salvini baglioni

NON ROMPETEMI I BAGLIONI – LE PAROLE DIEL DIVO CLAUDIO SULL’IMMIGRAZIONE HANNO SCATENATO GLI HATER CHE HANNO RANDELLATO, INSULTATO E MINACCIATO IL DIRETTORE ARTISTICO DI SANREMO A SUON DI “PRIMA GLI ITALIANI” - RONCONE: IL CANTANTE SFIDA SALVINI, EPPURE IL 69° FESTIVAL DI SANREMO È IL PIU' SOVRANISTA DEGLI ULTIMI DECENNI...

Fabrizio Roncone per "www.corriere.it"

 

claudio baglioni 4

Gli odiatori di professione che presidiano la rete, i cosiddetti “haters”, si sono svegliati presto e hanno cominciato a usare subito i loro manganelli contro Claudio Baglioni. Adesso è metà mattina, e ancora non mollano la presa (al solito: pochi firmandosi con nome e cognome, molti usando l’anonimato dei nickname e simboli vari, tra cui bandiere con il tricolore e slogan tipo “L’Italia agli italiani”, “Me ne frego” e altra robetta così).

 

claudio baglioni 3

Randellano e insultano, minacciano. Il cantante è giudicato gravemente colpevole per aver espresso - durante la conferenza stampa di presentazione del prossimo Festival di Sanremo, che condurrà anche quest’anno - alcune riflessioni sulla scarsa armonia che si respira nel Paese, giudicato confuso e cieco, incapace di prendere una direzione. Sintesi del Baglioni pensiero: «La classe politica, quella dirigente e l’opinione pubblica hanno mancato paurosamente.

 

salvini

Siamo un Paese incattivito, rancoroso, guardiamo con sospetto anche la nostra ombra, e questo è un disastro prima di tutto di ordine intellettuale». Poi, sulla tragica vicenda della Sea Watch e dei migranti: «Se non fosse drammatica ci sarebbe da ridere. Non si può pensare di risolvere la situazione di milioni di persone in movimento e in situazioni di disagio evitando lo sbarco di quaranta persone, li prendo io o li prendi tu.

claudio baglioni 2

 

Non credo che un dirigente politico oggi abbia la capacità di risolvere la questione, però dovrebbe almeno saper dire la verità, e cioè che siamo di fronte a un grande problema e dobbiamo metterci tutti nella condizione di risolverlo».

 

Questo pensa Baglioni. Lo pensa e lo ha detto. Con coraggio, senza ipocrisia. Certo si può non essere d’accordo (è la cosa bellissima della democrazia: c’è chi la pensa in un modo, e chi in un altro). Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, per esempio, non è d’accordo. E lo ha scritto - lui mettendoci faccia, nome e cognome - su Twitter. «Canta che ti passa, lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo».

 

Certo che se la mettiamo su chi ha il diritto o meno di esprimere un pensiero sull’immigrazione e sul terrorismo, si fa però dura. A cominciare proprio per Salvini. Che, come è noto, ha idee precise un po’ su tutto. Anche, per dire, sul Milan (sono settimane che invoca l’esonero del tecnico Rino Gattuso: e Gattuso abbozza, perché - in fondo - persino nel calcio è bello stare in democrazia).

claudio baglioni 1

 

Marco Castoro per "www.leggo.it"

 

ROMA - Bisogna dare atto a Claudio Baglioni di aver riportato la canzone italiana al centro del Festival di Sanremo. Perché - come dice il direttore artistico - Sanremo è una locomotiva della musica italiana, non certo un vagone che va trainato. Che sia un treno che corre ad alta velocità lo testimoniano la scelta dei cantanti e gli ascolti, che anche quest'anno saranno alti, dopo il record dell'anno scorso.

 

«Le canzoni sono un'arte povera che riescono a creare una memoria spiega il dirottatore artistico, come si è autodefinito quest'anno - sono delle stelle fisse, e noi cerchiamo di salvaguardarle al meglio.

 

baglioni, raffaele, bisio 4

La stella polare è la canzone. Sanremo non è una trasmissione televisiva ma un evento trasmesso dalla televisione». E nel pieno rispetto delle regole di ingaggio non ci saranno ospiti stranieri. Il motivo? Perché costano troppo e conviene risparmiare (anche se quest'anno si prevede un record anche dalle entrate pubblicitarie).

 

L'ingaggio non è il solo argomento, seppure valido. In verità gli artisti stranieri potrebbero sbarcare a Sanremo soltanto se avessero voglia di cantare in italiano. Cosa che molti di loro non sopportano proprio.

 

baglioni

«L'ospite sottolinea Baglioni - deve portare qualcosa non prendere». E allora niente. Meglio Giorgia, Elisa, Bocelli. I tre nomi sicuri. Ai quali potrebbero aggiungersi Ramazzotti, Ligabue, Mengoni, Mannoia, Pausini e Antonacci. Con loro la trattativa è avviata, se ne sta parlando. E al Divino Claudio non è facile dire di no.

 

Nella prima serata si esibiranno tutti i 24 big in gara, 12 alla volta nelle due serate seguenti. Poi al venerdì i duetti con un ospite per ciascun big scelto dal cantante in gara. Al sabato ovviamente il gran finale. Con il televoto che inciderà più della giuria tecnica e di quella demoscopica.

 

baglioni baudo

E qui gli idoli dei giovani potrebbero anche fare la differenza. Rocco Papaleo condurrà il DopoFestival al teatro del Casinò con un paesaggio lunare, tra sogno e poesia. Radio2 trasmetterà le serate in diretta. Sul caso della canzone sulla pedofilia non ammessa, Caramelle di Pierdavide Carone e Dear Jack, Baglioni ha precisato che non c'è stata nessuna censura. Semmai - secondo il direttore artistico - è censurabile - il modo in cui ci si sta occupando della questione immigrati.

baglioni, raffaele, bisio 1baglioni, raffaele, bisio 2baglioni, raffaele, bisio 5claudio bisio 2claudio bisio 1claudio bisio 3baglioni, raffaele, bisio 3

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?