toto cutugno

“LA CANZONE ‘L’ITALIANO’ DOVEVA CANTARLA ADRIANO CELENTANO, POI GIGI SABANI E INVECE…” - TOTO CUTUGNO RACCONTA LA GENESI DI UNA DELLE PIU’ FAMOSE CANZONI DELLA NOSTRA MUSICA: “ERAVAMO IN CANADA, A TORONTO. QUELLA SERA, IO MI ERO ESIBITO IN TEATRO DAVANTI A 3.500 PERSONE E RICORDO CHE A UN CERTO PUNTO REALIZZAI CHE QUEI 7MILA OCCHI CHE MI GUARDAVANO ERANO OCCHI DI ITALIANI. POI ANDAMMO AL RISTORANTE ITALIANO 'MAMMA ROSA', DOVE LA PROPRIETARIA AVEVA DUE FIGLIE BELLISSIME E..."

 

Carlo Vulpio per il “Corriere della Sera”

 

toto cutugno

Cotugno o Cutugno?

«Ogni volta devo precisare. Cotugno è cognome napoletano. Cutugno invece è siciliano. E mio padre Domenico era di Barcellona Pozzo di Gotto. Quindi io mi chiamo Cutugno, Salvatore Cutugno».

 

Nato però a Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara, 75 anni fa.

«Sì, perché papà era un sottufficiale della Marina e lavorava a La Spezia. Aveva la passione per la tromba e faceva parte della banda musicale comunale. È stato lui ad avvicinarmi alla musica: il tamburino, la batteria, il pianoforte, la fisarmonica. Mia madre Olga, invece, era toscana. Donna piena di attenzioni, ma severa».

 

Una famiglia felicemente normale?

CUTUGNO 1

«Diciamo di sì. Se non fosse per le disgrazie che ci hanno segnati. Ho visto morire mia sorella Anna, la più grande, sotto i miei occhi, soffocata. Stava mangiando gli gnocchi e uno le andò di traverso. Aveva 7 anni, io 5. Pochi mesi dopo nacque mio fratello Roberto, a cui voglio un bene dell' anima, che si ammalò di meningite e da allora, come previde il medico, ha avuto una vita agitata. E poi l' altra mia sorella, Rosanna, che è stata la prima bambina a essere operata al cuore in Italia, a Torino. Papà si indebitò per quell' intervento. Che finì di pagare a rate nel 1978, due anni prima di morire».

 

CUTUGNO ARMATA ROSSA

Fermiamoci un attimo.  «L'Italiano» di Toto Cutugno, fra le prime tre canzoni italiane conosciute nel mondo insieme con «Volare» e «'O sole mio», è già tutta qui. Gente normale, per bene, che lavora, si sacrifica per i figli, spera sempre in un futuro migliore, non odia, ma al contrario ama: «gli spaghetti al dente e un partigiano come Presidente», «l'autoradio sempre nella mano destra e un canarino sopra la finestra», le «Maria con gli occhi pieni di malinconia» e «la moviola la domenica in tv».

 

Un'Italia popolare, quindi, non populista. Poiché L'Italiano è semplicità, non ovvietà. È connessione sentimentale con un popolo, è il nazionale popolare autentico, quello che intendeva Antonio Gramsci, non la sua vulgata, non il nazionalpopolare tuttoattaccato, per indicare qualcosa di categoria inferiore. Non c'è bisogno quindi di «sdoganare» Toto Cutugno, o di «riabilitarlo».

 

trio cutugno, leali, al bano

Occorre semmai vendicarlo, della supponenza e del disprezzo che senza motivo artistico vero gli sono stati riservati, perché Cutugno è un grande artista. «Sente» la musica. La compone.

Scrive i testi. Più di 300 canzoni, eseguite da tutti i più grandi cantanti degli ultimi quarant'anni, in Italia e all' estero. Da Adriano Celentano a Ray Charles, per citare solo due nomi.

 

Eppure più lei aveva successo e più la criticavano. Perché?

«Mi avessero solo criticato... Mi hanno definito un ruffiano, uno che cerca di vincere facile facendo leva sulle emozioni. Mah! Io penso solo di essere autentico. Per me, una canzone può essere più semplice o più difficile, più bella o meno bella, mai però qualcosa che io non senta e non viva dentro di me».

 

Un'accusa del genere per esempio le è stata rivolta per la canzone «Figli», seconda a Sanremo del 1987.

toto cutugno canta l italiano in cinese 9

«Questa canzone dice: "Figli del Duemila/ bianchi e neri tutti in fila/ per un secolo migliore". Trent'anni fa. Ruffiana o anticipatrice?».

 

È stato anche l'unico italiano a vincere un Eurofestival, a Zagabria nel 1990, un anno dopo la caduta del Muro di Berlino .

«Sì, con un brano "europeista", "Insieme 1992". Perché credevo, e lo credo ancora, che l'Europa non vada sfasciata, ma fortificata. Ruffiana anche quella canzone?».

 

Com'è nata «L' Italiano»?

«Eravamo in Canada, a Toronto. Quella sera, io mi ero esibito in teatro davanti a 3.500 persone e ricordo che a un certo punto realizzai che quei 7.000 occhi che mi guardavano erano tutti occhi di italiani. Pensai: scriverò una canzone per questa gente».

 

L' ha composta lì, in teatro?

toto cutugno canta l italiano in cinese 10

«No. È stato nel ristorante italiano "Mamma Rosa", in cui andavamo sempre a mangiare perché la proprietaria aveva due figlie bellissime. Avevamo con noi le chitarre e abbiamo cominciato a cantare. A un certo punto mi son fatto dare un pezzo di carta e ho messo giù un La minore-Re minore e poi il resto. Quindi ho chiamato Popi Minellono e gli ho detto: scrivimi il testo di questa canzone, vorrei intitolarla "Con quegli occhi di italiano"».

 

E Minellono non ha pensato che quella sera lei si fosse solo entusiasmato per le figlie di Mamma Rosa?

«Non credo, perché la prima cosa che mi disse fu che il titolo doveva essere L'Italiano. La seconda venne a dirmela dopo tre giorni: "Toto, ho fatto una bomba"».

 

Però avete pensato di farla cantare a Celentano. Perché?

«Perché era perfetta per lui. Perché per Celentano avevo già scritto "Soli" e "Il tempo se ne va", due grandi successi».

CONCERTO DI TOTO CUTUGNO IN RUSSIA

 

Invece Celentano fece il gran rifiuto.

«Ci gelò: non ho bisogno di dire che sono un italiano vero, disse, perché io lo sono già».

 

E poi lei nel 1983 portò «L'Italiano» a Sanremo ?

«No. Prima si pensò di farla eseguire a Gigi Sabani che doveva cantarla imitando Celentano. Solo quando la ascoltò Gianni Ravera e la definì un capolavoro mi decisi a cantarla io a Sanremo. Dove, com' è noto, la canzone arrivò al quarto posto nel voto della giuria e al primo nel voto popolare».

Ha sempre detto di sé di essere timido e di aver persino paura quando sale sul palco.

 

Come mai?

Toto-Cutugno

«Timido lo sono sempre stato. A 18 anni, per la prima volta una ragazza mi disse che ero un bel ragazzo, e io arrossii e credo di essere rimasto così, imbambolato, per qualche giorno».

 

Nemmeno quando vinse Sanremo nel 1980 con «Solo noi» superò la timidezza?

«Macché. Non manifestai il benché minimo entusiasmo. Me ne andai da solo in macchina a fare un giro verso Bordighera. Mi fermai su una spiaggia, di notte, e mi misi a urlare».

 

E dopo il successo de «L' Italiano», quando le arrivò la consacrazione di Domenico Modugno?

«Modugno era entusiasta. Mi disse: hai fatto una canzone stupenda, continua così, sarai il mio successore. Ero felice, naturalmente, ma nemmeno allora mi riuscì di esternare questa felicità».

 

Tra i cantanti con i quali ha duettato, chi l' ha emozionata di più?

CUTUGNO

«Ray Charles. Non solo perché cantò la mia canzone "Gli amori" a Sanremo, nel 1990. Non solo perché cantare insieme con lui in Versilia è stata una grandissima emozione. Ma anche perché quando ci siamo conosciuti ha voluto sapere tutto di me».

 

Anche di suo figlio Nico, di sua moglie Carla e della mamma di Nico, Cristina?

«Sì. E io gli ho raccontato che ero e sono sposato con Carla e che volevo un figlio. E che questo figlio, Nico, l' avevo avuto da Cristina. Carla poteva cacciarmi di casa e invece non lo ha fatto. Al contrario, la prima cosa che mi disse fu di riconoscere mio figlio e dargli il mio cognome.

Nico Cutugno oggi ha 28 anni, è laureato in Economia ed è uno di quei tanti bravi ragazzi italiani sui quali il nostro Paese dovrebbe puntare».

 

Dieci anni fa, la scoperta di un cancro che le è costato un rene. Oggi?

«Non gliel' ho data vinta. Ho combattuto e sto meglio. Il 17 dicembre riprendo con un concerto all' Olympia di Parigi. In Francia mi amano».

 

E la Cutugno-mania esplosa in Russia, come se la spiega?

«Sorprendente, emozionante. Ma è così anche in Ucraina, Albania, Polonia, Georgia, Azerbaigian, Kazakhstan, Egitto, Israele... Credo che la canzone, la melodia, la lingua italiana abbiano un fascino insuperabile».

trio leali, cutugno, al bano

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."