alfonso berardinelli

QUANDO C'ERA LA CRITICA CORAGGIOSA E TAGLIENTE TREMAVANO ANCHE I VENERATI MAESTRI - ECO, CITATI, MAGRIS, CACCIARI, NESSUNO SI SALVAVA DALLE RECENSIONI AFFILATE DI ALFONSO BERARDINELLI, PRINCIPE DEGLI ITALIANISTI, E ORA RACCOLTE NEL VOLUME “CACTUS” - LA RASOIATA A ASOR ROSA: “OSSESSIONATO DAL POTERE, SE VEDE CHE LO ESERCITANO GLI ALTRI SI DEPRIME. E COSÌ DIVENTA MORALISTA”

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

ALFONSO BERARDINELLI - CACTUS

Quando c' era lei, cari voi... Quando c' era la Critica, quella coraggiosa, competente, lucida, tagliente, ironica, quella vera, dovevate stare attenti anche voi, cari venerati maestri. Bei tempi. E bei pezzi. Come quelli che Alfonso Berardinelli ha raccolto nel volume Cactus. Meditazioni, satire, scherzi (Castelvecchi), tutti scritti tra gli anni '80 e '90 su varie riviste, tutti convergenti in quella «critica della cultura» che è da sempre il suo privilegiato campo d' azione. Cactus, nel senso di spinoso.

 

BERARDINELLI

E in effetti, aggressività sottile e leggero sarcasmo, Berardinelli - italianista princeps, docente di Letteratura contemporanea all' Università di Venezia fino alle dimissioni nel 1995 in polemica con il sistema corporativo dell' accademia italiana - è un vero talento nello smascherare l' intellettuale quando diventa caricatura di se stesso. Scrive l' editore Castelvecchi (o chi per lui) presentando il libro: «Con la crudeltà aforistica dei suoi ritratti, ecco che sotto i nostri occhi la critica si trasforma in letteratura e il giudizio in satira, e diagnosi lucide e irrisorie mostrano i tratti involontariamente comici di quella artificiosa serietà e di quella funesta profondità che continuano a imperversare nella nostra cultura».

pietro citati 4

 

Appunto. Qualche esempio particolarmente pungente. Ecco, da Linea d' ombra (1988), la celebre, irresistibile stroncatura, lunga dieci-dodici cartelle, del Pendolo di Foucault di Umberto Eco, basata solo sulla prima frase del romanzo: «Fu allora che vidi il pendolo. Mi ero sbagliato a sottovalutare quell' inizio. In verità non si può leggere una frase simile senza sfregarsi le mani, in veste di lettori. Ah, come mi sento interamente lector in fabula. Quel fu! Quell' allora! Quel vidi! Quel pendolo! Tutto è così...così remoto, così naturale, così visivo, così scientifico, così fallico. Fu. Allora. Che. Vidi. Il. Pendolo. Il mistero e la forza evocativa del passato remoto (fu). La perentoria determinazione dell' avverbio di tempo (allora). La vivida presenza della rivelazione diretta in prima persona (vidi)....».

 

umberto eco

Ecco, da Micromega (1989), la recensione di Storia prima felice, poi dolentissima e funesta di Pietro Citati («da quando si è saputo che cosa la Repubblica ha pagato per strapparlo al Corriere della sera è diventato il Numero Uno della critica e della letteratura italiana»), un libro «morbido come una poltrona, non una poltrona di gran valore, ma la poltrona in cui siedo e che mi fa scorrere veloce verso la meta, verso la fine del libro». Perché in Citati - uno che non si accontenta di leggere e rileggere i grandi capolavori della letteratura, «è che lui vuole riscriverli di mano propria, vuole firmarli con il proprio nome» - «tutto è così dolcemente iperbolico, così vellutato, fluidificato, glassato, omogeneizzato...».

 

ASOR ROSA

Ecco il perfido ritratto di Roberto Calasso (da Panorama, giugno 2000), del quale Berardinelli invidia «la chiaroveggenza editoriale e l' autorità semidivina con cui sa muovere i giornali»: un tipo, diciamo così, enigmatico («fare misteri è la chiave del suo stile»), la cui scrittura e la cui sapienza sono riassumibili nella triade «assolutezza formale, epifania del divino e molti brividi»: «Calasso è uno scrittore meno affabile e democratico di Eco e Calvino. Invece di chiarire e tranquillizzare, vuole affascinare facendo drizzare i capelli, i peli della barba e qualcos' altro».

 

O, ancora, ecco la micidiale mini biografia di Alberto Asor Rosa (da Panorama, ottobre 2000), «uno che veniva dalla periferia, dal basso, dal cattivo gusto letterario e dell' insolenza politica, ma aspirava ai privilegi e alle finezze dell' alta borghesia» (ed ecco spiegato il suo innamoramento intellettuale per il principe Giulio Einaudi), uno che «ossessionato dalla politica come pura tecnica del potere (e la letteratura italiana, per quanto ci si sforzi, offre poco), quando vede che il potere lo esercitano gli altri si deprime».

ROBERTO CALASSO

 

Ma sono solo pochi esempi. Il libro, in sé, è ricchissimo di spine e veleni. Si segnalano: un' impietosa fenomenologia (datata 1983) dell' intellettuale italiano, quadripartito in intellettuale ruspa, tritacarne, apriscatole e frullatore (peccato che non si facciano i nomi...), alcune imperdibili «foto segnaletiche» di autori alla moda (Magris, Severino, Vattimo, Cacciari e sopratutto Toni Negri) e bestiari vari di «scrittori rampanti», «critici dimezzati», «poeti inesistenti», autori pavone & bestselleristi escretori...Che zoo, la cultura italiana.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?