chuck berry

IL GENIO DEL ROCK - DA DYLAN A SPRINGSTEEN, DA MICK JAGGER A OBAMA: TUTTI PIANGONO CHUCK BERRY – "IL NEGRO CHE INVENTO’ IL ROCK" AVEVA DUE NEMICI: IL RAZZISMO E I SUOI DEMONI INTERIORI – IN CARCERE PER AVER FATTO SESSO CON UNA MINORENNE – ARBORE: "TENEVO PER LUI ANCHE SE NON HO MAI RIPUDIATO ELVIS. NON SEPPE MAI CHE GLI STORPIAI UNA CANZONE E LA FECI CANTARE A BENIGNI" – VIDEO

 

 

 

 

Piero Negri per la Stampa

CHUCK BERRYCHUCK BERRY

 

Tanti anni fa, quando era al massimo del successo, Terence Trent D' Arby si esibiva accompagnato da due coristi bianchi.

 

Gli domandai perché, e lui rispose: «Elvis Presley era un grande cantante, ma il rock and roll l' ha inventato Chuck Berry. Che era un genio, ma era nero. È ora di ribaltare lo stereotipo». Molti anni prima, John Lennon aveva sentenziato: «Chi vuole dare al rock and roll un altro nome, può chiamarlo Chuck Berry».

 

chuck berrychuck berry

E Bob Dylan, che ha definito Chuck Berry «lo Shakespeare del rock and roll», nel 2005 ha raccontato di aver scoperto molto tardi che il suo eroe fosse nero, quando già aveva amato (e imitato) molte sue canzoni: «Credevo venisse dalla musica country, alla radio mi sembrava bianco».

 

È impossibile ricordare Chuck Berry, morto sabato a 90 anni nei pressi di Saint Louis, dove era nato nel 1926, senza raccontare i suoi molti problemi con la giustizia e senza parlare di razzismo.

Come spiegare altrimenti il paradosso che lo vede superato in popolarità da tanti suoi emuli, ammiratori dichiarati? Chuck Berry aveva due nemici: il mondo in cui si affermò alla fine degli Anni 50 e i suoi demoni interiori.

 

Peter Guralnick, che di quel mondo e di Berry è uno studioso, la dice così: «Ci sono molte ragioni per cui Chuck Berry è stato sottovalutato (e il razzismo va certamente considerato tra queste), ma il motivo principale per cui non è stato innalzato al cielo da una marea inarrestabile di osanna è Chuck Berry stesso».

 

chuck berry michael jacksonchuck berry michael jackson

I lati oscuri e il carcere Berry veniva da una famiglia della classe media nera di Saint Louis, Missouri. Ma a 18 anni aveva già una condanna per rapina a mano armata sulle spalle. Dopo i tre anni di riformatorio, si sposò (Themetta Suggs, detta Toddy, gli ha dato quattro figli, è viva ed è ancora sua moglie), fece lavori «normali» per mantenere la famiglia fino al 1955, quando un viaggio a Chicago lo trasformò in musicista professionista.

 

Sono gli anni migliori, quelli di Maybellene (un milione di copie), Roll Over Beethoven , Rock and Roll Music , S weet Little Sixteen , Johnny B. Goode . Gli anni n cui effettivamente inventò il rock and roll.

 

Anni esaltanti, stroncati non da un cambio del gusto del pubblico o da un calo di ispirazione, ma da un arresto. Dicembre 1959, Chuck Berry viene fermato con l' accusa di aver avuto rapporti sessuali con una minorenne che lavorava come guardarobiera in un suo locale. Il processo si protrasse per tre anni, tra condanne e un annullamento per sospetto di condotta razzista da parte del primo giudice che lo condannò, ma tra febbraio 1962 e ottobre 1963 il carcere se lo fece per davvero Prima di entrarvi, scrisse e registrò Come On , la canzone con cui i Rolling Stones debuttarono l' anno seguente.

chuck berry clinton blairchuck berry clinton blair

 

Non è azzardato dire che la vicenda, un po' sordida ma dai contorni molto oscuri, cambiò il corso della storia di Chuck Berry. Che uscì dal carcere e ben presto (nel 1965) cominciò a girare il mondo da solo con la fedele chitarra Gibson, ma senza band e chiedendo di essere pagato in anticipo in contanti, scelta che lo riportò in galera per qualche mese nel 1979, per evasione fiscale. Ovunque andasse, si faceva accompagnare da musicisti ingaggiati sul posto, con cui non provava prima del concerto e che non salutava né prima né dopo. L' idea era che tutti conoscessero le sue canzoni (vero) e che il pubblico fosse lì per vedere lui, non per ascoltare buona musica (anche questo vero, ma non molto lungimirante).

chuck berry brucechuck berry bruce

 

Con eccezioni anche importanti (nei primi Anni 70 tornò in classifica con un album dal vivo registrato a Londra, nel 1979 Jimmy Carter lo chiamò alla Casa Bianca, nel 1986 il 60° compleanno fu celebrato da un concerto organizzato da Keith Richards e da un film), si è gestito così fino a quando è riuscito a girare il mondo suonando. Fino a tre anni fa ha suonato tutti i mercoledì in un ristorante di Saint Louis; allo scoccare del 90° compleanno, a ottobre, ha annunciato un nuovo album, il primo in quasi 40 anni, dedicato alla moglie e con due suoi figli tra i musicisti.

 

 

IL RICORDO DI RENZO ARBORE

renzo arbore (3)renzo arbore (3)

 

Michela Tamburrino per la Stampa

 

L' ultimo concerto italiano di Chuck Berry è stato benedetto da Renzo Arbore, sul palco al Summer Jamboree di Senigallia. Era il 2010.

 

Arbore, che impressione ne ebbe?

«Io mi avvicinavo a Berry come un appassionato si accosta al suo idolo. Tutta Senigallia, oggi a lutto stretto, si sentì emozionata, una cittadina che durante il festival si trasforma in una New Orleans Anni 50, lo adorò».

 

Fece strane richieste?

chuck berry chuck berry

«No, il suo maggiore godimento era vedere tanti giovani che si scalmanavano con la sua musica perché lui faceva un rock comunicativo».

 

Quando conobbe Berry come artista?

«Quando arrivò con il suo rock and roll noi del jazz ci dividemmo, alcuni accettarono il rock bianco di Bill Haley, di Gene Vincent e di Elvis Presley e altri rimasero fedeli ai profeti neri come Fats Domino, Little Richard, Chuck Berry, che scrissero inni rock capaci di ispirare i Rolling Stones e soprattutto i Beatles, basti pensare a Love me do , il loro primo successo».

 

Lei da che parte stava?

«Ovviamente io tenevo per il rock nero anche se non ho mai ripudiato Elvis. Ma capivo bene, come tutti noi appassionati del jazz, che imitava i neri».

 

Lei è anche un collezionista dei suoi dischi?

renzo arborerenzo arbore

«Sì e sul mio canale ho messo un lungo omaggio a Berry che ha per titolo: No particular place to go, appunto il titolo di una sua canzone. Nel mio film FF.SS. , la tradussi in Pillolo e la feci cantare a Benigni. Non credo abbia mai saputo che gli avevo storpiato un capolavoro».

 

Che carattere aveva?

«Esuberante, ribelle con elementi di goliardia, anche per questo resta il più amato».

 

Si dice che fosse attaccato al danaro, voleva essere pagato in contanti prima del concerto, altrimenti niente. Le risulta?

«Era molto comune all' epoca tra gli artisti neri. Gli impresari avevano l' abitudine di bidonarli non pagandoli e loro avevano preso precauzioni. Una volta dovevo suonare con Wilson Pickett ma lui non voleva salire sul palco senza i "binguli" come li chiamava. Era domenica e fecero aprire una banca per fare il concerto».

 

Un brutto carattere, rissoso, collerico. Ma com' era Berry?

chuck berry   chuck berry

«Nella musica? Tutto istinto, tutto cuore. Scriveva di getto, gli bastava un riff azzeccato ed era fatta. le sue canzoni sono dei prototipi non celebrali legati all' invenzione e al modo di cantare, tutto così naturale, così incolto, disordinato. Era la sua caratteristica».

Ma da dove veniva? «Dal blues e dal gospel, tutti loro erano dei volgarizzatori di quel culto, fondamentale per la storia americana. Hanno creato un surrogato molto accettabile del blues, rendendolo più commerciale. Con Berry se ne va il rock and roll primigenio che ha fatto la rivoluzione negli Anni 50».

chuck  berry chuck berry CHUCK BERRYCHUCK BERRYchuck berrychuck berryCHUCK BERRY 2CHUCK BERRY 2chuck   berrychuck berry

 

CHUCK BERRYCHUCK BERRY

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…