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Lena Dunham, creatrice della serie “Girls” della “HBO”, ha parlato al “Sundance Film Festival” e se l’è presa con quel “pervertito” di Woody Allen, che già aveva esplicitato le sue pulsioni sessuali nel film “Manhattan” e sposando la giovane figliastra Sun Yi, ma nessuno si era lamentato. Lena è stata dura con il regista sin da quando Mia Farrow e suo figlio hanno accusato Allen di aver molestato la figlia Dylan.
Lena Dunham
L’argomento poi si è allargato agli stupri nei campus americani. Lei stessa nell’autobiografia “Not That Kind of Girl” raccontava di essere stata molestata al college: «E’ un’epidemia e le donne sono costrette ogni giorno a lottare per far emergere la verità. Bisogna parlarne proprio nei college e nei campus, perché è lì che si educano le persone». E ancora sull’aborto: «Le donne non sono complete se non decidono il destino del proprio corpo. Non è una questione politica, è questione di giustizia e di uguaglianza».
A chi le domandava come considerava alcune reazioni negative a “Girls”, ha risposto: «L’America è più che mai puritana. La gente dimentica che l’ironia è uno strumento di dibattito. Il boicottaggio e la censura dimostrano che non si dà il giusto peso culturale all’umorismo».
Lena Dunham nuda
La Dunham ha parlato anche della difficoltà di entrare nell’industria dello spettacolo: «Dopo aver scritto la sceneggiatura del film “Tiny Furniture”, mi offrivano di scrivere solo riguardo a mamme e matrimoni. Non mi interessava, allora ho creato “Girls”». Spera che il successo della serie apra le porte ad altre donne con sogni hollywoodiani.
