amica geniale

L’AMICA CENSURATA – LA RAI HA DECISO DI TAGLIARE UNA SCENA DELLA SERIE “L’AMICA GENIALE” PER "TUTELARE IL PUBBLICO": SI TRATTA DEL MOMENTO IN CUI LA PROTAGONISTA LENÙ VIENE MOLESTATA SESSUALMENTE DA UN ADULTO – SUI SOCIAL È SCOPPIATA LA POLEMICA, LA RAI SI GIUSTIFICA DICENDO CHE SI È TRATTATO DI “UN FRAME DI UN SECONDO”, MA AL CARROZZONE DI VIALE MAZZINI MANCA UN ORGANO CHE… (VIDEO)

LA SCENA DELLE MOLESTIE - L'AMICA GENIALE

Andrea Parrella per "www.fanpage.it"

 

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La censura applicata dalla Rai alla sequenza de L'Amica Geniale in cui Donato Sarratore abusa di Lenù è un tema di discussione di queste ore. Quando si parla di prodotti artistici, filtri e sensibilità del pubblico da rispettare, il terreno è sempre molto scivoloso, basta un attimo e si finisce per tirare in ballo proprio quella parola, censura.

 

In casi come questi ritornano sempre alcune domande: chi decide in Rai se una scena va bene oppure no? Esiste una procedura specifica e codificata per stabilirlo? Quali sono gli eventuali criteri?

 

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Quello de L'Amica Geniale può essere considerato un caso lieve e marginale, una edulcorazione che non devia il senso stesso della stessa. La Rai ha preferito non rilasciare spiegazioni in merito, perché è evidente che la natura dell'intervento riguarda pochi fotogrammi di una scena in cui si mostra chiaramente un atto di pedofilia e la cosa rischierebbe di urtare la sensibilità dei molti telespettatori.

 

Ma ciò che emerge chiaramente se si guarda l'organigramma aziendale, è che in Rai, per questo genere di decisioni, non esiste un organo decisionale precostituito, né una procedura codificata che stabilisca, tramite dei parametri, quale prodotto rientri o meno nella norma censoria.

 

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Spetta alla singola produzione, si tratti di prodotti seriali o di show televisivi, sintonizzarsi con il telespettatore medio, nel pieno rispetto di un'etica stabilita a grandi linee, per i canali generalisti di una Tv pubblica.

 

I precedenti casi di censura Rai

È un dato positivo? Si direbbe di sì, l'idea che non vi siano dei filtri predefiniti accresce la libertà e le possibilità espressive. D'altro canto può creare dei problemi e lo ha già fatto in passato. È accaduto in modo eclatante più di un anno fa, quando in maniera del tutto arbitraria qualcuno a Rai 2 decise di tagliare una scena di sesso gay nella serie televisiva "Le regole del delitto perfetto".

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Dopo il clamore delle prime ore, la pubblica gogna con tanto di hashtag #RaiOmofoba, la questione si risolse con le scuse da parte della rete e la decisione di rimandare in onda la puntata specifica in versione integrale.

 

Anche perché la censura non è solo applicata, bensì anche invocata a più riprese, spesso dalla politica o da comitati e associazioni. Accade quando alcuni prodotti di fiction, e non solo, toccano argomenti ritenuti sensibili per l'opinione pubblica e c'è il tentativo di sollevare una polemica per fare leva su quei temi stessi.

 

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Emblematici due casi recenti, il primo dei quali è quello de "I Bastardi di Pizzofalcone", quando l'ex ministro Lupi si scagliò contro la fiction per scene di sesso lesbo che lui riteneva inadeguate alla visione dei bambini che a quell'ora guardavano la televisione. Il secondo riguarda ancora una fiction, "Rocco Schiavone", contestata dall'altro ex ministro Maurizio Gasparri per l'abituale consumo di marijuana fatto dal vicequestore interpretato da Marco Giallini.

 

Perché la scena non è stata censurata in America

Sulla censura de "L'Amica Geniale" c'è un ulteriore aspetto da trattare, nato da una domanda che in molti si sono posti con insistenza sul motivo per il quale la scena in questione, rivisitata prima del passaggio su Rai1, non sia stata toccata in alcun modo per la messa in onda sul canale americano HBO.

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L'emittente via cavo americana, protagonista assoluta di un'era televisiva che ha totalmente rivoluzionato le logiche della serialità televisiva, è soprattutto un'emittente privata via cavo, quindi chi vuole guardarla la sceglie appositamente, la compra. Discorso diverso, naturalmente, quello che riguarda la Rai.

 

L'azienda di servizio pubblico viene pagata dai contribuenti con il canone, per cui l'idea comune è che debba tenere conto di certe tematiche sensibili che, piaccia o no, fanno parte del nostro tessuto culturale.

 

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Nondimeno la Rai, i cui vertici sono decisi dal parlamento e dal governo, è costantemente soggetta alle influenze della politica, che non manca mai di intervenire facendo leva sulle istanze di un determinato elettorato, come in questo caso, o in quest'altro, giusto per citarne due a caso. È proprio pensando a tutto questo groviglio di elementi e di influenze che la censura della scena di Sarratore e Lenù ne L'Amica Geniale si derubrica facilmente a un taglietto irrilevante.

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