pino insegno giorgia meloni francesco rutelli walter veltroni

“SONO AMICO PURE DI RUTELLI E VELTRONI. POI PERÒ VADO AL COMIZIO DELLA MELONI E CASCA IL MONDO” – PINO INSEGNO, CHE TORNA CON “REAZIONE A CATENA” SU RAIUNO DOPO IL FLOP DI “MERCANTE IN FIERA”, GIOCA A FARE LA VITTIMA: “PERCHÉ DEVO RINNEGARE L'AMICIZIA CON LA MELONI? LA APPOGGIAI, COME SINGOLA PERSONA, PERCHÉ SO CHI È E APPROVO QUELLO CHE FA. EPPURE SI È PARLATO MENO DELLA FERRAGNI CHE DI ME, E SENZA CHE IO FACESSI NULLA DI GRAVE” – “LE PRESSIONI SU AMADEUS PER ORGANIZZARE UNA CENA INSIEME? FAKE NEWS. MA LE PARE CHE MELONI TELEFONI PER CHIEDERE QUESTE COSE?

 

Estratto dell’articolo di Francesca D'angelo per “La Stampa”

 

pino insegno reazione a catena

Per essere un uomo che si definisce «democristiano» - salvo poi appoggiare Giorgia Meloni - Pino Insegno è decisamente schietto. «Sono felice di questa intervista: ultimamente si è detto di tutto su di me. Ora parlo io». Sorride, si siede e ordina un caffè. D'altronde siamo a Napoli, dove sta registrando le nuove puntate di Reazione a catena. Noi le vedremo, su Rai Uno, da lunedì. Iniziamo? «Certo». Accendo il registratore. Lui anche. Non si sa mai.

 

Ne ha lette tante, diceva. Con che spirito affronta il ritorno in tv?

«Ho l'entusiasmo di un bambino. La mia regola è sempre stata questa: vivere tutto come se fosse la prima volta, anche se alle spalle ho 40 anni di carriera, oltre mille puntate di programmi tv e 400 film da doppiatore protagonista. Certo, un pizzico d'ansia c'è, per l'attesa dei risultati d'ascolto, ma a Reazione a Catena ho ritrovato la mia famiglia: lo condussi per anni e ci tenevo a tornare dopo che - ancora non so perché - mi mandarono via. Lo considero lo Shakespeare dell'intrattenimento leggero, per quanto è scritto bene».

pino insegno giorgia meloni

 

[…]

 

A conti fatti, meglio un quiz noto e fuori dal periodo di garanzia come "Reazione a catena", che non il risiko de "L'eredità"?

«Onestamente? Sì, ma non perché sia strategicamente sicuro.

Reazione a catena è un programma più nelle mie corde: è meno nozionistico e mi permette di sfruttare le mie qualità di attore, comico e doppiatore».

 

Rancori?

«Nessuno. Io e Marco Liorni ci siamo fatti l'in bocca a lupo a vicenda».

 

pino insegno reazione a catena

Alla luce di tutto quello che è successo, sente di dover riconquistare la simpatia del pubblico?

«No. Il pubblico è una cosa, la stampa un'altra. Lo vedo a teatro: mi seguono in tantissimi. La gente mi giudica nel merito, non se sono della Lazio o amico di».

 

E il famoso rumor sulle pressioni ad Amadeus per cenare con lei, a favore di paparazzi?

«Fake news. Ma le pare che Meloni telefoni per chiedere queste cose? E poi, a che scopo? Tra l'altro io e Amadeus siamo amici. Avoja a fare cene insieme. Non c'è stata nessuna pressione politica nemmeno per Mercante in fiera: io non smaniavo certo per andare avanti. Quando stai perdendo 5 a 0, forse conviene fingersi infortunato e uscire.

 

pino insegno il mercante in fiera

Restare in campo è stato faticoso. Avevo accettato il programma perché avevo voglia di tornare a giocare in tv: mai avrei immaginato tutti quegli attacchi frontali. Era il mio primo flop in 40 anni di carriera, in una fascia dove era impossibile fare meglio».

 

Cosa pensa dell'addio di Amadeus alla Rai?

«È una scelta personale, ma ben venga la competizione: fa bene a tutti, innalza la qualità. Servirebbero 100 Fiorello, non uno: deve far paura il collega o il giornalista cafone, non quello bravo. Da sempre ho una grande regola: il mio successo non può mai essere l'insuccesso di un altro. Anche per questo non attacco mai, non replico. Un giorno in curva mi beccai lo striscione: "Pino Insegno sei indegno". Erano arrabbiati perché non avevo ribattuto a Galliani, ma io non sputo mai sulle bandiere altrui».

 

pino insegno e lavinia abate

L'ostilità verso di lei è iniziata con la partecipazione al comizio di Fratelli d'Italia. Lo rifarebbe?

«Certo. Perché devo rinnegare un'amicizia? Tra l'altro non c'è un uomo più democristiano di me. Quando aprii la prima Accademia d'Arte gratuita ringraziando l'allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace, nessuno disse nulla. Appoggiai anche Renato Nicolini a Roma, che era di Rifondazione comunista, ma non mi importava: era bravo, diede vita all'Estate romana. Sono amico pure di Rutelli e Walter Veltroni. Poi però vado dalla Meloni e casca il mondo».

 

pino insegno meme by edoardo baraldi

Vuole davvero mettere sullo stesso piano dei ringraziamenti con un comizio in piene elezioni?

«Ma io lì appoggiai Giorgia Meloni, come singola persona, perché so chi è e approvo quello che fa. Poi se qualcuno del suo partito sbaglia qualcosa, sono problemi suoi: non è che io appoggio tutti quanti. Ho solo scelto una persona, che peraltro poi è stata eletta. Eppure si è parlato meno della Ferragni che di me, e senza che io facessi nulla di grave. Il Presidente della Repubblica Napolitano mi nominò anche commendatore della Repubblica per meriti sociali».

 

Non ha mai raccontato per cosa.

PINO INSEGNO E GIORGIA MELONI COME ARAGORN E ARWEN DEL SIGNORE DEGLI ANELLI - MEME BY DAGOSPIA

«La sua segreteria aveva scoperto quello che faccio, da sempre, in silenzio. Abitando a Monteverde vedevo delle persone dormire in macchina: scoprii che erano i genitori dei bimbi ricoverati al Bambino Gesù. Decisi quindi di adoperarmi per fare sì che potessero dormire assieme ai loro figli, e con la signora Fasanelli e i volontari del Bambino Gesù riuscimmo a donare la prima Casa di Peter Pan. Da allora continuo a fare visita a questi bambini perché è nella quotidianità, non a Natale, che si fa beneficenza. Quei genitori sono i veri eroi: c'è un motivo se esiste la parola orfano, vedovo ma non un termine per indicare chi perde il figlio. Si muore con lui».

 

PINO CHE - MEME BY EMILIANO CARLI

Anche per lei "Il signore degli anelli" è stato un libro guida?

«In realtà l'ho letto solo dopo che Peter Jackson mi scelse per doppiare Aragon».

 

[…]

 

Ben vengano anche le proteste studentesche?

«Sono figlio degli anni Settanta: sarò sempre a favore delle prese di posizione, della non staticità. L'importante è che si sappia davvero cosa si vuole, senza derive violente».

 

Lei che ragazzo era?

«Sempre al centro dell'attenzione: mi facevano girare per le scuole, sia elementari che asili, a raccontare storie. Ero quello che regalava sempre un sorriso. Ma non pensavo di poter fare questo mestiere: mi iscrissi all'Isef. Un giorno, un'amica mi chiese di farle da spalla per un provino e quando entrai all'Accademia Silvio D'Amico ebbi una folgorazione: capii che quella era la mia vita».

ciampino meme by emiliano carli per il giornalone la stampa

 

[…]

 

Dopo Reazione a catena, cosa l'attende?

«È presto per parlarne. Però, dopo tanti quiz, mi piacerebbe cimentarmi con un varietà. Si ripete sempre che è morto, in realtà basta avere l'idea giusta. Ecco, io l'avrei».

pino insegno foto di baccopino insegno e al bano foto di bacco (3)pino insegno foto di bacco (3)GIORGIA MELONI PINO INSEGNO - VIGNETTA BY MACONDO PINO INSEGNO IN MUTANDE NELLO SPOT CRAI pino insegno foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...