nagel cairo

QUEL PARA-GURU DI NAGEL (LA CONSOB DORME) - 5 GIORNI FA: ''NESSUN'ALTRA PROPOSTA PER RCS, VALUTIAMO L'OFFERTA DI CAIRO CON OBBIETTIVITÀ''. OGGI MEDIOBANCA È CONSULENTE E AZIONISTA (SOLITO CONFLITTO) DELLA CONTRO-OFFERTA TARGATA BONOMI. VEGAS CHE DICE, MENTRE IL TITOLO ZOMPA DEL 21%? - GAMBAROTTA: GLI AZIONISTI DEL RILANCIO SONO GLI STESSI CHE HANNO AFFONDATO IL ''CORRIERE''. CAIRO, TI HA DETTO BENE!

 

1. QUEL FURBO DI NAGEL

 

Carlotta Scozzari ‏@scarlots  

#Rcs: Mediobanca consulente di controfferta di Bonomi, della stessa Mediobanca ecc. Ma Nagel settimana scorsa non era a conoscenza di nulla.

 

 

 

alberto nagel carlo messinaalberto nagel carlo messina

2. SENTITE CHE DICEVA 5 GIORNI FA: RCS, OFFERTA CAIRO VA VALUTATA CON OBIETTIVITÀ, OGGI NESSUN'ALTRA PROPOSTA - NAGEL

MILANO, 11 maggio (Reuters) - Mediobanca è spettatrice su Rcs e si riserva di valutare con obiettività l'Ops di Urbano Cairo quando sarà definitiva, così come eventuali proposte alternative di cui oggi non c'è contezza.

 

Lo ha detto il Ceo Alberto Nagel in un briefing telefonico sui conti del terzo trimestre.

alberto nagel  alberto nagel

 

"La proposta Cairo va valutata molto attentamente e con obiettività, quando sarà definitiva, guardando sia alla convenienza per l'azionista sia per Rcs. Oggi è presto per esprimersi. Non so dire se ci sono proposte alternative", ha detto Nagel.

 

Cairo Communication, già azionista con il 4,7%, ha lanciato un'Ops sul 100% di Rcs offrendo 0,12 azioni Cairo ogni azione Rcs.

 

"Quello che possiamo rilevare è che noi abbiamo venduto due terzi della nostra partecipazione a un prezzo superiore a 1,20 e anche il gruppo Cairo ha comprato a un prezzo analogo nel 2015", ha poi aggiunto Nagel, sottolineando come l'offerta cada anche in "un momento particolare del trend delle azioni Rcs".

 

enrico mentana premiato da urbano cairoenrico mentana premiato da urbano cairo

"Bisogna anche capire se la prospettiva della società risulti più o meno conveniente e se in un futuro di gruppo comune sia conveniente per Rcs rientrare in alcuni business come i periodici o l'attività televisiva da cui era uscita", ha proseguito.

 

Nagel ha poi sottolineato il "rapporto cordiale" con Cairo: "lo conosciamo bene, lo stimiamo perché sappiamo il percorso che ha fatto". E anche con Intesa Sanpaolo che tramite Imi è adviser di Cairo dell'Ops "c'è un rapporto collaborativo e proficuo".

 

(Gianluca Semeraro)

 

 

3. IL CORRIERE DELLA SERA, CHE COSA UNISCE DAVVERO DELLA VALLE, MEDIOBANCA, PIRELLI E UNIPOL CONTRO CAIRO

Gianni Gambarotta per www.formiche.net

 

ANDREA bonomiANDREA bonomi

Sono contento per Urbano Cairo. Non posso dire di essere un suo amico, però lo conosco bene da tanti anni, lo stimo, penso sia un eccellente imprenditore e abbia fatto un gran lavoro salvando e rilanciando La7. E’ interesse di tutti che un personaggio come lui continui a giocare un ruolo nel nostro sfiatato capitalismo. E per fortuna sarà così, ora che i cosiddetti poteri forti gli impediranno di prendere il controllo di Rizzoli-Corriere della Sera (Rcs).

 

Se invece il suo progetto di Ops fosse andato a buon fine e gli avesse permesso di entrare da padrone, o quantomeno da principale azionista, in via Solferino, allora avrebbe corso un altissimo rischio. Quell’azienda, la Rcs, ha conti economici scoraggianti, è priva di una strategia industriale, è stata messa all’angolo dalla concorrenza che, con la fusione Repubblica-La Stampa, le ha soffiato la storica leadership nel settore dei quotidiani. Insomma è conciata malissimo e persino uno tosto e svelto come Cairo avrebbe finito per impantanarsi.

MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARI MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARI

 

Anche perché, sia detto per inciso e (quasi) per scherzo, quel gruppo ha un altro problema: storicamente, da Rizzoli in poi, il Corriere della Sera sembra abbia portato male a chi se ne è occupato. Meglio starne alla larga, meglio lasciare che lor signori scesi altezzosamente in campo si pelino quella gatta.

 

Già, lor signori. Chi sono quelli che hanno organizzato l’Opa per prendere il controllo del Corriere sottraendolo a Cairo. Ecco: Mediobanca, Della Valle, Pirelli e Unipol. Sono nomi che vi dicono qualcosa? Esatto, sono proprio loro, gli stessi che sono già azionisti da anni di Rcs assieme ad altri blasonati compagni di cordata e hanno gestito finora il gruppo.

MARCO TRONCHETTI PROVERA ALBERTO NAGEL E ANDREA BONOMI FOTO BARILLARI MARCO TRONCHETTI PROVERA ALBERTO NAGEL E ANDREA BONOMI FOTO BARILLARI

 

Con quali risultati? Ecco: in dieci anni sono riusciti a perdere 1300 milioni di euro, hanno bruciato aumenti di capitale per 450 milioni, hanno venduto la sede del giornale, i libri, gran parte dei periodici, le radio, Igp Decaux, Dada, la francese Flammarion, e malgrado questo hanno chiuso il primo trimestre del 2016 con un rosso di altri 22 milioni. Con queste credenziali si candidano a continuare a gestire Rcs assieme al nuovo compagno di squadra, il finanziere Andrea Bonomi con il suo fondo Investindustrial, già protagonista di varie operazioni di rilievo, ma non tutte fortunate.

 

Che vantaggi sperano di ottenere questi signori dall’operazione appena annunciata? Nessuno di loro è o è mai stato un editore, ma tutti e cinque sanno che il Corriere, anche se non ha più lo smalto di un tempo, resta un importante opinion maker, tuttora ambìto e ascoltato. Quindi potrà garantire qualche carineria mediatica, utile a Bonomi per i suoi attuali e futuri impegni, a Diego Della Valle per i suoi nebulosi pruriti politici, a Marco Tronchetti Provera (che non ha riscosso troppi successi in Telecom e ha venduto Pirelli ai cinesi) per poter ancora attrarre qualche flash dei fotografi, ironizza qualcuno a Milano. Più ancora servirà a Unipol e Mediobanca.

Matteo Renzi ed Enrico Mentana Matteo Renzi ed Enrico Mentana

 

La compagnia di assicurazioni da poco più di un anno ha rilevato un’agonizzante Fondiaria Sai, senza averne il respiro finanziario e le capacità manageriali. Secondo molti sarà la prossima grande crisi che il sistema Italia dovrà affrontare. La regia del salvataggio sarà sicuramente affidata a Mediobanca, che con l’Opa Rcs si è riconfermata al centro dei giochi di potere nazionali. Il Corriere servirà alla bisogna.

 

C’e ancora un altro che avrà qualche convenienza dall’ingresso del quintetto in via Solferino. Sì è proprio lui, quello che sta a Palazzo Chigi. L’informazione de La7 è una delle poche voci a non essersi sintonizzata con Matteo Renzi e compagnia. E’ chiaro che un Corriere in mano a Cairo e magari con un direttore come Enrico Mentana, qualche dispiacere avrebbe potuto procurarlo. Una voce autorevole può essere fastidiosa, se diventa critica in vista di importanti scadenze referendarie ed elettorali. Con i cinque signorotti al comando invece, il Corriere non sarà effervescente, ma non sarà fonte di grattacapi. E questo è lo scopo di tutto.

gambarotta bruno 9gambarotta bruno 9

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…