1. LA MAFIA E' VIVA E FA CIAK! LA FAMIGLIA CORLEONE RIUNITA A RADIO CITY MUSIC HALL PER IL 45ESIMO ANNIVERSARIO DALL’USCITA DE ''IL PADRINO'' DI COPPOLA, SECONDO NELLA CLASSIFICA DEI PIÙ GRANDI FILM AMERICANI DI TUTTI I TEMPI DOPO ''QUARTO POTERE'' DI ORSON WELLES 
2. 377 MINUTI NON-STOP DI PROIEZIONE, PIÙ DI 6.000 SPETTATORI, 10.500 UTENTI COLLEGATI AL FACEBOOK LIVE E UNA REUNION CON COPPOLA E I SUOI “PICCIOTTI”. DA AL PACINO A ROBERT DE NIRO, DA JAMES CAAN A DIANE KEATON E TALIA SHIRE; ROBERT DUVALL IMITA MARLON BRANDO
3. COPPOLA: "MI SEMBRAVA UN'OPERA DI SERIE B". PACINO: "IL PRODUTTORE PENSAVA CHE FOSSI TROPPO BASSO, NON AVEVA TORT". DIANE KEATON: "OGNI SCENA RISULTA AUTENTICA"
 
 

Condividi questo articolo


Filippo Brunamonti per Repubblica.it

 

IL CAST DE IL PADRINO - 45 ANNI DOPO IL CAST DE IL PADRINO - 45 ANNI DOPO

New York – Al posto delle Rockettes vestite da Babbo Natale, c’è la famiglia Corleone riunita a Radio City Music Hall per il 45esimo anniversario dall’uscita de Il padrino. 377 minuti non-stop di proiezione (Il padrino – Parte I e Parte II a partire dall’una del pomeriggio), più di 6.000 spettatori, 10.500 utenti collegati al Facebook Live e una reunion notturna durata 80 minuti con il regista Francis Ford Coppola e i suoi “picciotti”. Da Al Pacino a Robert De Niro, da James Caan a Diane Keaton e Talia Shire; sul palco insieme a loro, Robert Duvall, che in un momento dello show si è concesso l’imitazione della risata di Marlon Brando.

de niro e pacino de niro e pacino

 

 

E’ la serata di chiusura del Tribeca Film Festival, festa in famiglia, nonostante un crollo dei partecipanti pari al 40 per cento, compensato da un +9 di biglietti staccati tra il 2015 e il 2016, sostiene Crain's New York Business. Nelle sue Talks e Master Class aperte al pubblico, in questi giorni il festival fondato da De Niro ha avuto come ospiti Tom Hanks, Bruce Springsteen, Quentin Tarantino, Lena Dunham, Scarlett Johansson, Dustin Hoffman e Barbra Streisand; ora tocca ai ‘padrini’ del ‘72.

 

robert duvall robert duvall robert duvall nei panni di tom hagen robert duvall nei panni di tom hagen

La presenza di Brando a Radio City aleggia sotto forma di ritratto assieme a props e oggetti di scena: una sua foto da boss, piazzata dietro il cast, è il fermo immagine ideale per ricordare a tutti chi detiene il comando. Don Vito Corleone dà ancora un brivido mentre Coppola manda qualche umile occhiata al fenomeno-Padrino, sostenendo di averlo sempre pensato come un’opera di serie B, d’accordo con Paramount che intendeva cavalcare il successo del best-seller di Mario Puzo, da cui è tratto il film.

pacino interpreta michael corleone pacino interpreta michael corleone al pacino al pacino

Il regista racconta di aver parlato al telefono con Brando il giorno stesso in cui un annuncio de Il padrino ha colto la sua attenzione (in realtà Brando stava contattando Coppola per rifiutare la parte ne La conversazione). “Sono rimasto deluso dal libro quando l’ho letto” spiega Coppola. “Credevo fosse un trattato intellettuale sul potere, mi affascinava l’idea che a scriverlo fosse uno straniero. Un terzo o un quarto di quelle pagine erano dedicate invece all’anatomia di Lucy Mancini…”.

 

Eppure Il padrino non solo ha segnato l’incasso più alto del 1972 ma si è aggiudicato anche un Oscar come miglior film, seguito da quello come miglior attore (Brando) e miglior sceneggiatura firmata Puzo e Coppola. Le altre nomination includono Pacino, Caan, e Duvall come migliori attori non protagonisti e Coppola miglior regista. I sequel arriveranno a distanza di molti anni l’uno dall’altro: Parte II è del 1974 e Parte III del ‘90. L’originale è in mano al National Film Registry per la sua conservazione nella Biblioteca del Congresso, ed è secondo nella classifica dei più grandi film americani di tutti i tempi dopo Quarto potere di Orson Welles, stando all’American Film Institute.

 

de niro nel ruolo di vito corleone de niro nel ruolo di vito corleone de niro de niro

Il fatto che la discussione a Radio City ruotasse intorno al primo Padrino, ha permesso a De Niro - che appare solo nel secondo capitolo come giovane Don Vito Corleone – di restare praticamente muto, appiattito sulla sua timidezza. Pacino ha trasformato la serata in teatro raccontando dell’odissea del casting, con il regista che tifava per lui e lo studio per nulla convinto. Il produttore Robert Evans pensava che Pacino fosse addirittura troppo basso – “Non aveva tutti i torti” dice lui – e per la parte di Michael Corleone rincorreva Robert Redford, perché, come puntualizza Coppola, “in effetti ci sono dei siciliani dai capelli biondi”. Solo dopo una dozzina di provini Pacino ha avuto il ruolo, ma la sua prima settimana di riprese è stata un inferno.

de niro e al pacino de niro e al pacino

IL PADRINO IL PADRINO

 

“Ricordo che i tecnici sghignazzavano tutte le volte che ero in scena” racconta. “Francis mi ha mostrato il girato dei primi giorni e allora ho capito: Paramount stava cercando di licenziarmi ma non ero il solo che volevano far fuori. Io aspiravo alla parte di Sonny. Mi sono detto: E’ finita. Questo sarà il peggior film a cui ho preso parte”. Ad un certo punto anche Francis Ford Coppola finisce nella lista nera dello studio. La compagnia lo avrebbe rimpiazzato nell’arco di un weekend.

coppola keaton coppola keaton

Marlon Brando ne Il Padrino Marlon Brando ne Il Padrino

 

DE NIRO DE NIRO

Con lo stesso sangue freddo di Don Vito, Coppola ha individuato dodici bastian contrari e li ha cacciati dal set, non del tutto sicuro di avere il potere dalla sua. Quando Paramount ha messo il naso su una nuova versione della morte di Don, al regista è tornato in mano il fatidico “cut” e la troupe ha cominciato ad assecondarlo in tutto.

 

Ogni membro del cast sembra aver vissuto il proprio Padrino: quasi nessuno ricorda l’aneddoto dell’altro, nonostante si tratti di un film corale. Uno dei momenti più surreali del Tribeca Fest ha visto Duvall, 86 anni, istruire Caan, 77, ad usare il microfono con lo stesso rigore del personaggio di Tom Hagen. Duvall ha poi menzionato un frammento della lavorazione, durante la scena del matrimonio, in cui Brando e gli altri attori si sono calati i calzoni mostrandosi rispettivamente i sederi.

talia shire e' connie corleone talia shire e' connie corleone

robert de niro 9 robert de niro 9

talia shire talia shire IL PADRINO IL PADRINO

 

coppola e pacino coppola e pacino sofia coppola col marito thomas mars sofia coppola col marito thomas mars IL CAST DE IL PADRINO - 45 ANNI DOPO IL CAST DE IL PADRINO - 45 ANNI DOPO diane keaton diane keaton coppola e picciotti coppola e picciotti

Diane Keaton (Kay Adams) ha preso la parola all’ultimo e condiviso la gioia di rivedere Il padrino a distanza di anni… su un laptop. “Ero incantata, è così bello da guardare” ha detto. “Ogni scelta fatta da Coppola risulta autentica”. Anche su YouTube.

james caan interpreta sonny corleone james caan interpreta sonny corleone

AL PACINO AL PACINO al pacino il padrino al pacino il padrino

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...