LA MUTANDINA CHE FA IMPAZZIRE L’AMERICA - HANNAH DAVIS DA URLO IN COPERTINA SU SPORTS ILLUSTRATED MA SCOPPIA LA POLEMICA - IL WASHINGTON POST: “HANNAH AMMICCA E SI TIRA GIÙ LE MUTANDINE. BASTAVA UN CENTIMETRO DI PIÙ E SAREBBE STATA ADATTA PER “PLAYBOY"

Nel numero speciale di Sports Illustrated, dedicato ai costumi da bagno, oltre ad Hannah Davis, che abbassa lo slippino del suo bikini oltre il livello di guardia, spazio anche alle modelle “curvy” Robyn Lawley e Ashley Graham: “So che le mie curve sono sexy. Non ci sono motivi per nasconderle, ma ce ne sono molti per mostrarle”...

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Francesco Persili per “Dagospia”

 

Una mutandina fa impazzire l’America. Il numero speciale “Swinsuit” di Sports Illustrated, dedicato ai costumi da bagno, esalta in copertina gli ammiccamenti tardo-loliteschi e il gioco monello di Hannah Davis che abbassa lo slippino del suo bikini oltre il livello di guardia. Epifania della seduzione o provocazione frusta e un po’ sessista?

 

La copertina più ambita della bibbia dello sport americano, come è suo costume, incendia l’immaginazione e attizza le solite polemiche sulla donna-oggetto. L’anno scorso la contestazione non risparmiò neanche la scelta di Barbie in costume da bagno, quest’anno, invece, a far discutere è il bikini “choccante” della modella Hannah Davis, fidanzata col giocatore di baseball Derek Jeter e preferita alla bombastica Emily Ratajkowski le cui tette avevano fatto impazzire tutti nel video di “Blurred Lines” e Ben Affleck in “Gone Girl”.

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«Avevo detto a mia madre che non sarei mai finita sulla copertina - ha scritto la Davis su Instagram - Di solito per le copertine usano la spiaggia, io sono stata fotografata in una fattoria. È impossibile». Il siparietto con Jimmy Fallon al “Tonight show” sulla Nbc ha contribuito a far conoscere al grande pubblico la nuova musa di Sports Illustrated. A bacchettarla ci ha pensato il “Washington Post”: «Hannah non è nuda, ma quasi. Ci guarda ammiccando e si tira giù le mutandine. Bastava un centimetro di più e sarebbe stata adatta per “Playboy”».

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Non solo bellezze mozzafiato come Carol Alt (cover girl nel 1982), Beyoncé e l’ex di Cristiano Ronaldo, Irina Shayk, ma anche Michael Jordan (che detiene il record di copertine), Alì (nominato sportivo del secolo) e Balotelli: “Sports Illustrated” ha sempre regalato ai suoi 18 milioni di lettori contaminazioni tra “top player” in nome del corpo, dell’atletismo e del glamour.

 

Ha contribuito a scolpire il mito di “The Body”,  Elle Macpherson, apparsa 5 volte come ragazza “splish, splash”, illustrato le virtù da campionessa da spot di Anna Kournikova e trasformato in icona pop la formidabile modella israeliana Bar Rafaeli che sul magazine Usa ha furoreggiato anche in compagnia del tennista Nadal, del nuotatore Phelps e del play dei Clippers, Chris Paul.

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Dopo il regno incontrastato di Kate Upton, l’anno scorso è toccato alle emergenti Nina Agdal, Lily Aldridge e Chrissy Teigen accendere il fuoco del desiderio e finire sul desktop degli erotomani di mezzo mondo. La celebrazione della bellezza femminile ha avuto sempre come rovescio della medaglia l’accusa di contribuire a dare un’immagine sbagliata della donna e anche quest’anno non è mancato chi - sul sito Bustle.com,– si è prodotto in una difesa d’ufficio della sensualità che deve lasciare uno spazio all’immaginazione mentre «in questo caso si vede fin troppo»

 

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Si gira sempre attorno alle nudità in bella vista di Hannah Davis: “Copertina troppo sexy?” La rivista “US Weekly” sul tema sta conducendo un sondaggio e chiede agli utenti di scegliere tra due opzioni per commentare la copertina: “So hot” e “Ugh, Porn”. Inutile dire che in testa, al momento, è la seconda opzione. Segue dibattito sulla seduzione: un gioco troppo grande per finire costretto in un piccola guerra di carta. Un gioco troppo libero per finire dentro convenzioni e misure immutabili.

 

Tanto che quest’anno “Sports Illustrated” ha (s)travolto i canoni tradizionali della moda aprendo alle modelle “curvy” in bikini: nel numero speciale trovano spazio anche la signorina grandi forme Ashley Graham («So che le mie curve sono sexy. Non ci sono motivi per nasconderle, ma ce ne sono molti per mostrarle») e la top model australiana Robyn Lawley. Desiderio che si fa carne e carta viva. Manifesto della libertà di seduzione. Libero corpo in libero girovita.

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