pasquale festa campanile

"PASQUALE FESTA CAMPANILE? UN CONCETTO RIPETUTO TRE VOLTE”- ROMANZIERE, REGISTA DEI FILM DI CASSETTA, GIORNALISTA: LA LEZIONE ANTI-SNOB DI UN AUTORE MILIARDARIO (CHE NON PIACEVA A MORAVIA) - “NON POSSO METTERE LE MARCE BASSE, SE NON METTO LA QUINTA NON MI DIVERTO” – VIDEO

Luigi Mascheroni per il Giornale

 

PASQUALE FESTA CAMPANILEPASQUALE FESTA CAMPANILE

Tre nomi, un destino. Quello di vivere per gioco, scrivere per divertimento, mettere in scena un'eterna commedia. Ogni volta che Alberto Moravia sentiva nominare Pasquale Festa Campanile - lo racconta Raffaele La Capria, che fu amicissimo di entrambi - immediatamente borbottava: «Un concetto ripetuto tre volte».

 

Pasquale Festa Campanile aveva un concetto preciso sulla vita. E cioè che, per sopportarla, occorre divertere. Etimologicamente: «volgere altrove», ossia procurare piacere allo spirito distraendolo da altri pensieri. Beh, in questo - allestire spettacoli che divertono - Pasquale Festa Campanile era bravissimo. Numero uno assoluto. Lo sapevano i produttori, gli editori, i suoi amici, le sue donne, lui stesso. Un'intera carriera a fare (sor)ridere. Ogni occasione era buona: un articolo di giornale, uno spettacolo, un film, un romanzo...

 

Tre nomi, quattro mestieri - giornalista, sceneggiatore, regista, narratore -, tre mogli, le femmine più belle del suo tempo come amanti, 57 sceneggiature accreditare, 42 film, otto romanzi, un premio «Campiello» (Per amore, solo per amore nell'84), un «Bancarella» (La strega innamorata nell'86)... E appena 58 anni. Morì nel 1986. Tumore. Forse c'entra che fumasse cento sigarette al giorno («Buona parte della notte la passo a scrivere romanzi o copioni, sostenendomi a grappa, caffè e sigarette... Sono fatto in modo tale che non posso mettere le marce basse, se non metto la quinta non mi diverto», diceva) forse che nel suo copione fosse scritto così. Sfortuna.

PASQUALE FESTA CAMPANILEPASQUALE FESTA CAMPANILE

 

Fortunatissimo in vita - i suoi libri erano popolarissimi e i suoi film amatissimi: lo chiamavano «l'autore-miliardo» - è stato completamente dimenticato post mortem. Oggi non c'è nulla in catalogo di suo (a parte La nonna Sabella, il suo primo romanzo, del 1957, ripubblicato da Bompiani nel 2004) e il mondo del cinema l'ha tagliato via, come una scena di troppo.

 

Per fortuna, oggi, per i 90 anni dalla nascita (nel 1927, a Melfi, fu uno dei tanti «provinciali» che trionfarono a Roma) le edizioni Hacca portano in libreria un pugno di bellissimi racconti giovanili, scritti tra il 1948 e il 1951 per la Fiera Letteraria, all'epoca una delle riviste culturali più importanti del Paese, sotto il titolo La felicità è una cosa magnifica (prefazione di Andrea Di Consoli, postfazione di Raffaele Nigro). «Festa Campanile è uno di quegli autori, come Arpino, Soldati o Chiara, che sa raccontare storie che fanno parte del tempo quotidiano, ma non si fanno ammazzare dal peso del grigiore quotidiano - ci dice Giuseppe Lupo, che dirige la collana Novecento.0 in cui appaiono i testi desaparecidos -. Le sue sono scritture che raccontano sentimenti, vincoli familiari, vicende del passato e che obbediscono sempre a una specie di sguardo obliquo. Recuperare questi racconti è un modo per sottolineare che c'è stato anche un '900 letterario non ideologico e intellettualistico».

IL PETOMANEIL PETOMANE

 

Molto colto e altrettanto disimpegnato, ironico e per nulla militante, semmai idealista ma non ideologico, Pasquale Festa Campanile dal punto di vista letterario iniziò con una scrittura d'élite che si muoveva tra il neorealismo e il fantastico, per svoltare poi verso il bestseller (Per amore, solo per amore e La strega innamorata vendettero tantissimo), così come cinematograficamente partì come sceneggiatore de Gli innamorati di Bolognini e Il gattopardo di Visconti e finì trionfando al botteghino con Qua la mano, Culo e camicia, Bingo Bongo, Porca vacca...

 

Passare da una lirica vena narrativa meridionalistica alle gag scurrili di Celentano e Pozzetto, costa caro. Pasquale Festa Campanile pagò tutto. Perse la critica accademica, guadagnò il grande pubblico. Pasqualino, Pasqualino...

 

IL MERLO MASCHIOIL MERLO MASCHIO

Oggi sottovalutato come scrittore e sminuito come regista, in vita però Pasqualino portò casa tutto. Nastri d'argento, David di Donatello, premi letterari. L'aneddotica narra che fosse capace di scrivere in una notte un soggetto, forse persino un'intera sceneggiatura. Era - come scrissero alla sua morte - un perseguitato dal successo. Tutti, in quegli anni, videro le sue commedie, in bilico tra leggerezza e trash, come Dove vai tutta nuda? (1969), Quando le donne avevano la coda (1970), Il merlo maschio (1971) o Il corpo della ragassa tratto dal romanzo di Gianni Brera, anno di scarsa grazia 1979 (però «filmetti» come Autostop rosso sangue o Il ladrone con Enrico Montesano mantengono un loro perché). Perché, poi, Pasquale Festa Campanile - straordinaria capacità di scrittura popolare e raro fascino di dandy del Sud - viveva tra set cinematografici, cene di gala, party, premi e splendide attrici: Catherine Spaak, Laura Antonelli, Corinne Cléry, Ornella Muti, Barbara Bouchet, Maria Rosaria Omaggio, Grazia Maria Spina...

 

Pasquale-Festa-CampanilePasquale-Festa-Campanile

La sua spina, ovviamente, fu essere considerato più uomo di cinema che uomo di lettere. «Mi piace fare il regista, ma mi sento più scrittore», fu il suo rimpianto. Ma accettò tutto. Era esuberante, estroverso e paziente. E sapeva farsi voler bene. Ai suoi funerali, nella chiesa di Santa Maria in Vallicella, a Roma, nel febbraio del 1986, c'erano tutti: Johnny Dorelli, Beniamino Placido, Garinei e Giovannini (con loro scrisse la commedia musicale Rugantino), la De Sio (che con Ben Gazzara recitò nel suo ultimo film, Uno scandalo per bene, sul caso dello smemorato di Collegno), Franco Rosi, Corbucci, Suso Cecchi D'Amico, Tognazzi (fece con lui Il petomane), Ettore Scola, Lina Wertüller, Verdone padre e figlio, e tutti i produttori cui fece guadagnare i famosi miliardi...

 

Pasquale_Festa_Campanile_2Pasquale_Festa_Campanile_2

Regista versatile, spregiudicato, tutt'altro che snob - «Molto riconoscibile sia nell'accuratezza della messa in scena che nella dissacrazione dei luoghi comuni delle ipocrisie borghesi e delle trappole del politicamente corretto di sinistra o dei valori tradizionali. Fu implacabile con le debolezze umane, soprattutto maschili, oltremodo ossessive, verso cui si mostrava al più condiscendente anziché assolutorio, pur mantenendo una sensualità di sguardo verso le figure femminili, quantunque mercificate», ci racconta di lui lo storico del cinema Anton Giulio Mancino - fu scrittore elegante, talentuoso e del tutto anomalo rispetto al proprio tempo. I suoi libri e i suoi film parlavano in toni delicati e in modo non scontato di omosessualità, travestitismo, malattie mentali, il rapporto con la fede, basti pensare a Per amore, solo per amore, romanzo sulla «più grande storia d'amore mai raccontata». Quella tra Giuseppe e Maria di Nazareth. Ci vuole coraggio, e un nome come Pasquale Festa Campanile, per scriverla.

moraviamoraviala vedova di pasquale festa campanilela vedova di pasquale festa campanile

 

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT