doppiatori italiani izzo amendola

IN GLORIA DEI DOPPIATORI ITALIANI - ‘SENZA DI NOI, LA GRAN PARTE DEL PUBBLICO NON AVREBBE CONOSCIUTO IL TALENTO DELLE STAR STRANIERE’ - LE DINASTIE? SIMONA IZZO: ‘È ASSURDO CHIAMARCI UNA MAFIA, LE TRADIZIONI FAMILIARI SERVONO PERCHÉ NON CI SONO SCUOLE DI FORMAZIONE’ - GIANCARLO GIANNINI: ‘DOPPIATORI ITALIANI, I MIGLIORI AL MONDO’

Gloria Satta per ‘Il Messaggero

 

tonino accolla e homer simpsontonino accolla e homer simpson

«Anche noi diamo emozioni al pubblico: senza il nostro lavoro gli spettatori non avrebbero mai conosciuto e apprezzato il talento delle star straniere».

 

Parlano i doppiatori, quegli attori professionisti che restituiscono in italiano la felicità, il dolore, la paura, insomma tutta la gamma dei sentimenti espressi in un' altra lingua dai protagonisti dei film stranieri. Le "voci" del cinema tornano al centro dell' attenzione dopo la "sparata" di Vincent Cassel che alla radio aveva parlato di «mafia dei doppiatori» ma poi, proprio sulle colonne del Messaggero, si era scusato per aver usato senza riflettere quel termine sconsiderato.

 

giancarlo gianninigiancarlo giannini

«I doppiatori italiani sono i migliori del mondo», afferma senza esitazione Giancarlo Giannini. Da anni fa parlare Al Pacino che più volte si è congratulato con lui riconoscendosi nel suo timbro di voce profondo. Ma il grande attore ha doppiato credibilmente anche Jack Nicholson, Michael Douglas, Gérard Depardieu. «I doppiatori lavorano tanto perché i film in versione originale richiamano poco pubblico», continua Giannini, «non c' è motivo di polemizzare».

francesco pannofinofrancesco pannofino

 

A quella parte del pubblico che reclama la possibilità di vedere anche i film in versione originale con i sottotitoli, i distributori e gli esercenti hanno sempre opposto i risultati commerciali: in un cinema affannato a tenersi stretto i fedelissimi della sala, gli spettatori della "v. o." sono sempre apparsi una minoranza sparuta. Così, il doppiaggio in Italia si è sviluppato fino a raggiungere vette di eccellenza e creare un divismo parallelo.

 

STAR

Per decenni il compianto Ferruccio Amendola ha prestato la sua voce virile a Robert De Niro e Sylvester Stallone, diventando l' amatissimo alter ego delle due star. In Italia non avremmo forse apprezzato l' ironia di Woody Allen se non lo avesse doppiato Oreste Lionello, sostituito dopo la sua scomparsa con altrettanta maestria da Leo Gullotta. Quando Roberto Chevalier, storica "voce" di Tom Cruise, qualche anno fa venne sollevato dall' incarico, sul web esplose la protesta.

ferruccio amendolaferruccio amendola

 

E poco dopo venne "reintegrato". Il successo italiano di Eddie Murphy si deve anche alla risata inconfondibile che gli ha regalato Tonino Accolla. E Pierfrancesco Favino è magnificamente riuscito nell' impresa spericolata di far parlare nella nostra lingua Daniel Day-Lewis, il più grande attore vivente (tre Oscar), Lincoln nel film di Spielberg. Big del doppiaggio sono anche Luca Ward (suo il grido «al mio segnale scatenate l' inferno» del Gladiatore Russell Crowe), Francesco Pannofino, Stefano De Sando, Emanuela Rossi, Ilaria Stagni, Domitilla D' Amico solo per citare qualche nome.

 

Roberto Pedicini, una delle voci italiane più apprezzate, tanto che Bardèm e Spacey si affidano sempre a lui, spiega: «Spesso i sottotitoli, per esigenza di sintesi, sono più fuorvianti del doppiaggio. Sarebbe bello che ci fosse anche la versione originale ma per arrivare al grande pubblico, bisogna dotare i film di voci italiane. Se non fosse doppiata, anche la commedia di Cassel Un momento di follia (in sala, ndr) verrebbe vista da molte meno persone».

rossella izzo e myriam cataniarossella izzo e myriam catania

 

DINASTIE

 

In Italia il sistema delle voci è dominato da dinastie di attori che si tramandano il mestiere di padre in figlio. «E' assurdo e insultante considerarci mafiosi, ma è vero che il lavoro di qualità è garantito da alcune famiglie di professionisti: non potrebbe essere altrimenti, visto che non esistono scuole di formazione», spiega Simona Izzo, attrice, regista, doppiatrice ed esponente della gloriosa "bottega" creata dal padre Renato, scomparso nel 2009 dopo aver doppiato e diretto il doppiaggio di oltre mille film, e oggi portata avanti dalle figlie Fiamma, Giuppy, lo stessa Simona, Rossella e sua figlia Myriam Catania.

le sorelle izzo simona rossella fiamma giuppyle sorelle izzo simona rossella fiamma giuppy

 

Aggiunge, Izzo: «Non è vero che abbiamo creato un sistema di potere. Il nostro è un mestiere faticoso che si fa al buio e non arricchisce: un doppiatore guadagna 80 euro lordi per tre ore e mezzo di lavoro, come un dog sitter». Il pubblico italiano sarebbe pronto a vedere i film in versione originale? «E' ancora presto. Anche se apprezzo i sottotitoli, non tutti hanno la capacità di seguire le scritte senza perdere di vista l' immagine».

 

IL MERCATO

L' attore Adalberto Maria Merli che ha dato la voce a McDowell, Redford, Eastwood, Nicholson, ha scritto al ministro Franceschini chiedendo che il primo spettacolo dei film sia riservato alla versione originale. «Questa soluzione», sostiene, «accontenterebbe tutti: gli attori stranieri che conserverebbero la loro voce e i doppiatori che non perderebbero il lavoro».

 

I doppiatori con Manuela I doppiatori con Manuela

Interviene Roberto Stocchi, doppiatore e direttore del doppiaggio: «Il nostro lavoro copre quella fetta di mercato rappresentata da spettatori, come gli anziani, che non conoscono le lingue. Senza il doppiaggio non potrebbero vedere i film», dice. «Siamo una categoria che fa onestamente il proprio mestiere, grazie a bravissimi attori. E ci difendiamo senza mafie, ma con la qualità del nostro lavoro».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…