d'annunzio

GIORDANO BRUNO GUERRI RACCONTA LA VITA INIMITABILE DI GABRIELE D'ANNUNZIO - “NON SONO UN LETTERATO IN PAPALINA E PANTOFOLE, IO SONO UN SOLDATO”, DALL’INCIDENTE AEREO DEL 1916 IN CUI IL “VATE” RISCHIO’ DI PERDERE L’OCCHIO DESTRO NACQUE IL “NOTTURNO”: QUESTA È LA MIA MAGÌA. NEL DOLORE E NELLE TENEBRE, INVECE DI DIVENTAR PIÙ VECCHIO, IO DIVENTO SEMPRE PIÙ GIOVINE” - VIDEO

 

D ANNUNZIOD ANNUNZIO

Pubblichiamo il testo della lettura pubblica che lo storico e collaboratore del nostro Giornale Giordano Bruno Guerri ha tenuto lunedì scorso nell' ambito della Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. Il tema della serata, tenutasi al Piccolo Teatro Grassi, era «Paura e coraggio: i colori del cielo». E Guerri, presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, ha incentrato la sua lettura su Gabriele d' Annunzio.

 

 

Giordano Bruno Guerri per il Giornale

 

Il 12 settembre 1909 Franz Kafka era al Circuito aereo di Montichiari, Brescia, per assistere alla prima esibizione di aerei in Italia settentrionale. Nel suo taccuino annotò - ironico - di avere osservato un eccitatissimo d' Annunzio «sgambettare» fra le signore più eleganti. Ma, a differenza di Kafka, lo scrittore italiano quel giorno volò per la prima volta.

giordano bruno guerrigiordano bruno guerri

 

«È una cosa divina», disse d' Annunzio: «Il momento in cui si lascia la terra è di una dolcezza infinita. È un nuovo bisogno, una nuova passione». Cinque mesi dopo pubblicò Forse che sì forse che no, anticipando la passione dell' umanità per le grandi imprese aviatorie e le trasvolate audaci. Paolo Tarsis, come gli altri protagonisti dei suoi romanzi, è un superuomo, ma stavolta la sua natura peculiare non appartiene al mondo intellettuale, bensì a quello dell' azione, e preannuncia le future svolte dannunziane.

 

Gabriele D'ANNUNZIOGabriele D'ANNUNZIO

Ha già rotto tutti gli schemi dell' Italietta borghese di fine Ottocento, con i suoi romanzi e con la sua vita «scandalosa» fatta di amori, sesso, lussi senza freno. Ora - in un impeto più patriottico che nazionalista, più estetico che guerriero - vuole «una più grande Italia». E quando finalmente l' Italia entra nella Prima guerra mondiale, anche grazie al suo interventismo, il Vate esige il battesimo del fuoco: poche ore dopo la dichiarazione di guerra viene richiamato in servizio come ufficiale dei Lancieri di Novara.

 

I suoi 52 anni ne fanno il tenente più anziano delle forze armate, ma sin dall' inizio della sua guerra, mette a tacere quanti insinuavano che valore e coraggio fossero solo astrazioni da ciarlatano. La gloria, cantata in discorsi e poesie come una conquista da meritare, è l' ossessione a cui tende senza risparmio, con un disprezzo del pericolo che lo spinge a escogitare le peripezie militari più provocatorie e pericolose. Il gesto eroico gli appartiene davvero, non è affettazione letteraria, ma qualcosa di simile alla «creazione di un poema». «Io non sono un letterato dello stampo antico in papalina e pantofole», scrive: «Io sono un soldato. Ho voluto essere un soldato, non per stare al caffè o a mensa, ma per fare semplicemente quello che fanno i soldati». Le sue imprese - in cielo, in mare, in terra - suscitarono una tale irritazione nel governo austriaco da indurlo a fissare una taglia di ventimila corone per la sua cattura.

 

D ANNUNZIOD ANNUNZIO

Il 15 gennaio 1916, in un incidente aereo, rischia di perdere l' occhio destro. Costretto a letto, entrambi gli occhi bendati, si rassegnò alla condizione dell' infermo, ma non dell' inetto. Completamente bendato per due mesi, cominciò a scrivere a matita su sottili strisce di carta: piccoli cartigli poggiati su una tavoletta.

 

Vergò così, su migliaia di striscioline, il Notturno, un capolavoro che rinnova la letteratura italiana. «Questa è la mia magìa. Nel dolore e nelle tenebre, invece di diventar più vecchio, io divento sempre più giovine».

 

Troverà modo di sfruttare la disgrazia anche definendosi «l' orbo veggente» e tagliando in due il viso, altrimenti banale, con una benda nera sull' occhio destro. Acconciato come un pirata, compirà la Beffa di Buccari, penetrando con tre MAS nel più inviolabile porto austriaco.

 

dannunzio fazzoletto con il seme dello scrittoredannunzio fazzoletto con il seme dello scrittore

Intanto, sognava l' impresa definitiva, un volo su Vienna sorvolando le Alpi, un' impresa che sembrava impossibile con i mezzi dell' epoca. All' alba del 9 agosto 1918 dal campo di San Pelagio, Treviso, si alzarono undici apparecchi: uno, di legno e tela, senza protezioni dal vento, senza strumenti di volo, era stato modificato per accogliere il poeta, che aveva con sé trecentonovantamila volantini e praticamente volava nel serbatoio del carburante.

 

MUSSOLINI E D ANNUNZIO MUSSOLINI E D ANNUNZIO

Solo sette degli aerei arrivarono sul cielo di Vienna, ma tra questi c' era anche il suo. Il messaggio del Vate incitava i viennesi alla resa: «In questo mattino d' agosto, mentre si compie il quarto anno della vostra convulsione disperata e luminosamente incomincia l' anno della nostra piena potenza, l' ala tricolore vi apparisce all' improvviso come indizio del destino che si volge...». Aveva un anello contenente veleno, nel caso fosse stato catturato. Un superuomo poteva manifestare soltanto la paura di non avere coraggio.

 

GABRIELE D ANNUNZIOGABRIELE D ANNUNZIO

Dopo la guerra pensava a un' altra grande impresa, stavolta di pace: il volo Roma-Tokyo, mai tentato prima. Quasi tutto era pronto quando invece volle occupare la città di Fiume, che i trattati di pace non assegnavano all' Italia. Conquistata la città come un condottiero rinascimentale, primo poeta al comando nella storia, a Fiume scrisse una delle più avanzate costituzioni del Novecento, la bellissima Carta del Carnaro, che fa impallidire molti testi costituzionali vigenti oggi nel mondo, per la sua apertura democratica e per la spregiudicatezza di molti suoi assunti centrali, che oggi definiremmo libertari. Fiume fu un' anticipazione del Sessantotto, piuttosto che del fascismo, e da Fiume d' Annunzio mandò l' amico Guido Keller a volare su Roma per lanciare un pitale su Montecitorio.

dannunzio al mare dannunzio al mare

 

Dopo l' impresa si ritira al Vittoriale, per edificare quel «libro di pietre vive» che donerà agli italiani con queste parole: «Già vano celebratore di palagi insigni e di ville suntuose, io son venuto a chiudere la mia tristezza e il mio silenzio in questa vecchia casa colonica, non tanto per umiliarmi quanto per porre a più difficile prova la mia virtù di creazione e di trasfigurazione. Tutto infatti è qui da me creato e trasfigurato.

 

Tutto qui mostra le impronte del mio stile nel senso che io voglio dare allo stile».

dannunzio d annunzio olga levi brunnerdannunzio d annunzio olga levi brunner

Ma il tempo è impietoso anche con gli eroi e i poeti, e per d' Annunzio giunge quella che definisce la «turpe vecchiezza».

 

Il conquistatore di lauri poetici, di città e di donne si deve confrontare ora con un nemico che giorno dopo giorno prende sempre più il sopravvento. Ecco allora che nemmeno la penombra della Prioria, come chiama la sua casa, basta più a celare l' uomo in rovina, «senza denti, con la lingua grossa tra le labbra rientrate». È questa l' unica prova di coraggio che non è in grado di affrontare.

dannunzio al maredannunzio al mareGABRIELE D ANNUNZIO GABRIELE D ANNUNZIO

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...