecco perché la gente deve averlo, qualunque esso sia, perché dà la dignità».

giorgia melonigiorgia meloni

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...