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QUEL FILM NON S’HA DA FARE - AVVISATE ANGELINA, BRAD PITT VUOLE GIRARE UN FILM SUL CASO CHEVRON-ECUADOR, SCAGIONANDO LA MULTINAZIONALE ACCUSATA DI AVER INQUINATO LA SELVA ECUADORIANA PER 30 ANNI - IL PRESIDENTE CORREA SI OPPONE: “FERMATI”

Emiliano Guanella per “la Stampa”

 

brad pitt con lo smaltobrad pitt con lo smalto

Da una parte il popolare attore e produttore statunitense Brad Pitt, dall’altra il governo dell’Ecuador; in mezzo una disputa da diversi miliardi di dollari che coinvolge il colosso petrolifero americano Chevron. La diatriba nasce dalla mega-causa per l’inquinamento ambientale provocato in regioni della selva ecuadoriana durante trent’anni (dal 1964 e il 1992) di esplorazioni petrolifere da parte dell’allora Texaco, comprata poi dalla Chevron.

 

IL PROCESSO

Un processo definito storico, iniziato per la denuncia di una serie di etnie di indios del paese sudamericano presso la corte di New York, ma poi delegato ad un tribunale di Quito, che nel 2009 ha condannato Chevron a pagare 9,5 miliardi di dollari di indennizzo per aver gettato residui petroliferi in fiumi e laghi della foresta, colpendo una popolazione di almeno trentamila indigeni. Una sentenza che la Chevron non ha mai accettato, mettendosi, per questo, anche contro l’esecutivo ecuadoriano guidato dal presidente progressista Rafael Correa.

CHEVRONCHEVRON

 

L’interesse di Brad Pitt nasce da un libro pubblicato dal giornalista investigativo americano Paul Barret e significativamente intitolato «La legge della giungla», in cui si descrivono le manovre poco ortodosse dello studio legale Patton Briggs, che ha rappresentato prima negli Stati Uniti e poi in Ecuador gli indios danneggiati della Chevron. Il gruppo di avvocati guidati da Steve Donziger avrebbe, secondo Barret, fatto innumerevoli pressioni sui giudici per ottenere il risarcimento record, che sarebbe poi in realtà stato sostanzialmente eroso dagli onorari altissimi e dal pagamento dei finanziamenti di fondi speculativi che hanno appoggiato la domanda contro Chevron.

 

IL RISARCIMENTO

In sostanza, soltanto una piccola parte della maxi multa sarebbe finita realmente alle popolazioni indigene. Una corte americana ha dato ragione sulla questione a Chevron e ha obbligato Patton Briggs ad un patteggiamento da 300 milioni di dollari. Nel suo libro, del resto, Barret non nega che ci sia stata una contaminazione ambientale, ma mette in discussione proprio i metodi e le dinamiche della causa stessa. Ed è qui che entra in gioco Brad Pitt.

RAFAEL CORREA RAFAEL CORREA

 

La stella di Hollywood si è interessato alla vicenda e nel 2012 ha visitato le regioni colpite in Ecuador assieme a Pablo Fajardo, collaboratore di Donziger in Ecuador. Al ritorno dal suo viaggio ha comprato i diritti cinematografici del libro con l’intenzione di farci un film. La cosa ha spaventato il governo di Correa che teme che le ripercussioni del film potrebbero, in sostanza, aiutare Chevron, che finirebbe per non pagare mai quanto stabilito dalla giustizia ecuadoriana.

 

La campagna per dissuadere Brad Pitt dall’idea del film è iniziata sulle reti sociali con l’hastag #BradDoTheRightThing (Brad, fai la cosa giusta). «Ti invitiamo a fare ciò che è giusto fare – recita l’appello diffuso in rete -. Un film basato su questo libro causerebbe molta ingiustizia a causa delle menzogne che vengono raccontate. Tieni i diritti per te, ma non farcene nulla».

 

Rafael CorreaRafael Correa

IL DUELLO

Il presidente Correa, un ex economista formatosi negli Stati Uniti, ha fatto della diatriba con la compagnia petrolifera americana un cavallo di battaglia del suo governo. Correa ha visitato le regioni colpite e ha appoggiato la piattaforma intitolata «Las manos sucias de Chevron» (le mani sporche di Chevron) che punta a creare consenso internazionale per riuscire ad ottenere il risarcimento previsto dalla giustizia del suo paese. Barret, dal canto suo, si difende sostenendo la veridicità delle informazioni raccolte nel suo libro e negando di essere stato pagato da Chevron.

 

«Mi sembra terribile che un Presidente di un paese si muova per impedire la realizzazione di un film su una vicenda così delicata e importante. Il mio punto di vista è assolutamente obbiettivo ed è giusto che il popolo dell’Ecuador possa conoscere anche questo lato della vicenda». Brad Pitt, intanto, prende tempo.

 

Disastro Petrolio BP LApresse Disastro Petrolio BP LApresse

La sua casa di produzione non ha ancora annunciato ufficialmente il progetto del film, ma pare difficile che possa rinunciare ad una storia che già di per sé ha avuto tanta pubblicità internazionale. Potrebbe essere proprio lui ad interpretare il ruolo dello spregiudicato avvocato Steven Donziger. E se la macchina di Hollywood si metterà in moto, né Correa né il suo governo potranno fare molto per fermarla.

 

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