1. UN GIGANTESCO “AVETE ROTTO I COGLIONI!” ARRIVA DALLA MONTAGNA DI ASTENSIONE DELL’EMILIA ROMAGNA: 62,3% DI ELETTORI CHE NON SONO ANDATI A VOTARE. IN CALABRIA 55,9%, UN’ENORMITÀ ANCHE LÌ. SI DICE CHE SIA COLPA DELLE INCHIESTE GIUDIZIARIE, MA IN ITALIA SI VA SEMPRE A VOTARE FRA LE INCHIESTE. NON È UNA NOVITÀ 2. RENZIE FA FINTA DI NON SENTIRE IL “VAFFA!” E DICE: “2-0 PER NOI”, “PERCENTUALI DA PREFISSO TELEFONICO PER LE FORZE CHE HANNO APPOGGIATO LO SCIOPERO GENERALE” 3. E SE MOLTI DI QUELLI PRO-SCIOPERO GENERALE FOSSERO INVECE RIMASTI A CASA, IERI? SE L’ALTA ASTENSIONE FOSSE FIGLIA DI UNA GENERALE DISAFFEZIONE NEI CONFRONTI DEL SUO GOVERNO E PER UNA CRISI ECONOMICA CHE NON PASSA NÉ CON LE SLIDE NÉ CON IL JOBS ACT? QUANTO È IMMATURO UN LEADER CHE ESULTA PER IL SUO PICCOLO DUE A ZERO IN UNA GIORNATA IN CUI SEI ELETTORI SU DIECI RESTANO A CASA?

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Emilia Romagna ELEZIONI Emilia Romagna ELEZIONI

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1.AVVISI AI NAVIGATI

Un gigantesco “Avete rotto!” arriva dalla montagna di astensione dell’Emilia Romagna: 62,3% di elettori che non sono andati a votare. In Calabria 55,9%, un’enormità anche lì. SI dice che sia colpa delle inchieste giudiziarie, ma in Italia si va sempre a votare fra le inchieste. Non è una novità.

 

matteo renzi otto e mezzo matteo renzi otto e mezzo

Renzie fa finta di non sentire il “vaffa!” e dice: “2-0 per noi”, “percentuali da prefisso telefonico per le forze che hanno appoggiato lo sciopero generale”. E se molti di quelli che appoggeranno lo sciopero generale contro di lui fossero invece rimasti a casa, ieri? Se l’alta astensione fosse figlia di una generale disaffezione nei confronti del suo governo e di una forte preoccupazione per una crisi economica che non passa né con le slide né con il Jobs Act? Quanto è immaturo un leader che esulta per il suo piccolo due a zero in una giornata in cui sei elettori su dieci restano a casa? Oltre a tutto, manco a dire che Renzie non si sia speso per l’Emilia. E’ andato a chiudere la campagna elettorale a Parma, ma evidentemente ha convinto poca gente. Forse dovrebbe chiedersi perché.

 

Ci sono ben pochi dubbi, invece, su quanto sta accadendo in Forza Italia. In Emilia la Lega ha più che doppiato il partito del Cavaliere, sceso sotto il 10%. Il Patto del Nazareno non fa bene a Forza Italia, ma solo alle aziende del suo padrone, ed esce indebolito dalle urne. Ormai è lo stesso Renzie, guardando voti e sondaggi, che si chiede quanto sia utile mantenere in vita il patto con Berlusconi. Forse gli conviene cominciare a discutere con Salvini.

 

silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato (8) silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato (8)

 

2. SFANCULATI DAL NON VOTO

Il Corriere legge bene il messaggio delle urne e titola in prima pagina: “Lo schiaffo dell’astensione”, mentre la Repubblica se la cava con un titolo descrittivo: “Regionali, fuga dalle urne”, imitata dal Messaggero: “Regionali, affluenza a picco”. Il Cetriolo Quotidiano sceglie: “Regionali, vince il non voto”. La Stampa chiama direttamente in causa il premier: “Crolla il voto alle Regionali. Avviso a Renzi” (p.1). Idem per il Giornale: “Renzi non tira più, fuga dalle urne”.

 

Dunque Bonaccini vince in Emilia e Oliverio in Calabria e tanto basta a Pittibimbo: “Renzi: è due a zero per noi, ai duri e puri percentuali ridicole. Il premier attacca la sinistra interna. E sulla Lega: ha asfaltato FI e M5S. Il leader vuole stringere sui tempi: anche il sì alla riforma elettorale in Senato a fine anno” (Corriere, p 3). Il giornale diretto da Ferruccio De Bortoli però racconta il malessere in casa piddina: “Lo choc dei democratici traditi dagli elettori nella roccaforte rossa. Il partito si interroga: dov’è finita la base? Il peso dell’assenza di mobilitazione del sindacato” (p. 5).

MATTEO SALVINI RAOUL CASADEI MATTEO SALVINI RAOUL CASADEI

 

Anche su Repubblica, Renzie in formato bulletto: “Successo per due a zero, asfaltato chi ha sostenuto la Cgil e non il governo” (pp. 2-3). Il Messaggero spiega così i risultati: “Gli analisti: la sinistra paga le inchieste e il centrodestra è tutto da ricostruire. Il calo è ritenuto generalmente fisiologico. Per Ignazi, gli italiani chiamati a votare troppo spesso” (p. 2). Poi racconta: “Renzi: urne vuote, danno per tutti. Ma teme contraccolpi sull’Italicum. ‘Meglio un’emorragia di elettori che di voti’. Per Palazzo Chigi vince ancora l’antipolitica. Ora però Berlusconi potrebbe essere tentato dal mettere in discussione il patto del Nazareno” (p. 3). 

 

 

3. MA FACCE RIDE!

Il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini: “Mancava un vero avversario” (Corriere, p. 5). L’avversario (del non voto) eravate voi e non ve ne siete accorti.

 

BEPPE GRILLO ALL'INCONTRO CINQUESTELLE DEL CIRCO MASSIMO BEPPE GRILLO ALL'INCONTRO CINQUESTELLE DEL CIRCO MASSIMO

 

4. ULTIME DA FARSA ITALIA

Con il 12% in Calabria e con l’8% in Emilia, domenica amarissima per il partito di Berlusconi. Corriere: “Una nuova scossa per Berlusconi. ’Aperte autostrade al Carroccio’. Dalle selezioni di villa Gernetto alle Regionali nuove tensioni in Forza Italia. L’ex tesoriere Bianconi attacca il leader. Toti: basta con gli ingrati” (p. 9). Anche Repubblica si dedica alle liti in casa azzurra: “La rivolta dei ‘veterani’ contro la linea X Factor. ‘Berlusconi se ne vada via’. La selezione dei 25 giovani ha fatto discutere la vecchia guardia. L’ex tesoriere Bianconi: ‘Silvio prenda Doris e si faccia un partito’. Anche gli uomini di Fitto iniziano a mettere in dubbio la tregua e sono pronti a ripartire alla carica contro il Cavaliere” (p. 13).

 

lorenzo guerini lorenzo guerini

Sul Messaggero, “Contromossa di Berlusconi. ‘Riunire subito i moderati’. Lo sfogo ad Arcore: da adesso in avanti niente sconti a Matteo. E il 29 novembre piazza anti tasse” (p. 4). Commovente il Giornale: “Berlusconi placa Forza Italia: avanti insieme vecchi e giovani” (p. 2). Avanti verso il disastro.

 

Del resto l’obiettivo della Lega è proprio l’elettorato azzurro in libera uscita. “In Emilia è effetto Salvini. La Lega sorpassa Forza Italia. Il candidato Fabbri festeggia: anche qui sono stufi del pd. Adesso l’obiettivo è l’Opa per conquistare il centrodestra” (Stampa, p. 4).

 

In sofferenza anche il M5S: “Resa dei conti tra i grillini: torniamo fuori dal palazzo. Risultati M5S a rischio, pesa l’assenza dell’ex comico in campagna elettorale. Il voto di ieri, pure un referendum a uso interno: ha prevalso la linea anti-europea” (Messaggero, p. 5).   

GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU

 

 

5. LE MANI SU VIALE MAZZINI

Per Repubblica la riforma della Rai avrà tempi rapidi. “Rai, il governo accelera. Domani il vertice Pd per l’ultimo sì alla riforma. No di Forza Italia, Lega e M5S al canone in bolletta. Todini attacca i giornalisti: amano troppo il potere” (p. 6). Messaggero: “Rai, vertice governo-Authority. Scoppia la bufera sulla Todini. Sul tavolo la scelta se far pagare l’abbonamento con la bolletta. L’ex membro del cda attacca i giornalisti” (p. 6). La riforma della Rai è ovviamente una delle grandi emergenze del Paese, che tutta la nazione si aspetta.

 

 

6. LA BAVA SEPARATA DALLE OPINIONI

Luisa Todini Luisa Todini

Titolo imperdibile sulla Repubblica: “Avanti tutta con le riforme, l’ok Ue spinge il governo. Padoan: ‘Supereremo anche l’esame di marzo” (p. 8). L’ottimismo della volontà. Si sogna anche con “Renzi: ‘Jobs act audace, fondamentale per crescere” (p. 10).

 

 

7. MONTECARLO È SEMPRE MONTECARLO

Il Giornale sbertuccia quel che resta di Fini sulla casa di Montecarlo: “Fini, ora guarda qui: la casa di Montecarlo in vendita a peso d’oro. A quattro anni dallo scandalo. Due alloggi nel palazzo del cognatino sono sul mercato per 1,6 e 2,5 milioni di euro. An ne incassò 300mila e il leader disse: è stato un vero affare” (p. 7). Non disse per per chi era l’affare.

 

 

giancarlo padoan giancarlo padoan

8. L’INTERNAZIONALE ROSSO-NERA

Storia insuperabile dalla Francia. “Un finanziamento di 9 milioni di euro da una banca russa. Bufera su Le Pen. Prestito in vista delle presidenziali. La leader del Fn sostiene il Cremlino ma si difende: ‘Rimborseremo tutto’. Schaffhauser, già consulente dell’industria delle armi, ha mediato le trattative” (Repubblica, p. 19). E ora vogliamo i rubli per Salvini.

Gianfranco Fini Gianfranco Fini

 

 

9. ADDIO CONFINDUSTRIE?

La “disintermediazione” dei corpi intermedi, parola chiave del renzismo, colpisce anche le organizzazioni dei datori di lavoro. Affari&Finanza prova ad accendere un faro: “Fuori Marchionne, Cimbri e Salini, così implodono le Confindustrie. Non è più la polemica sui conti di Viale Astronomia. L’economia globalizzata sta facendo saltare tutti i vecchi criteri della rappresentanza associativa anche nei settori, da Ania a Ance. E l’effetto Renzi su politica e corpi intermedi sta facendo il resto” (p. 2). Meglio di Conan il barbaro, il nostro premier spaccone. 

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