1. UN MINISTRO AVVITATO ALLA POLTRONA E L’INCONSUETO SILENZIO DEL PREMIER SPACCONE
2. UN IMPORTANTE MINISTRO DEL SUO GOVERNO È DA DUE GIORNI SULLA GRATICOLA PER I FAVORI CHE RICEVEVA DALLA BANDA DELLE INFRASTRUTTURE E RENZI TACE OSTINATO, NELLA SPERANZA CHE LO SCANDALO SI RISOLVA DA SOLO. NESSUNA PAROLA, NEPPURE UN TWITTINO
3. E ORA TOCCA A NOI: LA FURIA JIHADISTA VERSA SANGUE DI 4 ITALIANI. IL PRIMO BILANCIO DELLA STRAGE A TUNISI PARLA DI OLTRE 20 MORTI E 100 CONNAZIONALI IN OSTAGGIO PER ORE
4. ALLA FACCIA DELL’ALLEATO AMERICANO, ISRAELE SI RICONSEGNA A NETANYAHU. OBAMA KO

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RENZI E LUPI RENZI E LUPI

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. L’INCONSUETO SILENZIO DEL PREMIER SPACCONE
Un importante ministro del suo governo è da due giorni sulla graticola per i favori che riceveva dalla banda delle Infrastrutture e il presidente del Consiglio tace ostinato, nella speranza che lo scandalo si risolva da solo. Nessuna parola, neppure un twittino. 

LUPI RENZI LUPI RENZI

Maurizio Lupi dovrebbe dimettersi, nelle intenzioni di Renzi, e sgombrare così il campo da un caso imbarazzante, che sembra fatto apposta per dar ragione ai magistrati che lo accusano di preferire loro i corrotti.

 

Ma il ministro ciellino è un osso duro, sa che senza il suo partito il governo non sta in piedi e intende resistere. Addirittura pare che Renzi sia intenzionato ad affrontare il voto sulla mozione di sfiducia individuale lasciando libertà di scelta al suo partito. 

 

LUPI RENZI LUPI RENZI

Magari oggi Renzi smentirà tutti e finalmente aprirà bocca, ma intanto colpisce l’inconsueto silenzio del premier spaccone, il leader che chiedeva con forza le dimissioni del ministro Cancellieri quando a Palazzo Chigi c’era Enrico Letta. Forse è proprio questo quello che conta: la morale di Renzi varia a seconda di chi è al governo. Se ci sta lui, meglio il silenzio e provare a tirar dritto. Renzi sta sereno come un pesce in barile. 

LUPI CONTESTATO 2 LUPI CONTESTATO 2


2. E ORA TOCCA ANCHE A NOI 
Prima o poi doveva succedere: la furia jihadista versa sangue italiano. Il primo bilancio della strage a Tunisi parla di oltre 20 morti, di cui 4 italiani e cento connazionali in ostaggio per ore.

 

Il Corriere dà conto delle prime indagini: “Quegli uomini in nero e la sim che porta all’Iraq. Erano tunisini, due morti nello scontro finale. Caccia ai complici. C’è chi accusa Ansar al Sharia dove sono confluiti estremisti che hanno trascorso lunghi periodi nelle carceri italiane. Altre piste portano ad Al Qaeda. Ma uno degli attentatori forse aveva combattuto negli ultimi tre mesi con l’Isis” (p. 6). 

 

tunisi attentato museo del bardo 8 tunisi attentato museo del bardo 8

Anche la Stampa prova a scavare sugli attentatori: “Killer giovanissimi appena tornati dall’Iraq. La pista porta all’alleato tunisino dell’Isis. La brigata “Uqba ibn  Nafi” aveva annunciato un attacco due giorni fa” (p. 2).

 

Per il Messaggero, “Addestrati dall’Isis in Libia e in Siria, tornati a casa per spargere il terrore. Due i gruppi locali: Ansar al Sharia, affiliato al Califfato, e il ramo magrebino di Al Qaeda” (p. 2). 

tunisi attentato museo del bardo 5 tunisi attentato museo del bardo 5

Repubblica sottolinea la particolarità del luogo dell’attentato. La Tunisia “è l’ultima Primavera colpita al cuore. L’attacco al cuore di Tunisi è una minaccia per quella giovane democrazia. Ma è anche il segnale che il campo di battaglia della jihad si avvicina alle coste mediterranee di Italia e Francia” (p. 13). 

 

tunisi attentato museo del bardo 7 tunisi attentato museo del bardo 7

E in Italia scatta l’allerta: “Sindone, Expo e Giubileo. Scatta l’allarme sicurezza. Il ministro Alfano convoca un vertice con forze di polizia e servizi segreti” (Stampa, p. 9). Quanto vi sentite sicuri a sapere che Alfano veglia sulla nazione? Il Giornale sta attento a non scaldare gli animi e titola a tutta prima: “Sangue italiano, è guerra”. 

 

3. AGENZIA MASTIKAZZI
“Colpo al turismo da crociera. ‘Effetti su tutto il Mediterraneo’. A Miami il timore degli operatori alla fiera di settore più grande al mondo” (Stampa, p. 9). 

tunisi attentato museo del bardo 6 tunisi attentato museo del bardo 6


4. L’ETERNO BIBI
Alla faccia dell’alleato americano, Israele si riconsegna a Netanyahu. Corriere: “Netanyahu IV punta all’alleanza di destra. Il Likud primo partito con una sorprendente rimonta. Il premier promette: ‘Governo subito’. Il presidente Rivlin chiede di aprire ai moderati, ma il vincitore vuole un blocco nazionalista” (p. 12).

 

tunisi attentato museo del bardo 9 tunisi attentato museo del bardo 9

Repubblica: “Israele, governo alla destra. E’ il trionfo di Netanyahu. Gelo con la Casa Bianca. Il premier uscente lavora a una coalizione con più seggi del 2013. Gli Usa: ‘Noi sosteniamo ancora la soluzione dei due Stati” (p. 14). 

 

La Stampa riporta le reazioni del mondo arabo: “Tra i palestinesi esplode la rabbia ma dal Golfo arriva ‘comprensione’. Hamas: siamo forti e i nostri aggressori pensino bene a cosa fanno. I nemici dell’Iran: i negoziati Usa sul nucleare fanno paura anche a noi” (p. 11). 

LUPI INCALZA LUPI INCALZA


5. UN MINISTRO AVVITATO ALLA POLTRONA
Maurizio Lupi resiste e dice che il governo lo appoggia. Lo appoggia, ma in silenzio. Secondo il Corriere, qualcosa rischia: “Renzi insiste sull’addio: se si arriva alla mozione non è detto che ti difenda. Il premier chiede il passo indietro. E pensa all’interim. L’idea di fare un repulisti nel dicastero. A Ncd andrebbero gli Affari regionali” (p. 19). Per Repubblica “Renzi valuta la sfiducia. ‘Se non si dimette lascerò libertà di voto’” (p. 20). Idem sul Giornale: “Ultimatum di Renzi: ‘Se resti al tuo posto non garantirò per te” (p. 6). 

 

LUCA LUPI LUCA LUPI

Intanto sul fronte dell’inchiesta emergono nuovi favori. Repubblica: “Valzer di telefonate per il figlio, viaggi aerei e regali di Natale’. Tutti i favori a Lupi e alla moglie. Costi lievitati per la Salerno-Reggio: l’Anas fermò tutto ma un vertice degli indagati col ministro sbloccò i fondi” (p. 22). Ed è bello scoprire che al posto di Incalza, Lupi mise un direttore che si era già segnalato per aver fatto le vacanze a spese del Mose (p. 23).

 

Ugo Sposetti e Gianni Letta Ugo Sposetti e Gianni Letta

Il Cetriolo Quotidiano scatenato in prima pagina: “Lupi family, non basta il figlio. Pure la moglie viaggia a sbafo. Il ministro prova a resistere fino a domani: ‘Non mi dimetto, il governo è con me’. Nelle intercettazioni la prova che raccomandò l’erede e accettava favori e voli gratis per sé e consorte”. 

 

sposetti sposetti

Il Corriere racconta l’edificante storia di monsignor Francesco Gioia, che per sdebitarsi di un posto di lavoro per il nipote si mette a disposizione e chiede voti per il ministro (p. 21). Nell’occhio del ciclone anche l’ex tesoriere dei Ds Ugo Sposetti, beccato a fare raccomandazioni. Lui si difende così: “E’ vero, segnalai due persone. Chi è in difficoltà va aiutato. Se fossi cattolico la chiamerei opera buona” (Stampa, p. 14). Intanto Incalza, nel suo primo interrogatorio con i pm, ha difeso Lupi dicendo che con lui ha avuto solo rapporti istituzionali (Messaggero, p. 13). 

verdini e sposetti al ristorante verdini e sposetti al ristorante


6. COMPAGNI CHE SBAGLIANO
Coraggioso il lavoro di Fabrizio Barca sul Pd romano, quello infiltrato da Mafia Capitale: “A Roma il Pd è cattivo e pericoloso’. Il dossier choc di Barca dopo il commissariamento. ‘Deformazioni clientelari, i circoli lavorano solo per gli eletti’. ‘Molti militanti subiscono senza reagire le scorribande dei capibastone’. Orfini: purtroppo questa è la verità. Le conclusioni dopo un’indagine durata tre mesi tra le sezioni” (Repubblica, p. 21). 

Fabrizio Barca Fabrizio Barca


7. LA SFIDA DI SALVINI A BERLUSCONI
Il leader della Lega si fa intervistare dal Corriere e sfida il Berlusca sulla leadership del centrodestra: “Salvini: ora parlo con Berlusconi, ma non ci basta un accordicchio. ‘Serve un progetto duraturo di centrodestra. Bisognerà fare le primarie” (p. 23). Ma piuttosto che fare le primarie, l’ex Cavaliere si ritira dalla politica. 


8. TRONCHETTI A MANDORLA
Oggi il Corriere torna sui movimenti in Pirelli e aggiunge qualche particolare: “Pirelli, nuovi soci e governance. Allo studio un riassetto con Opa. L’interesse dei gruppi cinesi. Per Tronchetti ruolo di leadership fino al 2021”. Tra i gruppi che potrebbero essere interessati, il quotidiano milanese cita la coreana Hankook, la giapponese Yokohama, i cinesi China Chemical Corporation e Zhongce Rubber Company. 

riccardo bocca twitta renzi con tronchetti afef e naomi riccardo bocca twitta renzi con tronchetti afef e naomi


9. ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA
Tanto per gradire, a Siena litigano sulle poltrone. “Mps e pattisti, fumata nera sul cda. La Fondazione indica sette nomi ‘non ancora condivisi’ da Btg e Fintech. Si discute sulle quote rosa, non su Profumo e Viola” (Repubblica, p. 31). Ah, meno male. 

LA NUOVA ALITALIA LA NUOVA ALITALIA


10. E IN ALITALIA TORNANO GLI SCIOPERI
Nonostante la presenza degli arabi e la presidenza di un uomo di pace come Luchino di Montepariolo, in Alitalia gli animi si surriscaldano. “Alitalia, contro il piano Etihad tornano gli scioperi dei piloti. Domani stop di 8 ore: ‘No a equipaggi esterni’. E a maggio si replica. L’ad Cassano: ‘Protesta senza ragioni, non abbiamo stranieri a bordo, coi sindacati non siamo ai ferri corti” (Stampa, p. 27). Gli scioperi in Alitalia fanno quasi piacere: sono la prova che tutto va avanti come al solito

 

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