LED ZEPPELIN IN INDIA! - RIPESCANDO LE SESSIONI DI BOMBAY DEL ‘72, DOVE PAGE E PLANT CREARONO LA “WORLD MUSIC” E SUONARONO IN DISCOTECA, OVVIAMENTE ZEPPI DI ALCOL E DROGHE

Alloggiavano all’iconico “Taj Mahal hotel” e si diressero alla prima discoteca della città, il “Blow Up”, che non era di loro gradimento, allora si spostarono là dove si suonava dal vivo e c’erano giovani intrisi di alcol. Alla porta furono respinti perché troppo “hippie”. Entrarono per intercessione dell’impresario e fu mezz’ora di fantastico blues...

Condividi questo articolo


ZEPPELIN IN INDIA ZEPPELIN IN INDIA

Rezaul H Laskar per “Hinstustan Times”

 

I Led Zeppelin scossero il mondo con quell’epico mix di blues e rock e ancora vengono ripubblicati loro dischi in edizione speciale, ma pochi ricordano la loro visita a Bombay nel 1972, quando si chiusero in studio con alcuni musicisti indiani. Jimmy Page, le cui composizioni tipo “Kashmir” mostravano l’influenza della “world music” ben prima che il termine fosse coniato, desiderava fortemente quella sessione indiana. Aveva comprato il sitar prima di George Harrison e ascoltava molta musica indiana, la cui influenza è evidente in tracce come “Friends”.

zeppelin live zeppelin live

 

Plant e Page visitarono Bombay almeno quattro volte in dodici mesi, fra il 1971 e il 1972. La prima volta fu ad ottobre, alla fine del tour in Giappone. Nel 1996 tornarono per promuovere il disco “No Quarter” e il cantante ricordò che in quel 1971 era seduto fuori da un bordello, durante un raid aereo, e cercava di registrare con un piccolo dispositivo la musica degli artisti di strada. Le cose si fecero più interessanti nelle due visite successive (marzo e di nuovo ottobre), quando Page e Plant jammarono con musicisti locali alla discoteca “Slip Disc” di Colaba (poi diventata il club gay “Voodoo”).

plant sul cammello a bombay plant sul cammello a bombay

 

Alloggiavano all’iconico “Taj Mahal hotel” e si diressero alla prima discoteca della città, il “Blow Up”, che non era di loro gradimento, allora si spostarono là dove si suonava dal vivo e c’erano giovani intrisi di alcol. Alla porta furono respinti perché troppo “hippie”. Una volta entrati, per intercessione dell’impresario, bevvero birra e firmarono autografi, poi salirono sul palco per improvvisare con il bassista Xerxes Gobhai e il batterista Jameel Shaikh.

page e plant allo slip disc page e plant allo slip disc

 

Mezz’ora di blues e “Whole Lotta Love”, “Rock And Roll” e “Black Dog”. Nelle interviste Plant ammetterà che avevano addosso un sacco di sostanze illecite e che a Page prestarono una chitarra che aveva le corde di un pianoforte. La sera dopo tornarono, ma l’atmosfera era diversa, troppa gente. Plant se ne andò lanciando un bicchiere di birra contro la macchina fotografica di un reporter locale.

 

A Marzo del ’72 entrano in studio per una fase sperimentale con i musicisti di Bollywood. I due Zeppelin erano reduci dal tour in Australia e Nuova Zelanda e gli fu negato l’ingresso a Singapore, per via dei capelli lunghi. Li accompagnava il road manager Richard Cole.

Jimmy si era portato uno “Stellavox” quadrifonico, realizzato in Svizzera e di alta qualità. Una cosa sofisticata che gli indiani non avevano mai visto. Lavorarono con Vijay Raghav Rao e Ustad Sultan Khan, percussionisti, violinisti, flautisti, suonatori di Tambura, sulle tracce “Friends” e “Four Sticks”.

jimmy page a bombay jimmy page a bombay

 

I Led Zeppelin non hanno mai ufficialmente pubblicato questa sessione a Bombay, anche se qualche bootleg è circolato, con tanto di Page che spiega la scala blues ai colleghi indiani, per la prima volta alle prese con il rock. La qualità non era all’altezza, secondo gli standard di perfezione del chitarrista, e quindi i nastri finirono nel cassetto, salvo poi recuperare gli arrangiamenti 22 anni dopo, e registrarli stavolta con musicisti egiziani e marocchini.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...