''IL PREMIO A VERDONE? MEGLIO PIF”- QUALI TITOLI HA LA VEDOVA MONICELLI PER SCREDITARE CARLO VERDONE? CHI SI CREDE DI ESSERE, LA VEDOVA DI BILLY WILDER O DI CHAPLIN?

Verdone: “Il premio “Monicelli” non lo voglio nemmeno vedere come pergamena che mi arriva a casa” - E poi ricorda: “Gli feci gli auguri di Capodanno e Mario mi disse: “Che bello, un autore che chiama un altro autore. Sono cose che ormai non si fanno più”...

Condividi questo articolo


CHIARA RAPACCINI CHIARA RAPACCINI

Arianna Finos per “la Repubblica”

 

''Premiate Verdone? E io mi dissocio». La compagna di Mario Monicelli si esprime contro la scelta di assegnare al cineasta romano il riconoscimento intitolato al maestro scomparso. Lo fa in una lettera pubblicata sul quotidiano Il Tirreno .

 

«Salvo il rispetto e l’ammirazione per l’opera di Verdone — scrive Chiara Rapaccini — vorrei sottolineare come Brizzi, Veronesi e Verdone non rappresentino, se non in piccola parte, il pensiero e soprattutto il cinema di Mario, sempre al confine tra commedia umana, società e politica sofferta».

 

A proposito della celebrazione, prevista a Grosseto il 7 marzo, spiega al telefono di avere «l’impressione, non gradevole, che il nome di Mario sia usato per scopi — come dicono gli organizzatori — nazional popolari. Si è perfino parlato di tappeto rosso: se c’era uno contro questi cliché era lui».

 

Sorpresa la reazione di Carlo Verdone al telefono da Mons, la città belga che gli dedica una retrospettiva e un premio. «Non voglio entrare in polemica. Però va tenuto presente che ho avuto un premio a Parigi intitolato a Chaplin: c’entro con Chaplin? No. E uno a Annecy a Sergio Leone. E premi “Alberto Sordi”, “Pietro Germi”. All’ultima Mostra di Venezia ho vinto il Bresson.

 

 

carlo verdone carlo verdone

Ho avuto molti premi intitolati ad altri autori. Comunque, rispetto la scelta della signora. Vuol dire che il riconoscimento me lo darà Grosseto e per me sarà ancora più importante. Non imploro premi e il “Monicelli” non lo voglio nemmeno vedere come pergamena che mi arriva a casa». Il sindaco della città toscana ha già dichiarato: «Siamo orgogliosi della scelta di Verdone».

 

L’attore e regista aggiunge: «Forse due cose vanno ricordate. Che fui l’unico autore a fare gli auguri a Mario per il suo ultimo Capodanno. Lo trovai a casa di Goffredo Fofi e lui mi disse: “Che bello, un autore che chiama un altro autore. Sono cose che ormai non si fanno più”. E nel Duemila a Siena ero stato chiamato per consegnargli un premio e lui ne era stato molto contento».

 

Mario Monicelli Mario Monicelli

A riprova della reciproca stima tra i due cineasti, Mario Sesti, organizzatore del premio, cita il giudizio di Monicelli negli anni 80: “Verdone è un personaggio collaudato. Ha grosse qualità di osservazione, sa cogliere aspetti tipici dell’attore della commedia all’italiana. Se prenderà le distanze da un certo romanismo, diventerà di certo un grande. Perché è intelligente e preparato”. Aggiunge Sesti: «Il pubblico e tutti noi riteniamo che Verdone sia diventato da anni quel grande che diceva Monicelli».

 

pif pif

Chiara Rapaccini ribadisce: «Niente contro Verdone. Mi avevano interpellato, avevo chiesto di dare al premio uno spirito diverso. Più legato al Monicelli rivoluzionario, filosofo, attento alle ragioni sociali, che a quello da commedia tout court. Perciò avevo suggerito un giovane autore maremmano o uno come Pif, che appartiene alla comicità e alla tv ma ha fatto un grande film. Insomma, un nuovo talento: non premiamo sempre i soliti noti».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...