rolling stones cuba havana

''LOS TIEMPOS ESTAN CAMBIANDO!'' - VIDEO, UMORI, SUDORI, ARDORI DEL CONCERTO GRATUITO DEI ROLLING STONES ALL'HAVANA, CON MICK JAGGER IDOLO DEI CUBANI CHE PARLA SEMPRE IN SPAGNOLO - LA GUERRA FREDDA FINISCE COL ROCK'N'ROLL (MA I DISSIDENTI RESTANO IN GALERA)

 

VIDEO - LA FOLLA IMPAZZISCE PER I ROLLING STONES A CUBA

 

 

VIDEO - I ROLLING STONES SUL PALCO: ''IT'S ONLY ROCK'N'ROLL''

 

 

VIDEO - I ROLLING STONES A CUBA: ''JUMPIN' JACK FLASH''

 

 

1. FINISCE COSÌ LA GUERRA FREDDA MA CUBA NON È ANCORA ROCK

Pierluigi Battista per il ''Corriere della Sera''

 

il concerto dei rolling stones all avana cuba  9il concerto dei rolling stones all avana cuba 9

Sarebbe bello adesso se al ritmo di «Satisfaction» si abbattessero i muri delle galere dell' Avana dove sono rinchiusi i dissidenti cubani.

 

Ora che i Rolling Stones hanno rotto il muro di Cuba, ora che il rock, bollato sinora dal regime castrista come demoniaco strumento di infiltrazione di uno spirito controrivoluzionario, ha scosso e sconvolto i giovani dell' isola, ora che niente potrà restare come prima, vediamo se la promessa di liberazione di una grande musica saprà misurare i suoi effetti nella realtà.

il concerto dei rolling stones all avana cuba  7il concerto dei rolling stones all avana cuba 7

 

Vediamo se i simboli portano con sé un' energia irrefrenabile di cambiamento. Di rivoluzione vera. Di libertà. Un' emozione straordinaria, Mick Jagger in concerto a Cuba, ha chiuso un' epoca di interdizioni e di proibizioni. Cuba non è più una fortezza impenetrabile. È finita la quarantena dell' isolamento internazionale, l' ultimo brandello della Guerra fredda si sta disfacendo.

 

il concerto dei rolling stones all avana cuba  6il concerto dei rolling stones all avana cuba 6

La musica ha avuto un valore simbolico assoluto nei rapporti tra il comunismo cubano e le democrazie che ammettono il dissenso, l' irriverenza, la trasgressione, i colori, i suoni non irreggimentati. Venivano invitati gli scrittori e gli artisti, ma per parlare bene della rivoluzione cubana e per dipingerla con le pennellate dell' entusiasmo. La musica, quella Cuba la doveva esportare, la salsa, il Buena Vista Social Club, il ritmo del socialismo tropicale, del mare turchese, del sole caldo così lontano dai socialismi freddi e grigi dell' Est europeo prima del Muro. Ma il rock doveva restare fuori. Musica maledetta.

il concerto dei rolling stones all avana cuba  5il concerto dei rolling stones all avana cuba 5

 

Musica contaminata. Mick Jagger poteva far male al socialismo radioso di Cuba più di tanti libri censurati, impossibili da far entrare nell' isola. Il mito della Cuba castrista si fondava su un clamoroso falso: l' idea che il sole caldo ne mitigasse la potenza repressiva, che in quel paradiso dell' acqua, dell' Avana slabbrata ma viva, decadente ma fascinosa, l' oppressione potesse essere meno cupa, che gli omosessuali rinchiusi in cella fossero solo propaganda yankee, che gli scrittori cubani non si facessero morir di fame nel fondo delle prigioni castriste.

il concerto dei rolling stones all avana cuba  3il concerto dei rolling stones all avana cuba 3

 

Che non ci fosse bisogno dell' incontinenza espressiva del rock per un socialismo diverso. Ora tutto è andato in fretta. La fine delle sanzioni. La guerra fredda che volge alla fine. La bandiera americana che sventola all' Avana. I Rolling Stones a Cuba, l' impensabile fino a pochi anni fa.

 

il concerto dei rolling stones all avana cuba  20il concerto dei rolling stones all avana cuba 20

L' incompatibilità antropologica del rock dei Rolling Stones con ogni genere di dittatura. E dunque la promessa che chi sta dentro all' Avana per aver pensato, detto o rappresentato cose invise al regime possa trarre da quel rock liberatorio l' energia per immaginare un futuro diverso dalle sbarre di una prigione, della prigione in cui i cubani hanno ascoltato clandestinamente la musica dei Rolling Stones come i suoni di una vita impossibile da vivere lì dentro. «Satisfaction» per ricominciare, per chiudere con il passato e inaugurare un' altra èra. Di libertà, finalmente.

 

 

2. JAGGER IDOLO CUBANO IN SPAGNOLO DUE ORE E UN QUARTO DI SUCCESSI, MICK PER TUTTA LA SERATA SI RIVOLGE AL PUBBLICO IN SPAGNOLO

Andrea Laffranchi per il ''Corriere della Sera''

il concerto dei rolling stones all avana cuba  19il concerto dei rolling stones all avana cuba 19

 

«Impossibile, era impossibile». Una signora cubana corregge Mick Jagger. Lui sta dicendo che anni fa «era difficile» poter ascoltare la musica dei Rolling Stones a Cuba. Mick non sta facendo il furbetto, quello che dice e non dice. Non sta strizzando l' occhio al pubblico senza disturbare il regime castrista che continua, oggi come allora, a condannare la musica e la cultura anglo-americane come forme di devianza ideologica.

il concerto dei rolling stones all avana cuba  17il concerto dei rolling stones all avana cuba 17

 

Il discorso prosegue. «Ora siamo qui a suonare per voi. I tempi stanno cambiando».

Con poche parole, misurate ma significative, pronunciate in spagnolo davanti a centinaia di migliaia di persone, la rockstar ha reso il concerto degli Stones all' Avana ancora più storico di quanto non fosse già per il solo valore musicale. E la più longeva band della storia ha fatto un passo oltre l' essere solo l' emblema di sesso, droga e rock and roll.

il concerto dei rolling stones all avana cuba  18il concerto dei rolling stones all avana cuba 18

 

Cubani e turisti, giovani i primi, un po' meno i secondi; persone qualunque sul prato e divi come Leonardo DiCaprio, Richard Gere e Naomi Campbell in area riservata; fan che sanno tutto della linguaccia più famosa del rock e gente che causa censura non conosce nemmeno una canzone ed è qui solo per fare festa: si sono presentati in 3-400mila sul grande spiazzo della Ciudad Deportiva della capitale cubana.

 

il concerto dei rolling stones all avana cuba  16il concerto dei rolling stones all avana cuba 16

Controlli rilassati e misure di sicurezza approssimative ma tutto fila liscio; attorno agli ingressi i baracchini con il cibo come da noi ma al posto del panino con la salamella qui va la granita; come da noi anche i venditori di magliette taroccate ma non i bagarini perché lo show è gratis (le spese per 7 milioni di dollari sono state coperte dagli sponsor).

 

il concerto dei rolling stones all avana cuba  15il concerto dei rolling stones all avana cuba 15

Gli Stones non sono la prima band a suonare a Cuba, in passato ci sono stati Audioslave, Manic Street Preachers, Diplo, Juanes, Jovanotti, Zucchero e altri, ma sono i primi a portare un vero spettacolo con materiale da riempire quei 61 container che si sono scarrozzati in giro per America latina nel tour «Olè», cominciato il 3 febbraio a Santiago, in Cile, e che si è chiuso proprio su questo enorme prato. Il rock e la revolución , quasi coetanei, si sono dati per la prima volta la mano. Nel confronto con la visita di Obama dei giorni scorsi la musica - non è la prima volta nella storia - si è mostrata più avanti della politica nel saper interpretare lo spirito del tempo.

 

il concerto dei rolling stones all avana cuba  14il concerto dei rolling stones all avana cuba 14

L' orario di inizio di questo nuovo capitolo della storia cubana: le 20.30. La colonna sonora che lo accompagna: «Jumpin' Jack Flash». Jagger è in giacca di paillettes, camicia porpora e pantaloni skinny, Keith Richards ha una fascia fra i capelli e un giubbino da college a stampa fantasia, Ron Wood è in blu elettrico e Charlie Watts compensa con una minimalissima t-shirt bianca.

 

il concerto dei rolling stones all avana cuba  13il concerto dei rolling stones all avana cuba 13

Una carrellata di successi che dura ore e un quarto. «It' s Only Rock' n'Roll (But I Like It)» si porta dietro il saluto all' Avana di Mick che per tutta la sera si rivolge in spagnolo alla platea. «Angie», uno dei pochi momenti intimi, è dedicata «a tutti i cubani romantici». «Midnight Rambler» e «Miss You» in fila durano venti minuti e a dilatarne la durata sono passaggi strumentali e assoli. C' è un assolo anche per Jagger.

il concerto dei rolling stones all avana cuba  12il concerto dei rolling stones all avana cuba 12

 

Non tanto quello con l' armonica ma quello in cui il cantante riassume tutte le sue mossette e le sue pose iconiche. Keith, Ron e Charlie mostrano tutti gli anni (e gli stravizi) e anche qualcuno in più, lui che va verso i 73 ha solo le rughe e una preparazione fisica invidiabile. Il finale infila «Gimme Shelter», «Start Me Up», «Sympathy for the Devil», «Brown Sugar» e nei bis «You Can' t Always Get What You Want» con un coro cubano e «Satisfaction», che scatena i cubani in un festoso ballo collettivo.

 

Per chi si è perso il concerto è in arrivo un docu-film che sarà distribuito nelle sale cinematografiche e poi in dvd. L' anteprima è per il pubblico cubano che la prossima settimana lo vedrà in tv. Se i tempi sono veramente cambiati lo dimostrerà anche lo zelo delle forbici della censura castrista sulle parole di Mick.

il concerto dei rolling stones all avana cuba  11il concerto dei rolling stones all avana cuba 11il concerto dei rolling stones all avana cuba  8il concerto dei rolling stones all avana cuba 8il concerto dei rolling stones all avana cuba  10il concerto dei rolling stones all avana cuba 10richard gere al concerto degli stonesrichard gere al concerto degli stonesil concerto dei rolling stones all avana cuba  1il concerto dei rolling stones all avana cuba 1il concerto dei rolling stones all avana cuba  2il concerto dei rolling stones all avana cuba 2il concerto dei rolling stones all avana cuba  4il concerto dei rolling stones all avana cuba 4

 

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...