fantastici quattro

FLOPPISSIMI QUATTRO - ‘’FANTASTIC FOUR’’ DI JOSH TRANK SI STA RIVELANDO QUALCOSA DI PIÙ DEL FLOP DELL’ESTATE. LE COLPE DEI PRODUTTORI DELLA FOX, INCAPACI DI SALVARE IL FILM, E DEL GIOVANE REGISTA, TROPPO INESPERTO PER UN GIOCATTOLONE DA 122 MILIONI DI DOLLARI

Marco Giusti per Dagospia

 

fantastici quattrofantastici quattro

Fantastic Four di Josh Trank si sta rivelando qualcosa di più del flop dell’estate. Anche se la Fox non ha ancora ufficialmente rinunciato alla possibilità di un sequel, e tace sul disastro, gli incassi sono sempre più deludenti, ogni giorno fa la metà di Mission Impossible – Rogue Nation, il vero successo dell'estate, che era in realta' previsto a Natale.

 

Un lungo articolo uscito su 'The Hollywood Reporter' fa un po' di luce sui perche'‎ del disastro, piu' o meno annunciato e sulle reciproche colpe dei produttori della Fox, incapaci di salvare il film, e del giovane regista, troppo inesperto per un giocattolone da 122 milioni di dollari.

 

 

fantastici quattrofantastici quattro

Spesso un film viene interrotto e salvato dalla produzione, o rigirato con un diverso finale, come ‘’Gangster Squad’’, o rimontato. Raro che si vada cosi' direttamente verso l'insuccesso, a parte i casi clamorosi di John Carter e Battleship. Ma anche un disastro annunciato come World War Z di Marc Forster, riscrivendo e rigirando il terzo atto, riusci' a incassare contro ogni aspettativa 540 milioni di dollari.

 

La mossa incredibile e' stata quella di Josh Trank che, pochi g‎iorni prima dell’uscita del film, aveva inviato una mail a alcuni membri del cast scrivendo che il suo era “meglio al 99 per cento dei film di supereroi che erano stati fatti prima”. Al che un attore del cast sembra che gli abbia risposto che 'veramente non gli sembrava'.

 

Ma per Trank, la versione buona era quella sua, non quella rimontata in tutta fretta e con un diverso finale voluta dalla Fox. Al punto che dopo il primo massacro della critica, Trank twitta che la sua ”fantastica versione” probabilmente “non verrà mai vista dal pubblico”. Vai a sapere come stanno le cose. Alla Fox avrebbero dovuto pensarci prima, certo.  

 

Molto spesso un film viene rimesso in riga dallo studio perché un regista è in over his head. A volte si può salvare un progetto. La Universal intervenne per salvare The Bourne Identity quando il regista Doug Liman sembrava incapace di metterlo assieme. Liman girò Mr. & Mrs Smith con Brad Pitt e Angelina Jolie e ricadde negli stessi problemi.Akiva Goldsmman, che produsse quel film, lo chiamò “un pazzo” e Liman vide la sua carriera rovinata. Ma il film fece 478 milioni e la sua reputazione non soffrì gran cosa.

 

Nel caso di Trank molte fonti associate con il progetto dicono che il regista non aveva prodotto materiale in grado di poter salvare il film. E lui resisteva a qualsiasi tentativo di aiuto. “Si rinchiuse in un buco e si tagliò fuori da chiunque”. Sembra che avesse costruito una tenda nera attorno al suo monitor. E non faceva avvicinare nessuno. Non interagiva con nessuno.

 

Va in causa con il suo padrone di casa a Baton Rouge per colpa dei suoi cani, roba da 100 000 dollari di danni. Martin Padial, il padrone di casa ha chiamato anche lo sceriffo del posto.

 

La colpa, secondo i più, è sia di Trank che della Fox, perché il film era mal concepito, fatto per le ragioni sbagliare e non c’era nessuna visione.

 

Il film venne riscritto molte volte e rimandato. Alla Fox avevano il terrore di far scadere i diritti della Marvel e così hanno fatto fretta a tutti e non hanno né aiutato né fatto fuori Trank. Hanno nascosto la testa sotto la sabbia. In realtà sembra che la Fox lo volesse cacciare, ma in fondo Trank aveva fatto un film, Chronicle, che aveva incassato 127 milioni con 12 milioni di budget. Pensavano fosse un altro J. J. Abrahms.

 

Quando se ne sono accorti era troppo tardi per farlo fuori. A metà film era impossibile. Chi è il disperato che avrebbe accettato? E riscrivere tutto e prendere in altro cast sarebbe pure stato peggio. In pratica impongono un finale al film. Anche se non tutto il cast era disponibile.

 

Molto materiale è stato girato con i double e la produzione si mosse a Los Angeles per girare scene di Miles Teller sul green screen. “Era il caos” e il regista era stato neutralizzato da un comitato di produttori della Fox. Altre fonti dicono che che lo studio mise assieme un “dream team” con uno sceneggiatore e il veterano di World War Z Drew Goddard per recuperare il film.

 

Se la versione finale sia migliore o peggiore di quella che Trank aveva messo assieme è opinabile, ma di certo, nessuna era davvero buona. Il problema rimane dare a Trank un film da 20 milioni di dollari, farlo crescere. Ma non fare più i film in questo modo. ‎

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?