dagospia 2015

IL GOSSIP E’ UNA COSA SERIA - DA SVETONIO A DAGOSPIA, IL LIBRO “STORIA PETTEGOLA D’ITALIA” RACCONTA L’IMPORTANZA DELLE INDISCREZIONI - PANARARI: “IL QUOTIDIANO, HEGELIANA ‘PREGHIERA LAICA’ DEL MATTINO, HA TROVATO UN SURROGATO NELLE SBIRCIATE A DAGOSPIA, IMPLACABILE DIFFUSORE DI VOCI INTORNO A VARI POTERI”

Storia pettegola d ItaliaStoria pettegola d Italia

Massimiliano Panarari per “il Venerdì - la Repubblica”

 

SVETONIOSVETONIO

Anche se a prima vista può non sembrare, il gossip sa essere una cosa (tremendamente) seria. A tal punto che le vicende del nostro Paese – in materia secondo a nessuno – possono venire rilette con l’andamento di una Storia pettegola d’Italia (Newton Compton, pp. 334, euro 9,90), libro appena uscito della storica e studiosa di genere Cinzia Giorgio che ripercorre il fenomeno dal mondo antico a quello odierno e postmoderno, dove le chiacchiere si rincorrono sulla rete e viaggiano via social.

 

A dirla tutta, avanziamo più di un dubbio riguardo il fatto che, come recita il sottotitolo del volume, «in ogni diceria si nasconde un fondo di verità», ma, di sicuro, rumors e boatos hanno svolto un ruolo tutt’altro che secondario sin dai tempi dei fescennini (i canti popolari dei latini). La romanità produsse un classico del pettegolezzo (soprattutto a sfondo sessuale) sotto la forma delle monumentali Vite dei Cesari di Svetonio.

 

vincino 15 anni dagospiavincino 15 anni dagospia

E il nostro Rinascimento, complice l’invenzione della stampa, rappresentò una vetta mondiale per voci di corridoio, segreti spifferati e maldicenze, considerata pure la propensione dell’epoca per la congiura. La forza irresistibile del gossip sta nella sua natura trasversale (rispetto a periodi, classi sociali, età anagrafiche e generi), che lo rende uno strumento di esercizio del potere biopolitico, come avrebbe detto il filosofo Michel Foucault. Chi sa (cose sugli altri), ha influenza (su di loro), e per lo più in modi discutibili.

 

La diceria ha impattato fortemente col mondo dell’economia e della finanza (che alle voci è strutturalmente sensibile): come nel caso del famigerato scandalo fine secolo della Banca Romana (con un buco occultato di 20 milioni di lire), che condusse, tra arresti e un delitto, alle dimissioni dell’allora presidente del Consiglio Giovanni Giolitti per coprire – si diceva… – il re Umberto I e i suoi debiti con l’istituto. Le voci si intrecciano da sempre con la politica, e ce lo ricorda il florilegio di sospetti sul disastro aereo nel quale perì il presidente, e dominus, dell’Eni Enrico Mattei.

 

GOSSIP GOSSIP

«Il pettegolezzo è la nuova pornografia» fa dire Woody Allen a uno dei suoi personaggi in Manhattan, ma può pure rivelarsi virtuoso, come mostra la storia dei Monuments Men (rispolverata da un film di George Clooney), il manipolo di militari ed esperti a cui gli Alleati affidarono la delicata missione di salvare le opere d’arte dai saccheggi dei nazisti e dalla furia della guerra a colpi di «soffiate» (e con cui collaborarono fior di italiani, da mons. Giovanni Battista Montini – in seguito papa Paolo VI – a Pasquale Rotondi e Giulio Carlo Argan).

 

Senza pettegolezzi succulenti, naturalmente, avrebbe avuto molto meno successo il show business del cinema degli anni 50 e 60, che si dava appuntamento dalle parti di via Veneto. Con il quale iniziarono le fortune di quel vero e proprio impero patinato del gossip che si esprimerà attraverso la galassia delle riviste scandalistiche, e che, tout se tient, in uno dei suoi «sistemi stellari» più importanti avrebbe poi condizionato di nuovo la politica.

 

GOSSIP GOSSIP

Dal settimanale Chi alla tv di Striscia la notizia (un’esemplare «macchina situazionista» alimentata, giustappunto, dal cacofonico spetteguless), il gossip ha dato un mano possente a forgiare il berlusconismo e la sua egemonia sottoculturale. Mentre oggi, sempre per restare nei dintorni dei giri che contano, pare che la hegeliana «preghiera laica» del mattino abbia trovato un surrogato nostrano nelle sbirciate al sito Dagospia, implacabile (e «sulfureo») diffusore di voci intorno a vari poteri. E a questo punto, quindi, la gossipologia potrebbe anche entrare a pieno titolo nei cultural studies.

GossipGossip

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…