SE NON ORA, HAMAR! - NON DITE ALLA BOLDRINI CHE IN ETIOPIA C’È UNA TRIBÙ IN CUI LE DONNE SONO FIERE E ORGOGLIOSE DI PRENDERE UN SACCO DI BOTTE DAGLI UOMINI

Dagotraduzione del "Daily Mail"

Cicatrici spesse di colore rosso opaco e nero ricoprono la schiena delle donne appartenenti alla tribù Hamar dell'Etiopia: è la conseguenza di un rito di iniziazione in cui vengono picchiate a sangue. Alle donne non è consentito urlare mentre gli uomini armati di canne le percuotono. E invece di scappare, pregano gli uomini di colpirle ancora e ancora fino a quando il sangue non inizia a scorrere abbondante, sulla polvere rossa della valle del fiume Omo.

Ora le donne Hamar e la loro cultura - in cui aspetti incredibili e brutali si fondono - sono le protagoniste di una serie di scatti del fotografo francese, Eric Lafforgue.

Lafforgue è andato in Etiopia dopo aver visto le immagini delle Hamar in un libro d'epoca e spera che il suo reportage possa essere d'aiuto per conservare informazioni su una cultura minacciata dalla modernità. Le sue fotografie rivelano la bellezza delle donne Hamar decorate da colori ocra e arancio, nonostante le vistose incisioni sulle pelle dovute alle spine. Donne resistenti e determinate nonostante una vita difficile e precaria.

Per la tribù, i bovini sono tutto, e per gli uomini in particolare, rappresentano un elemento chiave nel fondamentale rito di passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Esiste infatti una particolare cerimonia nella quale i giovani sono tenuti a camminare su 15 mucche, imbrattate di sterco per renderle scivolose.

Se il ragazzo fallisce, non può sposarsi e viene poi picchiato dalle donne che assistono alla prova. Alla stessa cerimonia, i parenti di sesso femminile del "concorrente" vengono picchiate per creare un debito di sangue tra l'uomo e le sue sorelle, che mostrano poi le loro cicatrici con orgoglio.

"Mentre i ragazzi camminano sulle mucche, le donne Hamar li accompagnano: saltano e cantano" ha rivelato Lafforgue, che ha assistito a una cerimonia. "Più evidenti e vistose sono le cicatrici dell'iniziato, più profondo è l'affetto delle ragazze per il ragazzo che sta per diventare un uomo".

"Totalmente dedicate ai loro figli, che accompagnano durante il rito di iniziazione, le madri sono frustate a sangue, al fine di dimostrare il loro coraggio". Ma per le donne Hamar, i pestaggi non sono solo parte di un rituale di iniziazione: sono la vita quotidiana fino a quando non partoriscono almeno due figli.

In base alle regole della società Hamar, un uomo non ha bisogno di spiegare perché pesta una donna. È una sua prerogativa e può farlo come e quando crede. Gli uomini possono avere più di una moglie. E le mogli più giovani vengono impiegate nei campi e nel trasporto dell'acqua.

"Non hanno altra scelta - dice Lafforgue - Come spesso avviene in Africa, le donne Hamar si occupano di procacciare acqua, legno, cucinano e si prendono cura dei bambini, mentre gli uomini si occupano delle mucche, il grande tesoro della tribù. Le donne Hamar che non sono una "prima moglie" hanno una vita davvero difficile, perché sono le più schiavizzate tra le mogli".

"Ho sempre scattato fotografie per due motivi - ha spiegato Lafforgue - In primo luogo, forniscono la testimonianza di come molte tribù stiano iniziando a scomparire, ma anche per mostrare al mondo come vivono le altre persone, anche se qualche volta hanno abitudini sconvolgenti". Il fotografo ha anche raccontato la storia di un ragazzo Hamar che ha camminato per diversi giorni pur di raggiungere un centro abitato e vedere la sua squadra di calcio preferita in televisione.

 

 

ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR ETIOPIA DONNE DELLA TRIBU HAMAR

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”

de luca schlein guerini decaro

DAGOREPORT: SINISTR-ELLY COLTELLI! LA SCHLEIN PENSA DI IMBRIGLIARE LA MINORANZA RIFORMISTA CON UN CONGRESSO DOPO LE REGIONALI DI AUTUNNO, MA NON FA I CONTI CON LA REALTÀ DEL CORPACCIONE DEM. PIÙ DELLA METÀ DEGLI ISCRITTI AL PD, INFATTI, HA UN ORIENTAMENTO RIFORMISTA, DIVERSO DA QUELLO DELLA ATTUALE SEGRETARIA E MOLTI ESPONENTI DI PESO DEL PARTITO SONO SCHIERATI SU POSIZIONI A LEI AVVERSE, A INIZIARE DA VINCENZO DE LUCA, CHE TUONA: “NON CONSENTIREMO CHE LA CAMPANIA TORNI NELLA PALUDE NELLA QUALE ERA DIECI ANNI FA”. IL CONGRESSO PER ELLY PUÒ DIVENTARE UNA ROULETTE RUSSA IN CUI RISCHIA DI SPACCARE IL PARTITO...

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?