Naomi Leach per http://www.dailymail.co.uk/
riposino
Gli anni d’oro dell’aviazione sono finiti, l’atmosfera glamour da jet-set anni ’60 è stata sostituita da party selvaggi, risse e sbronze ad alta quota. Ma gli assistenti di volo non si sono scoraggiati e, grazie ai social media, condividono le loro migliori (e peggiori) esperienze di lavoro. Così, digitando #crewlife #passengershaming e #flyingfeet su Instagram e Twitter, vi si aprirà una finestra sul fantastico mondo delle hostess e degli steward.
Dan Air è l’avatar di un assistente di volo con più di 73,000 seguaci su Twitter e Facebook. La sua pagina “Confessions of a Trolley Dolley” ospita centinaia di foto e racconti postati da colleghi riguardo alla loro vita lavorativa. “Una volta, a 10 mila metri di quota – racconta Dan - una donna mi chiese in che modo gli scivoli d’emergenza potessero arrivare a terra da quell’altitudine. Pensava seriamente che fosse possibile raggiungere il suolo da 10 mila metri semplicemente gonfiando lo scivolo”.
piedi sul sedile
Secondo Dan, molti degli abusi che avvengono in volo, anche ai danni dell’equipaggio, sono causati dal numero sempre maggiore di passeggeri che salgono a bordo ubriachi o drogati: “Va bene bersi un drink prima di partire per le vacanze, ma certi personaggi entrano in cabina completamente fuori di se e noi siamo costretti a subire atteggiamenti inaccettabili”.
“Nessun volo è uguale ad un altro – afferma l’hostess Heather Poole, autrice di un libro sulla vita di bordo – Non sai mai chi sta per salire sull’aereo e ogni viaggio è una nuova avventura. Durante un volo, ad esempio, un passeggiero mi chiese se potevo prestargli il mio filo interdentale. Come diamine ti viene in mente di chiedere del filo interdentale a una perfetta sconosciuta?”.
piedi nudi in volo
lavandino otturato 
cartacce
Heather pensa che certi comportamenti possano essere spiegati solo tramite l’anonimato che libera i passeggeri dalle convenzioni sociali durante il volo: “Sull’aereo nessuno conosce nessuno, la gente si sente autorizzata a dare di matto o a comportarsi in maniera incivile perché sa che tanto non rivedrà mai più quelle persone”.
