NON C’E’ WIND SENZA LA 3! – LA WIND DI VIMPELCOM E LA 3 ITALIA DI HUTCHISON WAMPOA TENTANO PER L’ENNESIMA VOLTA DI CONVOLARE A NOZZE - NOZZE COATTE: NON C’E’ SPAZIO DA NOI PER COSI’ TANTI OPERATORI DI TELEFONIA MOBILE

Sara Bennewitz per "la Repubblica"

Ufficialmente la trattativa è in salita, ma di fatto Hutchison Wampoa del magnate cinese Li Ka-Shing e la Wind targata Vimpelcom continuano a provare a trovare un accordo per convolare a nozze. La difficoltà, come nei precedenti tentativi, risiede nelle valutazioni che devono risultare sufficientemente attraenti per entrambe le parti e nella governance. Wind ha in pancia 9,2 miliardi di debiti con un ebitda che a fine 2013 dovrebbe sfiorare i due miliardi, mentre 3 Italia ha un debito intragruppo e circa 300 milioni di ebitda.

La bozza a cui stanno lavorando ai massimi livelli nei due gruppi prevede che sia 3 Italia ad acquistare la maggioranza della nuova società che nascerebbe dal conferimento delle attività dei due operatori mobili, anche se il gruppo di Mosca vorrebbe mantenere una partecipazione azionaria in vista magari di un futuro collocamento in Borsa di quello che dovrebbe diventare il terzo operatore mobile italiano.

Dal punto di vista tecnico, infatti, l'affare prevede un esborso per Hutchison in contanti e in azioni, mentre il debito verrebbe interamente conferito dentro la neonata società. Inoltre alcuni asset verrebbero ceduti per ridurre le passività della nuova entità e tra questi figurano sia le torri di trasmissione sia l'operatore di telefonia fissa Infostrada. A questo proposito le rivali Tim e Vodafone si erano dette disponibili a partecipare al consolidamento facendo la loro parte, il che significa che 3-4 miliardi potrebbero essere finanziati dagli operatori rivali, che acquisterebbero da 3-Wind quegli asset giudicati non più strategici.

E in proposito, mentre Vodafone sarebbe molto interessata a rilevare Infostrada dal momento che ha stanziato un piano di investimenti che punta proprio a rafforzarsi nella telefonia fissa, Tim potrebbe accollarsi quelle torri in eccesso e tornare a dare vita al piano Eiffel naufragato anni fa, che prevedeva di mettere insieme tutte le infrastrutture e cedere successivamente una parte delle stesse.

Dai quartier generali dei due gruppi, al momento, trapelano solo no comment, anche in attesa di capire cosa succede in casa Telecom visto l'attivismo degli spagnoli di Telefonica. Ma è evidente che la riduzione a tre operatori mobili favorirebbe anche gli altri concorrenti e dunque le spinte a chiudere la trattative sono forti. Secondo fonti finanziare, Vimpelcom avrebbe scelto di non rifinanziare le vecchie passività ereditate da Weather (la ex holding di Naguib Sawiris) che alla luce del rating del gruppo quotato a Wall Street consentirebbe di risparmiare 300 milioni all'anno di oneri finanziari.

Infine, con l'avvio delle promozioni commerciali 4g, un matrimonio 3-Wind si rende sempre più necessario perché permetterebbe di unire le forze e non disperdere risorse. All'asta delle vecchie frequenze Lte, infatti, i due operatori avevano rilevato quelle parti di spettro meno pregiate, poichè i costi della gara erano lievitati esponenzialmente.

Adesso per stare al passo con l'offerta di quarta generazione che Tim e Vodafone stanno mettendo in piedi, soprattutto per 3 è necessario unire le proprie frequenze con quelle di Wind, per dare maggiore profondità e capillarità alla rete, che viceversa rischia di essere meno efficiente di quella delle due rivali.

 

Wind3 Fondatori di Vimpelcom Zimin e Fabela VimpelcomHUTCHINSON WHAMPOA

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