de andre'

HOMO FABER – 20 ANNI SENZA DE ANDRE’, DORI GHEZZI: “VOLEVA RAPPRESENTARE IL DOMANI. OGGI SAREBBE INORRIDITO DA CIÒ CHE STA ACCADENDO CON I MIGRANTI E  PARLEREBBE D’AMORE” – “GRILLO? LO VEDO SEMPRE COME UN FRATELLO. FABRIZIO GLI AVREBBE SCONSIGLIATO LA POLITICA” – RICCI: “HO CONOSCIUTO DE ANDRE’ IN UN LOCALE DI FASCISTI” -  CRISTIANO DE ANDRE’: "SALVINI? SE NON MI FA TANTA PAURA È PERCHÉ È FAN DI MIO PADRE..." - VIDEO

 

http://www.ilgiornale.it/video/cultura/de-andr-dori-ghezzi-fabrizio-era-ottimista-oggi-parlerebbe-d-1627507.html

 

http://www.ilgiornale.it/video/cultura/de-andr-ricci-ho-conosciuto-faber-genova-locale-fascisti-1627509.html

 

MARINELLA VENEGONI per www.lastampa.it

 

de andrè ghezzi

Vent’anni e non sentirli. Dire ancora «Abitiamo in via taldeitali», come se i vent’anni che suonano oggi dalla partenza da questo mondo di Fabrizio De André non esistessero, se non nel tempo fuori del sé. Dori Ghezzi è la vedova meno canonica e anche la più bella, cantante e partner amorosa e artistica di un’icona ancora celebre e amata, anzi persino un po’ di più di quando nel 1999 ci lasciò senza canzoni da aspettare. Confessa di «impazzire di telefonate» in questi giorni che replicano il lutto. E ci apre (un po’) il suo cuore.

 

 

Cara Dori, gli anni passano. E lei ha fatto tanto lavoro, per ricordare Fabrizio.

«Non io, la gente. Abbiamo seguito gli altri. Abbiamo un problema di sovraesposizione. Tanti lo sentono vicino».

 

Cos’è rimasto di De André nell’immaginario collettivo?

«L’aspetto autentico. Non quello di artista, lo pensano come una persona-guida. È impressionante il rapporto di appartenenza».

 

Eppure le sue non erano canzoni semplici.

«Ha cambiato di volta in volta. Ha affrontato anche esperimenti rischiosi. Ma il pubblico lo capiva, era quasi una missione. Lui rispettava quel suo pubblico».

de andrè dori ghezzi

 

Un artista che si macerava nella scrittura.

«Voleva rappresentare il domani. Ancora adesso, nei fatti di cronaca, si fa riferimento alle sue canzoni. È stato capito profondamente, la gente non è così superficiale, mai sottovalutare. Diceva: debbo essere imprevedibile. Aveva il coraggio di dare sempre qualcosa di diverso».

 

In questi anni di migranti, sembra di sentirgli cantare Khorakhané o Anime Salve, colonna sonora di un dramma.

«Ogni anno mettiamo un pensiero di Fabrizio sulla sua homepage. Quest’anno abbiamo messo “Anime salve in terra e in mare”. Sarebbe inorridito da ciò che sta accadendo. Non ci rendiamo conto di essere responsabili di questa situazione. Noi gli abbiamo preso tutto, saccheggiato i loro Paesi, e loro sono scappati. Dobbiamo dare la possibilità di stare bene, abbiamo creato il problema, dobbiamo risolverlo».

 

Com’era Fabrizio con il prossimo?

de andrè de gregori

«Era bravo ad ascoltare, non pontificava mai. Ti faceva dire quel che non sapevi. Lo ha fatto anche con i suoi collaboratori, da loro ha tirato fuori il meglio. Pensi al giovanissimo Piovani con i suoi arrangiamenti di Non al denaro non all’amore e Storia di un impiegato. O a Francesco De Gregori: il 4 aprile 1974 compiva 23 anni e andammo a prenderlo a Roma per partire per la Sardegna e da lì cominciò la collaborazione. Con Fossati era maturità comune e la testa in sintonia. Ha cercato sempre il collaboratore idoneo».

 

Non amava lavorare da solo?

«Intanto non sarebbe stato così duttile, è un atto di umiltà che paga. Aveva bisogno di stimoli anche nei tempi, altrimenti un disco non lo avrebbe mai finito. La sua grandezza è anche nel dire: io da solo non lo avrei potuto fare. Non si riteneva un musicista. E ogni disco è diverso dall’altro, non li confondi. Ecco perché sul piano culturale è ancora considerato maestro di pensiero».

de andrè dori ghezzi

 

Lei è sempre stata testimone degli incontri...

«Lo spartiacque privato e artistico fu Amico fragile. Da lì comincia i concerti, e un modo diverso di affrontare la vita».

 

Si è divertita?

«Sono stata miracolata da una vita così. Era difficile ma generoso, ti dava tanto. Ci stavano anche le litigate e mi mancano anche quelle. Con lui non ci si annoiava mai. Bisticciare è un modo per conoscersi. Il mondo musicale passato non lo sentivo mio, cantavo cose in cui spesso non credevo. I miei gusti sono sempre stati molto blues e country blues, ma spopolò Casatchok e ancora adesso non hanno capito che era stata snaturata una canzone della rivoluzione russa».

 

Grillo aveva una devozione per Fabrizio.

«Anche qui Fabrizio dava e prendeva. Ha molto sofferto quando lui è morto: era un rapporto famigliare. Ha preso altre strade ma non amo neanche giudicarlo, lo vedo sempre come un fratello. Fabrizio si preoccuperebbe che non andasse a farsi male, penso lo avrebbe sconsigliato; sono situazioni in cui rischi di soffrire molto. Ma Beppe ha sempre fatto politica, anche a teatro, e divertendoci. A me piaceva, in quella veste lì».

 

E Nanda Pivano, cos’era per voi?

«La sorellina minore, perché era più gioiosa e giovanile di noi. Mi ha insegnato molto con il suo desiderio di capire i giovani, farli parlare, dialogare in sintonia. Anche con lei era un rapporto di famiglia, stava con noi come altri amici che famiglia non ne avevano».

de andrè dori ghezzi

 

 

 

CRISTIANO: "PARLO CON LUI E ASCOLTO LE SUE RISPOSTE"

Roberto Pavanello per La Stampa

Quando suo padre è morto, Cristiano De André aveva da poco compiuto 36 anni.

Oggi che ha appena superato i 56 Fabrizio è ancora accanto a lui: «Gli parlo sempre. E lui mi risponde». Dal 2008 Cristiano onora l' arte di Faber in fortunati tour. Anche quello con cui sta girando l' Italia sta andando alla grande: «Era stato lui a dirmi di rimettere mano alle sue opere e di riarrangiarle.

L' ho preso sul serio».

 

Cristiano, se chiude gli occhi, qual è la prima immagine che ha di Faber?

«Quella di un padre. Di una persona con la quale mi sono ritrovato nell' ultima parte della sua vita. C' era stima reciproca, se non fosse morto avrebbe fatto un disco insieme. Posso solo ringraziare che sia successo anche se purtroppo è durata molto poco. Meglio tardi che mai».

 

Essere un De André ha paradossalmente penalizzato la sua carriera?

«Ho preso il toro per le corna e se riesco a fare sold-out, vuol dire che ho lavorato bene. Ho studiato, fatto la gavetta, nove dischi, il decimo nel 2020: tutto questo ha contribuito a darmi solidità».

 

Oggi sembra avere trovato una certa serenità. Sbaglio?

«Vero. Sono caduto, però mi sono rialzato. Tutto è servito, non rimpiango niente».

 

de andrè dori ghezzi

Cosa c' è di Fabrizio in Cristiano?

«Il suo linguaggio e l' attenzione verso chi sta peggio.

L' essere contro le guerre. Non essere mai caduto in nessuna trappola consumistica».

 

Storia di un impiegato , che lei suona dal vivo, è ancora attuale?

«Il lavoro di mio padre non è stato penalizzato dagli anni.

Oggi con tutto quello che sta succedendo, si pensi anche ai gilet gialli, ci parla ancora. Il sogno di un mondo trasparente, onesto, di pace e contro ogni potere è presente».

 

Continua ad essere fiducioso nel lavoro del M5S?

«Sì, sto aspettando i fatti. Qualcuno è stato compiuto, negli altri spero. E se Salvini non mi fa tanta paura è perché è fan di mio padre, non c' è il rischio che vada oltre.

Almeno me lo auguro».

 

Oggi suo padre canterebbe le storie di quei ragazzi che arrivano dall' Africa?

«Certamente. Io non sono d' accordo con la politica che è stata fatta, però l' Italia non è l' America, da noi non c' è quello spazio. Quindi se l' Europa non ci aiuta a smistare quella povera gente non possiamo farci carico di tutti».

 

Ha visto Fabrizio De André - Principe libero ?

«Non mi è piaciuto. Ma non mi piaceva nemmeno l' idea di fare una fiction. Mio padre merita di più. Avrei voluto vedere la sua follia creativa e ciò che era realmente, invece in quel film sembra che le cose gli capitino per caso. È solo fiction, è finzione».

 

Suo padre era un poeta?

«Sì, un poeta a tutti gli effetti, e uno scrittore. Un punto di riferimento del '900».

de andrè dori ghezzifabrizio e cristiano de andrèDORI GHEZZI CON FABRIZIO DE ANDREDORI GHEZZI CON FABRIZIO DE ANDRE DORI GHEZZI CON FABRIZIO DE ANDRE Il matrimonio di Dori Ghezzi e Fabrizio De AndrePaolo Villaggio e Fabrizio De Andre Dori Ghezzi e Fabrizio De Andre fabrizio e cristiano de andrè

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…