claudio baglioni

SANREMO, L'AFFARE S'INGROSSA: L BUBBONE DEL CONFLITTO D'INTERESSI È SCOPPIATO, E BAGLIONI RISCHIA CONSEGUENZE LEGALI (SIA CIVILI CHE PENALI) - FIRMANDO IL CONTRATTO CON LA RAI, E' DIVENTATO UN INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO, E DEVE RISPETTARE LA LEGGE SUI CONFLITTI D'INTERESSI - TAGLI AI COMPENSI? ALLA FINE SOLO UNA LIMATURA PER BISIO, CHE AVRÀ ''SOLO'' 400MILA EURO PER 5 SERATE

 

1. BAGLIONI RISCHIA CONSEGUENZE LEGALI PER IL SUO CONFLITTO D'INTERESSI

DAGONEWS - Il direttore artistico del festival di San Remo in virtù del contratto firmato con la Rai ( gestore del servizio pubblico radiotelevisivo) può essere considerato nello svolgimento degli obblighi del contratto un “ incaricato di pubblico servizio” e pertanto subirebbe tutte le aggravanti connesse ( sia civili che penali) nel caso di violazioni della normativa sul conflitto d’interessi .

 

È chiaro che tali violazioni debbono essere provate e ciò può farlo chiunque abbia un interesse legittimo o dallo stesso magistrato. Nel caso in cui le violazioni fossero provate ne risponderebbe anche la Rai se si dimostrasse che ne era conoscenza e nulla ha fatto per impedirle.

 

 

 

2. ARRIVANO TAGLI AI COMPENSI PER BISIO IL PIÙ PESANTE

Marco Molendini per ''Il Messaggero''

 

striscia su sanremo baglioni salzano

Alla fine il taglio c' è stato, ma solo per Bisio. Parliamo dei compensi. Da una parte c' è quello fissato da tempo per il direttore artistico Baglioni, rimasto a 585 mila euro, come un anno fa. Per Bisio, invece, rispetto alla cifra iniziale, c' è stato un decurtamento di 50 mila euro: 400 il totale, 80 a serata. Virginia Raffaele, a sua volta, prenderà 350 mila euro, come inizialmente pattuito, vale a dire 70 mila a serata.

baglioni bisio

 

LA LINEA

Insomma, più o meno siamo sulla stessa linea di un anno fa, quando Favino prese 350 mila euro e la Hunziker 420. Per gli ospiti, fissato un tetto massimo di 50 mila euro, in una linea di calmieramento dei costi chiesta dall' ad Salini. La Rai spenderà poco più di 500 mila euro a serata, per un totale di 2,6 milioni.

 

 Un costo più basso rispetto ai Festival di Bonolis (3,2 milioni per cast e ospiti nel 2009), quelli di Fazio (tre i 2,9 e i 3,2) e quelli di Morandi (3,3 il primo e 3 milioni il secondo), in linea comunque con quelli di Conti. In totale il Sanremo 2019 avrà un costo identico a quello di un anno fa, circa 17 milioni (compresi i 5 milioni della convenzione con il Comune di Sanremo). Quanto ai ricavi, la previsione parla di un sorpasso sulle entrate del Baglioni 1 andando sopra i 25 milioni, come ha anticipato alla conferenza stampa di presentazione la direttrice di Rai1 Teresa De Santis.

claudio bisio 3

 

 

 

3. OMBRE SUL FESTIVAL TRA CONFLITTI D'INTERESSI E CRITICHE

Marco Molendini per ''Il Messaggero''

 

IL CASO

Ombrelli aperti su Sanremo: nuvole grosse, tempesta in arrivo. Il Festival dell' armonia (definizione baglioniana) minaccia di trasformarsi in tormenta se non in tormento. Non è una novità, l' Ariston è abitualmente megafono di polemiche stagionali, spesso preelettorali, come quest' anno.

 

Ma tuoni e lampi stavolta sono molto più forti. E non solo perché a dare la carica c' è il manipolo di conducenti Ncc che prepara una plateale irruzione (una volta c' erano i metalmeccanici), o per l' ipotesi, in una lettera a Dagospia, di azioni legali da parte del boss di Rtl, la leader della radiofonia, Lorenzo Suraci, contro lo strapotere dell' ex alleato Ferdinando Salzano e l' esclusione dei suoi artisti dalla gara.

 

baglioni, raffaele,de santis, bisio

 

SCANDALO

Il nembo più scuro, però, riguarda il conflitto di interesse del conduttore-direttore artistico. Ma perché scoppia con 12 mesi di ritardo? Quando, un anno fa, ne parlammo praticamente la cosa fu fata cadere, stavolta la voglia di scandalo cresce ogni giorno di più. Cosa è cambiato? La risposta è facile: la Rai non è più la stessa, altra governance, altro atteggiamento verso il divo Claudio.

baglioni nozze salzano

 

Così, dopo l' uscita sui migranti, la neodirettrice di Rai1, Teresa De Santis, ha messo i sigilli sul suo futuro festivaliero: «Sarà l' ultimo» (mentre, a casa Baglioni, non era remota l' intenzione del triplete, in stile Conti). Il carico lo ha aggiunto Paragone dei Cinque stelle chiedendo in vigilanza l' audizione dell' ad Salini. A viale Mazzini il clima non dispiace: serve a calamitare attenzione sul Festival (gioco che ha sempre premiato) e dovrebbe funzionare da monito, tanto più che lo stesso Baglioni ha telefonato a Salvini per assicurare che non impugnerà il megafono.

 

RIFLETTORI

Ma al Festival, si sa, può succedere di tutto. A qualcuno, per esempio, approfittando dei riflettori puntati, potrebbe venire in mente di rispolverare una vecchia sentenza della Cassazione sulla posizione di Baglioni direttore artistico di una rete pubblica, quindi obbligato a rispondere alle regole del servizio pubblico. In poche parole, un magistrato che si alza la mattina con la luna storta potrebbe decidere di indagare sul tema «interesse privato in atto pubblico».

PINUCCIO STRISCIA SU SANREMO SALZANO

 

Resta da chiedersi perché Claudio non si sia tutelato, come il suo amico e collega Morandi, che aveva voluto in contratto la seguente clausola di trasparenza: «Resta convenuto che ella non dovrà essere in rapporto giuridico con gli artisti, gli autori, le case discografiche, le società editoriali-musicali, le etichette indipendenti et similia che parteciperanno al Festival della Canzone Italiana». Insomma, una fesseria, dato che Morandi il Festival l' ha fatto, delegando le grane a Giammarco Mazzi e Lucio Presta.

ligabue salzano zaggia

 

POSIZIONE

Resta, poi, da chiedersi perché la Rai si sia messa in una posizione simile. Effetto di una resa ventennale, nata quando i vertici decisero, in nome del risparmio, di aprire le porte ai produttori esterni.

 

Ne andò di mezzo anche il Festivalone: finiva l' epoca dei capistruttura (Maffucci) o dei conduttori (Pippo Baudo) che dettavano legge. Cominciava quella dei Ballandi, dei Presta con Giammarco Mazzi, di Caschetto, di Salzano.

 

Oggi le chiavi di Sanremo (ma neanche le serrature) non le ha più la Rai, mentre il mondo della musica vive ha un monopolio della musica nazionale con Friends & partner (oltre a Baglioni, Ligabue, Mannoia, Pausini &Antonacci, Venditti, Amoroso, Elisa, tutti gli ospiti del Festivalone e 10 dei nomi in gara).

ferdinando salzano e barbara zaggia

 

Un moloch italiano che parla tedesco, visto che dipende dal colosso Cts Eventim, azionista anche del portale di riferimento della vendita dei biglietti on line, TicketOne, e che via via ha acquisito la Vertigo (Ramazzotti, Manuel Agnelli), Vivo Concerti (Giorgia), D' Alessandro & Galli (promoter dei Rolling Stones e Bublè).

 

VETRINA

La situazione è che, se Sanremo vuole essere la vetrina della musica italiana, deve rivolgersi a chi ha la merce da esporre, come F&P.

suraci rtl 102 5

L' azienda di Stato non può che andare a rimorchio delle variazioni di mercato in un circolo vizioso ma infallibile: talent, radio, Festival, concerti. Così i ragazzi di Amici hanno vinto a ripetizione all' Ariston (Carta, Scanu, Emma), Suraci con Rtl è riuscito a imporre Modà, Dear Jack, The Kolors, Bianca Atzei.

 

marco molendini

Naturalmente, l' esclusione quest' anno di Carone e Dear Jack e dell' Atzei non è stata gradita, tanto più nel momento in cui si è spezzata l' alleanza con Salzano e Maria De Filippi con Amici, deve cambiare radio di riferimento perché Mediaset si è tuffata nel ramo con Radio 101 e Radio 105, soffiandole proprio a Suraci. Rivalità che insieme a politica, errori, conflitti, d' interesse e non, portano i nuvoloni a Sanremo.

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....