LA RIVOLTA DIVENTA UN (VIDEO)GIOCO - MOLOTOV, LACRIMOGENI E GUERRIGLIA URBANA: ARRIVA "RIOT", IL VIDEOGAME DEGLI SCONTRI DI PIAZZA, L’HA INVENTATO UN ITALIANO - OGNI GIOCATORE SCEGLIE SE ESSERE POLIZIOTTO O BLACK BLOC

Per ultimare il suo “simulatore di rivolte”, l’autore si è ispirato a diversi scenari: dal Maghreb alla Grecia, senza dimenticare le manifestazioni No Tav cui ha partecipato in prima persona - Il videogame potrà essere adattato a vari contesti, secondo gli eventi di cronaca e la fantasia del giocatore, che potrà disegnare lui stesso le divise della polizia così come le armi in dotazione... -

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Franco Giubilei per la Stampa”

 

“Riot”, in inglese tumulto di piazza, mai titolo di videogame è stato più attuale ed evocativo. Il gioco, definito un «simulatore di rivolte», sarà presentato al prossimo Wired Next Fest, la manifestazione organizzata dalla rivista-bibbia delle nuove tecnologie. Titolo straniero, sviluppatore italianissimo: Leonard Menchiari ha 28 anni e un passato di regista e animatore digitale, oltre che un’esperienza maturata sul campo della contestazione No Tav e di altri luoghi caldi della ribellione giovanile che gli garantisce le conoscenze tecniche necessarie. 

Nei trailer disponibili su YouTube sono riprodotte le pratiche di guerriglia urbana, con lanci di bottiglie molotov e bombe carta, e la risposta dei reparti mobili, a suon di lacrimogeni e manganellate. Il giocatore, secondo gusti e simpatie, può scegliere se schierarsi coi manifestanti riottosi o con la polizia in assetto antisommossa. La versione definitiva è quasi pronta e dovrebbe essere commercializzata a condizioni particolari a partire dal prossimo autunno, come il diretto interessato ha raccontato a Wired.

RIOT ASSALTI RIOT ASSALTI

 

Quanto alla genesi del progetto, tutto è cominciato due anni fa con una campagna di crowdfunding (una raccolta di fondi on line) sul sito Indiegogo che ha permesso a Menchiari di mettere insieme 40mila dollari. Con questi soldi e dopo un primo video del gioco diffuso su internet che lo ha fatto conoscere su molti siti, l’autore ha visitato gli scenari che lo hanno ispirato: dal Maghreb della primavera araba alle rivolte in Grecia, senza dimenticare le manifestazioni No Tav cui ha partecipato in prima persona. 

 

Dopo diverse partnership, Menchiari ha portato avanti il progetto con la IV Productions di Bologna, finché non si è fatta viva una società di distribuzione inglese che ha finanziato l’operazione. Una volta ultimato, Riot potrà essere adattato a vari scenari di rivolta, secondo gli eventi di cronaca e la fantasia del giocatore, che potrà disegnare lui stesso le divise della polizia così come le armi in dotazione, dai fucili a pompa ai proiettili di gomma e ai lacrimogeni.

 

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