PASOLINI CON LE PEZZANA AL CULO -IL FONDATORE DEL MOVIMENTO OMOSESSUALE ITALIANO ANGELO PEZZANA: "PASOLINI? MA QUALE OMICIDIO POLITICO. FU VITTIMA DI UNA MARCHETTA. PER LUI LA SESSUALITÀ DOVEVA ESSERE PRIMITIVA E SELVAGGIA. DEI DIRITTI GAY NON GLI IMPORTAVA NULLA" - - -

Pezzana che nel 1970 fondò il F.U.O.R.I. (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano): Pasolini mi spiegò di essere contrario ad ogni normalizzazione della sessualità. Lui amava i contadini, i proletari, uomini legati alla tradizione che seguivano una sensualità immediata: "Voi vi battete per i diritti, ma questo non c' entra niente con la sessualità", mi ripeteva....

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Stefano Caselli per il “Fatto Quotidiano”

 

“Non c' è nulla di più lontano dai miei interessi". Così rispose Pier Paolo Pasolini nel 1971 a un giovane Angelo Pezzana.
 

Torinese, giornalista e libraio, Pezzana fondò nel 1970 il Fuori (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), primo movimento di liberazione gay italiano che pubblicò fino al 1980 anche una rivista. Pezzana, oggi, ricorda bene quell' incontro: " Lo conobbi nel 1971 a Torino, al teatro Carignano.

 

angelo pezzana angelo pezzana

Andai a trovarlo in camerino subito dopo un 'venerdì letterario' e mi presentai: gli parlai del Fuori, del movimento di liberazione omosessuale della lotta per i diritti e lui, cordialmente, manifestò il suo totale disinteresse".

Fu deluso?
No, ne presi atto. Mi spiegò di essere contrario ad ogni normalizzazione della sessualità. Edera sincero. Pasolini viveva una sessualità particolare, a modo suo tradizionale.

 

Angelo Pezzana Angelo Pezzana

Amava i contadini, gli operai, i proletari, uomini legati alla tradizione che abbassavano lo sguardo e seguivano una sensualità immediata e non razionale: "Voi vi battete per i diritti, ma questo non c' entra niente con la sessualità", mi ripeteva.

 

Per lui la sessualità doveva essere selvaggia, primitiva, aperta a qualunque tipo di esperienza, senza bisogno di una regolamentazione civile. Rifiutava l' omologazione, la decadenza borghese.
 

Il 2 novembre 1975 lei avrebbe dovuto incontrarlo di nuovo...
Ricordo quel giorno. Pasolini doveva essere l'ospite illustre a un incontro organizzato dal partito radicale a cui partecipavo anch' io. Fu terribile.
 

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Lei, già da quelle prime ore, rifiutò subito la tesi dell' omicidio politico...
Lo dissi subito. Pasolini è morto come sono morti tantissimi omosessuali. E tantissimi muoiono ancora oggi.
 

Quella dell' omicidio politico era ed è una tesi consolatoria, a cui credettero fino alla fine anche Laura Betti e Oriana Fallaci. La verità è che Pasolini fu vittima di una marchetta, come tanti prima e dopo di lui. Un po' come l' eterosessuale che uccide la prostituta. L' unica differenza è che le parti sono rovesciate: è il prostituto ad ammazzare.

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