zorro madame bovary

LA REALTA’ SUPERA SEMPRE LA FANTASIA - MADAME BOVARY, ZORRO E ROBISON CRUSOE SONO ESISTITI DAVVERO: ECCO CHI ERANO - LO STORICO BUSSONI RICOSTRUISCE LE VITE DEI PROTAGONISTI DI TANTI ROMANZI DI SUCCESSO: A ISPIRARE FLAUBERT UNA DONNA MOLTO PIÙ SPREGIUDICATA E DISINIBITA DELLA SUA BOVARY. E D’ARTAGNAN ERA UN BEVITORE INCALLITO…

Miriam Romano per Libero Quotidiano

 

madame bovary mia wasikowska

Ha scandagliato le storie che hanno rapito milioni di persone. Col fiuto del giornalista e la meticolosità dello storico, Mario Bussoni nel suo ultimo libro, Presi in prestito. Protagonisti del cinema e della letteratura: la storia dietro la leggenda (Mattioli 1885, pagg. 141, euro 14) , ha buttato giù a piccoli colpi il muro della finzione letteraria. Leggende, romanzi, film. Ha squarciato la parete dell’invenzione per finire molto al di là del dietro le quinte dei racconti divenuti celebri in tutto il mondo. Si è domandato, come capita a molti lettori appassionati, se siano esisti per davvero alcuni personaggi che gli scrittori del passato hanno tratteggiato con tanta accortezza da far apparire reali. La risposta è stata quasi sempre positiva, tanto che, spesso sottolinea l’autore, «la realtà ha superato la fantasia».

zorro banderas

 

Alcuni personaggi infatti sono esistiti in carne ed ossa, con nomi diversi, storie simili e a volte ancora più intricate. Delphine Delamare, per esempio, a prima vista era una ragazza come tante. Non era di certo una di quelle donne che dà subito nell'occhio. I capelli bruni separati da una scriminatura centrale e legati senza troppa cura. Il naso lungo, le labbra sottili, il viso puntellato di lentiggini. Era piccola di statura, ma quel corpo minuto sprigionava una carica di sensualità non comune. La sua vita sarebbe passata sotto silenzio come quella di tanti altri. Nessuno oggi si sognerebbe di far visita alla sua tomba a pochi chilometri da Rouen, se quel giorno del 1849 a Gustave Flaubert non fosse balenata in testa l’idea di riprendere la sua storia e farne di lei la celebre Madame Bovary.

 

madame bovary

L’ADULTERA Delphine fu una moglie adultera, madre disattenta, disprezzata dai vicini, dileggiata in vita e in morte per aver soddisfatto senza remore i suoi appetiti sessuali. Aveva molti amanti, sognava di fuggire dalla vita di paese a cui era rilegata, tradiva spudoratamente il marito. Molto più di Emma Bovary: era più irrequieta, più sprezzante, trasportata più dalle aspirazioni di grandezza sociale che dalle passioni amorose. Ma alla fine, il tragico epilogo fu lo stesso: come la povera Emma, Delphine si ammazzò. E che dire di Robison Crusoe, eroe raccontato da Daniel Defoe.

 

robinson crusoe

Sembra una storia di pura fantasia, eppure lo scrittore britannico non s’inventò tutto di sana pianta. Venne a sapere all’epoca dell’esistenza di un tale Alexander Selkirk, che alla pari di Crusoe aveva vissuto per anni in un’isola deserta dell’Oceano Pacifico. Rimasto solo con un fucile, una pistola, pochi proiettili, un coltello, una Bibbia e un solo vestito, si nutrì di conchiglie, di pesce, di capre selvatiche quando riusciva a catturarle e di frutta. Come un uomo primitivo imparò ad accendersi il fuoco e ad allevare il bestiame. Si costruì una capanna in mezzo al nulla, fabbricò utensili con le ossa degli animali, fin quando una nave britannica dopo anni di solitudine, non lo avvistò e lo riportò a casa.

 

bussoni cover

IL BEVITORE INCALLITO Nemmeno D’Artagnan appartiene alla fervida fantasia di Alexandre Dumas. Il conte D’Artagnan, nato tra il 1610 e il 1620 nel castello di Castelmore in Guascogna, fu un vero gentiluomo, orgoglioso, altruista, un ottimo soldato, duellatore, bevitore incallito e grande amatore di donne. Da cadetto riuscì presto a mettersi in luce tra le Guardie reali. Dracula, invece, il re dei vampiri descritto nel romanzo di Bam Stoker, deve la sua fortuna a un’altra persona realmente esistita. Vlad Draculea, non un conte, bensì un despota, nato in Transilvania nel 1431. Un uomo crudele fino all’inverosimile.

 

Seppure al contrario del personaggio letterario non si nutrisse di sangue, le sue gesta furono comunque agghiaccianti. Lo soprannominarono infatti l’Impalatore: chi non ottemperava alle sue leggi veniva infilzato in pali appuntiti piantati per terra. Altrettanto terribile fu Gilles de Rais, il vero Barbablù, il personaggio descritto dall'inventore di fiabe francese Charles Perrault. Se nella favola il cattivo protagonista era colpevole di aver ucciso sei mogli, Gilles de Rais, realmente esistito, fu ancora più crudele: un assassino seriale di centinaia di ragazzini, seviziati e decapitati nella sua dimora nel 1400.

 

Dietro il personaggio di Zorro, invece, si cela un tale Guillén Lombardo. Un irlandese emigrato in Messico nel 1615 in cerca di fortuna. Un organizzatore di rivolte, congiure ed evasioni, nemico dell’Inquisizione, interessato alla magia e alla stregoneria degli indios, con la sproporzionata ambizione di diventare re del Messico.

 

flaubert difende madame bovaryrobinson crusoe

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...