giletti fazio

IL “PENSIERO STUPENDO” DI SALVINI: MANDARE VIA FABIO FAZIO VIA DALLA RAI E METTERE AL SUO POSTO MASSIMO GILETTI - SI VA PERFEZIONANDO IL VALZER DELLE POLTRONE ALLA VICEDIREZIONE DEI TG CON UN'INFORNATA CONNOTATA SOPRATTUTTO LEGA E FI - TUTTI I NOMI

Michela Tamburrino per “la Stampa”

 

fabio fazio luigi di maio

Il tormentone Fazio torna d' attualità. È bastato l' attacco televisivo alla nomenklatura che immediatamente si parla di lui come di un «caso». Dalle radici antiche. Correva l'anno 2017 l’epoca del tetto ai compensi e dei suoi 18 milioni. Tutto fu smontato e alla luce dei fatti la governance di allora dimostrò che una singola puntata di Fazio costava meno della metà di una puntata di fiction e in compenso portava a casa pubblicità capace di ripagare il pacchetto completo.

 

FABIO FAZIO LUIGI DI MAIO

Ma l'aria è cambiata. Il ministro Salvini non manca di sottolineare quanto per lui Fazio rappresenti il nemico e i pentastellati, fino a ieri rimasti a guardare, ora segnano l'inversione di tendenza subordinata all' alleato. Ecco che il ministro Di Maio, in commissione di vigilanza, ha parlato di Fazio come di un «caso»: «Sì, certo che c'è un caso Fazio in Rai e spero che faccia parte il prima possibile delle azioni che si porteranno avanti all' interno dell'Azienda per quanto riguarda le retribuzioni e anche l'ingegneria delle società di produzione. Sicuramente è un tema che va affrontato. C'è un piano della precedente governance valido fino a marzo, ma speriamo che presto possa prevalere il buon senso».

FABIO FAZIO LUIGI DI MAIO

 

Ecco che l'abbassamento dei cachet, secondo Di Maio potrebbe consentire un taglio netto al canone televisivo, pensato negli anni a venire. Così risorge una Rai «meno ingessata, dai progetti innovativi, in grado di favorire la produzione italiana». E in questo risorgimento, Di Maio si spinge a elencare anche i nomi di chi vorrebbe vederci dentro: «Gabanelli, Floris, Giletti, Porro, Giannini».

 

E Fazio colpito nel vivo subito risponde: «Gentile Sig. Ministro Di Maio, colgo al volo il suo auspicio al buon senso e Le do tutta la mia sincera disponibilità sin d' ora a parlare di televisione, di costi e naturalmente di ricavi, di opportunità, di compensi e guadagni e di ogni aspetto che riguarda la produzione dei programmi, delle produzioni esterne e del mio lavoro. E soprattutto a parlare di prodotto e di contenuto».

FABIO FAZIO

 

Dove si vuole arrivare è chiaro e in Rai già se ne parla, Salvini guarda a un secondo editto bulgaro che defenestri Fabio Fazio per mettere al suo posto Massimo Giletti che a quel punto a Canossa tornerebbe con gioia portandosi dietro i vari Corona inviati speciali.

Nel frattempo si sta perfezionando il valzer delle poltrone alla vicedirezione dei tg con un'infornata connotata soprattutto Lega e FI.

 

massimo giletti

E invece di ridurre i ranghi apicali, questi aumentano: trenta i nominati contro i venticinque del 2016 quando regnava Campo Dall' Orto. Così il Tg1 passa da sei a sette vicedirettori, al Tg2 ne restano cinque mentre al Tg3 da quattro diventano cinque, sei alla Tgr perché arriva un condirettore e sette a Radiorai che prima ne aveva sei. Questo si è deciso in cda, con inserimenti dell' ultima ora, nel giorno in cui sono stati esaminati i piani editoriali dei nuovi direttori e i budget delle fiction per il prossimo anno.

 

GRAZIA GRAZIADEI

Al Tg1 retto da Giuseppe Carboni, viene promosso a vicedirettore Angelo Polimeno Bottai, già vicecaporedattore del politico, gradito a FI e nominato in prima battuta dalla leader di Fdi, Giorgia Meloni con l'immediato assenso di Tajani. Ma è stata la Lega a mettersi di traverso fino a quando è intervenuta Sonia Sarno a fare da garante. Altra nominata è Grazia Graziadei, finora inviata del Tg1 gradita alla Lega. E ancora Simona Sala e Bruno Luverà, già al politico del Tg1, gradito al M5S.

FILIPPO GAUDENZI

 

Confermati Filippo Gaudenzi, Costanza Crescimbeni (area Pd) e Maria Luisa Busi. Al Tg2 di Gennaro Sangiuliano, confermati Andrea Covatta e Carlo Pilieci e vengono nominati Francesca Nocerino, Francesco Primozich ed Enzo Calise. Al Tg3 di Giuseppina Paterniti vengono confermati Maurizio Ambrogi, Pierluca Terzulli, Giorgio Saba e vengono nominati Riccardo Chartroux, marito di Maria Luisa Busi, oltre a Maurizio Losa, gradito alla Lega, che era tra i candidati alla direzione di Raisport. Al Tgr di Alessandro Casarin arriva come condirettore a Milano, Roberto Pacchetti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”