OK, IL PRODOTTO È GIUSTO – EX ATTORI, AUTORI, GENTE CON IL MASTER A YALE: C’È DI TUTTO TRA I TELEVENDITORI DI “QVC”, L’UNICA TV CHE DAL 2010 HA RADDOPPIATO I DIPENDENTI

Raffaella Serini per “Vanity Fair” - da "Il Foglio del lunedì"

 

La dove c’era Celentano ora c’è Qvc». Non è solo una parafrasi: nello storico Teatro 7 di Brugherio, periferia di Milano, lì dove un tempo il Molleggiato trasmetteva per la Rai, sorgono gli imponenti studi del canale di shopping. Non conoscere Qvc, neanche per sentito dire, è impossibile: chiunque ha un amico, collega, parente – anche insospettabile – che vi fa acquisti più o meno compulsivi. Anche i dati parlano: in Italia, dal 2010, questo canale americano ha raddoppiato i dipendenti, che oggi sono più di 630.

 

QVC TELEVENDITA 3QVC TELEVENDITA 3

Un successo inatteso: l’Italia è un Paese dove il commercio su Internet stenta a decollare (3,5% contro 14% della Gran Bretagna). figuriamoci in Tv, con le promozioni che sono la tomba dei palinsesti. Qual è il segreto dietro questo acronimo inglese di Qualità, Valore, Comodità? Per scoprirlo siamo andati a Brugherio a conoscerne i «testimonial», i cosiddetti presenter, che, rigorosamente dal vivo, 364 giorni all’anno (escluso solo Natale), 17 ore al giorno (numeri che né Rai né Mediaset), si alternano davanti alle telecamere dissertando di vestiti, gioielli e pentole. Ma non solo.

 

Dietro a ogni show – il termine televendita è bandito – c’è un lavoro autoriale di tutto rispetto, che trasforma ogni promozione in narrazione e intrattenimento. «Cerchiamo di raccontare delle storie. Siamo le mani, gli occhi, i sensi di chi ci guarda», dice Silvia Cavalca, la più esuberante delle presenter («quando sono arrivata le altre pensavano: “Ecco la sgallettata che vuol far carriera con i leggings!” »).

 

QVC TELEVENDITA 2QVC TELEVENDITA 2

Dice che per vendere un prodotto prima immagina il potenziale acquirente, poi si domanda: «Se fossi in lui, che cosa vorrei sapere?». Gli articoli che vanno di più sono quelli di abbigliamento, «soprattutto taglie comode, che nei negozi sono più difficili da trovare o mettono a disagio ». Quanto al pezzo ostile, invece, non ha dubbi: «Lo scopino del water! Per essere convincente lo devo immaginare come un oggetto di design».

 

Per quanto dietro a ogni live ci siano ore di studio e preparazione, anche tecnica, con gli esperti dei prodotti, i presenter – 13 donne e 2 uomini (la stessa proporzione del pubblico, femminile all’86%) – vanno a braccio anche per tre ore di fila. Gran parte del risultato, insomma, è affidato al loro carisma, alla capacità di entrare in sintonia e confidenza con gli spettatori. «All’inizio non è stato facile», racconta Vera Castagna, attrice di tv e teatro («Ho fatto Casa Vianello e CentoVetrine, ma anche spettacoli con Ernesto Calindri! »): «La gente era abituata a vedermi recitare e pensava che fingessi anche qui. Ma non è così: se un prodotto non mi piace lo faccio capire».

 

Il legame con il pubblico è quello che fa la differenza. E va oltre lo shopping. Il call center è aperto 24 ore su 24. Quattro volte all’anno, negli studi di Brugherio vengono organizzati degli eventi che permettono ai clienti di testare i prodotti e conoscere di persona i propri beniamini («si assiste a scene che neanche con Brad Pitt», giurano nei corridoi). Sin da subito, insomma, mi è chiaro che Qvc non è solo una vetrina.

 

qvcqvc

È un aggregatore sociale: una community, virtuale e no. Lo confermano anche le telefonate durante gli show: «La maggior parte dei clienti chiama per ringraziarci della compagnia », dicono tutti. E non si limita a quello. Racconta Cavalca: «Su Facebook mi chiedono consigli su tutto. C’è chi scrive: “Ho la cresima di mio nipote, che mi metto?”. E poi parlano di problemi di coppia, lavoro. Ci investono di una grande fiducia ». Due anni fa Silvia ha avuto una bambina, Giulia, ed è andata in maternità. «Temevo che la gente mi dimenticasse, invece al rientro mi hanno tempestata di regali ».

 

E se da una parte c’è l’affetto, dall’altra c’è la responsabilità. Marco Granati racconta: «Una volta mi ha chiamato un signore: “Sto facendo la chemio, mi consigli un materasso comodo?”. Lì capisci che devi essere onesto». Ma come fa un uomo a parlare di trucchi e profumi? «Ho lavorato 15 anni nella moda: abiti e gioielli sono arte, la cosmetica un modo per migliorarsi ».

 

Nessuno dei presenter sognava di fare il presenter, anche perché è un lavoro che non c’era. Chiara Contu Farci era autrice tv – Tata Lucia di Sos Tata l’ha inventata lei – e quando ha fatto i colloqui pensava fosse per un posto in redazione, non davanti alle telecamere. Granati, invece, confessa che all’inizio era un po’ prevenuto: «Mi dicevo: “Hai fatto un master a Yale per vendere pentole?”. Poi ho capito di essere solo un professionista al servizio dell’azienda».

 

QVC TELEVENDITA QVC TELEVENDITA

«Io facevo l’attrice», racconta Roberta Nanni, «e ancora oggi noto differenza tra chi mi riconosce per le soap e chi per Qvc: i primi non si avvicinano, gli altri anche dall’altra parte della strada chiamano “Roberta!”». I rapporti tra colleghi sono più o meno amichevoli, ma c’è molta competizione. La vantazione è immediata, il confronto diretto: ogni ora i presenter ricevono un rapporto con il dettaglio delle vendite al minuto. «Se sai che quello prima è andato bene, la pressione è forte», ammettono.

 

Questo però non ha impedito ad Anita, compagna di Granati, di provare a entrare in Qvc facendo, di nascosto, dei provini. «Io non ero d’accordo», spiega lui, «ha fatto tutto da sola». Oggi Anita è guest, ospite tecnico, di un marchio. E signora Granati da qualche mese: «Ci siamo sposati a ottobre, ma sa quanta gente chiama ancora per farci gli auguri?».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…