antonio calogero montante

MONTANTE AL VOLTO - L'EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA SICILIA ERA DIVENTATO IL PALADINO DELLA LOTTA A COSA NOSTRA. POI SI È RIVELATO UN AMICO DEI CLAN. POSSIBILE? IN UN LIBRO DI ATTILIO BOLZONI TUTTI I SEGRETI DEL "GIANO BIFRONTE" DELLA STORIA ITALIANA FINITO AGLI ARRESTI – GLI ARCHIVI PER I RICATTI, L’ASSE PRIVILEGIATO CON L'EX SENATORE PD LUMIA, IL "GOVERNO REGIONALE PARALLELO" E QUEI LEGAMI CON LA FAMIGLIA ACCUSATA DI ESSERE PRESTANOME DI MESSINA DENARO

Piero Melati per “il Venerdì di Repubblica”

 

antonello montante

Ad Attilio Bolzoni, inviato di Repubblica e cronista di lungo corso del giornalismo italiano sulla mafia, si debbono alcune immagini fulminanti particolarmente riuscite. Per esempio: «Il cratere di Capaci è troppo grande per qualsiasi aula giudiziaria», a significare che nessun processo penale riuscirà mai a prosciugare definitivamente misteri e implicazioni della strage del 1992 in cui cadde, con Francesca Morvillo e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, il giudice Falcone. Ma dopo le stragi di quell' anno, che segnarono una svolta nella coscienza civile del Paese e una reazione da parte dello Stato, cosa mai è accaduto nel pianeta di Cosa Nostra e dintorni? Per anni è rimasto un enigma.

 

La regista Manuela Ruggiero e Attilio Bolzoni

Gli esperti giravano a vuoto, formulando mille ipotesi. Oggi dice Bolzoni: «È accaduto che un uomo, sin da piccolo rampollo di un capomafia, che a sua volta era il consigliori del numero due di Cosa Nostra, è diventato il faro dell' Antimafia nazionale».

 

antonello montante cover

Sconcertante. Ma come è stato possibile? Davvero si può essere, nello stesso tempo, sia in odor di mafia che il guru dell' Antimafia? Una sfida alle leggi della gravità, condotta con brillante successo a Serradifalco, un comune siciliano di seimila anime in provincia di Caltanissetta, dove un uomo chiamato Calogero Antonio Montante, in arte Antonello, presidente di Sicindustria, è diventato il Giano bifronte della storia italiana.

 

È accaduto che la Confindustria gli abbia dato in mano, dopo il 1992 delle stragi, le chiavi della "rivoluzione della legalità" in Italia, che il presidente della Repubblica Napolitano lo abbia nominato Cavaliere del lavoro, che il governo Renzi (su segnalazione dell' allora ministro degli Interni Angelino Alfano) lo abbia nominato uno dei responsabili dell' agenzia che gestisce i beni sequestrati alla mafia (fatturato: 50 miliardi di euro) e che tutti (governi nazionali e regionali, ministri e assessori, prefetture, questure, comandi dei carabinieri e della Finanza, procuratori, servizi segreti, imprenditori, sindacati, grande distribuzione, sanità, associazioni sociali) siano dovuti passare da lui per carriere, favori, affari, inchieste e iniziative contro l' illegalità.

MONTANTE CROCETTA

 

Sembra un incubo surrealista. Ma è stato lui, per anni, a rilasciare le patenti di onestà, seduto sul trono di un vero e proprio Califfato, come lo definisce Bolzoni. Quest' ultimo documenta oggi tutta la sconcertante vicenda in un libro destinato a spaccare in due la storia di mafia e antimafia (Il padrino dell' Antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto. Zolfo editore, pp. 312, euro 18, in uscita il 18 marzo). La domanda di partenza è sempre quella: cosa era successo a Cosa Nostra siciliana dopo le stragi, gli arresti dei grandi latitanti, la morte dei suoi capi storici, l' avvento della 'Ndrangheta?

ANTONIO CALOGERO MONTANTE

 

Serradifalco, il paese natìo del prodigio Montante, significa montagna del falco. «Un luogo da cui spiccare il volo, e volo rapace» scriveva Leonardo Sciascia nel suo Candido. Qui Cosa Nostra (o qualcosa di molto simile) ha dato vita alla sua ultima metamorfosi. Quando gli inquirenti, dopo una inchiesta durata anni, hanno fatto irruzione nella villa dell' icona dell' Antimafia, hanno trovato un enorme archivio per ricatti e la documentazione dell' esistenza di un servizio segreto che sarebbe improprio definire "parallelo", poiché era quello ufficiale dello Stato.

 

ANTONIO CALOGERO MONTANTE

E poi un elenco di nomi, incontri, circostanze da far impallidire anche la P2 di Licio Gelli, e che documentano il condizionamento diretto e continuato su tre governi regionali (Cuffaro, Lombardo, Crocetta), sempre passando da un asse privilegiato con il pidiessino Beppe Lumia. Un golpe silenzioso. Iniziato con uno storytelling inventato di sana pianta, una sceneggiata infarcita di fake news, nella quale però cadono tutti, anche i più avvertiti. Nel 2008 esce in libreria La volata di Calò.

 

Nella prima parte un cronista e scrittore siciliano non certo sprovveduto, come Gaetano Savatteri, racconta l' epopea della famiglia Montante, che dagli anni Venti fabbrica mitiche biciclette. Dirà poi Savatteri a Bolzoni: «Montante mi aveva documentato tutto».

 

MONTANTE CON ALFANO

Nella seconda parte del volume il più popolare scrittore italiano, Andrea Camilleri, ricorda che a bordo di una di quelle bici, regalatagli dalla zia Concettina, percorse nell' estate del '43 i 55 chilometri da Sferracavallo a Porto Empedocle, per avere notizie del padre dopo i bombardamenti. Ebbene, annota Bolzoni, si scoprirà alla fine dell' inchiesta giudiziaria che l' azienda di famiglia era una semplice officina di riparazioni meccaniche, che la bici dello scrittore allora giovane era probabilmente un singolo prototipo, che la fabbricazione di veicoli a pedale da parte di Montante inizia solo nel 2011, quando quelle bici "griffate" col marchio di famiglia verranno esposte negli aeroporti italiani come "simboli antimafia" e poi regalate a questure, politici, uomini delle istituzioni. La leggenda serviva a coprire la verità.

gaetano savatteri

 

 

Il 23 dicembre del 1980 il futuro cavaliere dell' Antimafia aveva sposato Antonella Ristagno. Testimoni sono Vincenzo Arnone, uomo d' onore di Serradifalco, suo padre Paolino, rappresentante di Cosa Nostra nel paese e consigliori del vice di Totò Riina nella cupola degli anni 80 e 90, Giuseppe "Piddu" Madonia. Presto arriveranno cinque pentiti che, sorpresi dalla "svolta antimafia" di Montante, racconteranno con dovizia di particolari la comune infanzia e adolescenza di Montante con gli Arnone, fino al "padrinaggio" di don Paolino sul ragazzo.

 

antonello montante

Arriva così il primo avviso di garanzia per "concorso esterno". Montante reagisce: scatena una campagna ("Montante come Enzo Tortora"), inventa finti attentati e lauree ad honorem, carica le sue armi per fermare l' inchiesta della procura di Caltanissetta: intimidazioni, telefonate registrate, ricatti, pedinamenti. La sua maschera regge ancora nel 2015, quando è già indagato, nel rapporto annuale della Dia se ne parla come di un eroe. Bolzoni, intanto, conduce la più strana delle inchieste giornalistiche. Perché strana? I suoi primi articoli su Montante, pubblicati da Repubblica, cadono nel silenzio («anche tra i giornalisti c' è una concertazione per beatificare la nuova antimafia») e poi viene pedinato e intercettato sia dagli investigatori che conducono l' inchiesta ufficiale della procura, sia dalle spie di Montante.

MONTANTE CROCETTA

 

Bolzoni, nel frattempo, ha però scoperto anche i legami tra Montante e la famiglia Patti: sono accusati di essere prestanome del boss latitante Matteo Messina Denaro, con il re delle discariche Giuseppe Catanzaro e con quello della grande distribuzione Massimo Romano. Fino ai rapporti con Banca Nuova, che gestisce i fondi dell' intelligence italiana. Un sistema avvolgente, i cui dettagli verranno presto chiariti al cronista da due voci "da dentro": sono due manager che hanno lavorato fianco a fianco con Montante, ne hanno sofferto intimidazioni e ricatti, ne conoscono ogni segreto e adesso vogliono denunciare tutto.

matteo messina denarol inchiesta di report su antonello montante 4l inchiesta di report su antonello montante 2

 

ATTILIO bolzoni

beppe lumia

montante e ivan lo belloAntonello Montante

ATTILIO bolzoni

 

EMMA MARCEGAGLIA ANTONELLO MONTANTE ANDREA CAMILLERI ANTONELLO MONTANTE ANTONELLO MONTANTE.Antonello Montante 2

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...