SI FA PRESTO A DIRE ORO - UN TEMPO SERVIVANO MILIONI DI COPIE VENDUTE PER AVERE UN “DISCO D’ORO”, ADESSO BASTA DAVVERO POCO: 25 MILA COPIE - COLPA DELLA PIRATERIA, DEL CROLLO DEL MERCATO DISCOGRAFICO E DELLA MEDIOCRITÀ DEGLI ARTISTI

Inizialmente premiava le opere in grado di vendere un milione di copie. Il disco di platino scattava a 10 milioni di copie e quello d' argento a 500 mila. La stessa tripartizione fu adottata in Italia - Da gennaio 2014 per avere il disco d' oro "basta" vendere 25 mila copie e 50 mila per il platino - A 100 mila scatta il doppio platino, a 150 mila il triplo platino… -

Condividi questo articolo


Andrea Scanzi per il “Fatto quotidiano”

ricky martin con il disco d oro ricky martin con il disco d oro

 

Sarebbero d' oro, ma ormai molto meno. Nel corso dei decenni il disco d' oro è cambiato molto, perdendo peso e valore. Osservando la sua storia, e più ancora il suo albo d' oro, si ha piena contezza di due aspetti: il crollo del mercato discografico e un certo qual svilimento del gusto musicale italiano.

 

Il disco d' oro è nato negli Stati Uniti nel 1942. Inizialmente premiava le opere in grado di vendere un milione di copie. Il disco di platino scattava a 10 milioni di copie e quello d' argento a 500 mila. La stessa tripartizione fu adottata in Italia.

Cifre oggi impensabili, ma non nei Sessanta.

povia con il disco d oro povia con il disco d oro

 

Mino Reitano, a conferma che il gusto italiano è sempre stato in grado di glorificare tutto e il suo contrario, vinse nel 1969 il disco d' argento con Una chitarra. Cinque anni prima toccò a Bobby Solo, in quel caso addirittura doppio disco d' oro per i due milioni di copie di Una lacrima sul viso. Domenico Modugno, con Nel blu dipinto di blu, arrivò a 22 milioni di copie (quindi doppio disco di platino). Il primo 33 giri a ottenere il disco d' oro fu La voce del padrone di Franco Battiato nel 1981.

 

il disco d oro a rocco hunt il disco d oro a rocco hunt

La soglia del milione di copie oggi è lontana. Lontanissima. Ogni paese, in base al numero di abitanti e al mercato interno, ha le sue soglie. Quelle italiane si sono assottigliate sempre di più. Da gennaio 2014 per avere il disco d' oro "basta" vendere 25 mila copie (30 mila fino al 2013) e 50 mila per il platino (60 mila fino al 2013). A 100 mila scatta il doppio platino, a 150 mila il triplo platino e via così: 5 platino a 250 mila copie, 7 a 350 mila. Il disco d' argento è scomparso, ma curiosamente esiste oggi il disco di diamante che scatta a 500 mila copie: le stesse che giustificavano 50 anni fa il disco d' argento.

 

il disco d oro a marco carta il disco d oro a marco carta

Una conferma di come e quanto siano cambiati i tempi. In tale conteggio, peraltro mai chiarissimo, rientrano anche i download. Fin qui siamo all' aritmetica: alla certificazione di come ormai i dischi non si vendano più. C' è poi il dato non più quantitativo ma qualitativo: chi ottiene oggi i dischi d' oro e platino? Il sito della Fimi, la Federazione industria musicale italiana, segnala album, compilation e singoli online in grado di raggiungere in Italia almeno un disco d' oro (quindi 25 mila copie vendute). Dentro c' è di tutto. L' ultimo caso discografico è Adele, che - benché uscita da un mese con il suo 25 - ha già conseguito il triplo platino.

 

Bene anche Head Full Of Dreams dei Coldplay (platino). Tra i dischi d' oro è spuntato Transformer, capolavoro di Lou Reed lontano ormai 44 anni. Tra gli stranieri ci sono Linkin Park e Justin Bieber, ma pure Massive Attack e Mika (via X Factor). Tra gli italiani spunta a sorpresa Van De Sfroos con la raccolta Best of 1999-2011 (disco d' oro). È però un' eccezione "di nicchia" rispetto al resto dei premiati, quasi tutti provenienti da talent: c' è il doppio platino per Marco Mengoni, c' è il platino per Emma. Ci sono i 5 platino per Jovanotti, i 7 platino per l' antologia di Tiziano Ferro. E i 4 platino - con due dischi - per il Volo.

eros ramazzotti con il disco d oro eros ramazzotti con il disco d oro

 

In mezzo agli ennesimi riconoscimenti per colossi della discografia italiana (Ligabue, Pausini, Bocelli) spunta uno dei pochi casi veri della musica italiana: J-Ax, che con Il bello d' esser brutti ha raggiunto il triplo platino.

 

Lui e l' amico-socio Fedez (4 platino), oggi, sono tra coloro che vendono di più. Contemporaneamente al triplo platino d J-Ax, raggiungevano poche settimane fa il disco d' oro i Pink Floyd con Meddle (1971), Amore e Furto, De Gregori che canta Dylan e la raccolta di Francesco Guccini. È un altro dato che dà la misura della differenza numerica tra gli artisti (di successo) di oggi e i miti di ieri, che quando va bene arrivano a 25 mila copie.

 

disco d oro disco d oro

Commercialmente parlando, oggi Emma 4 volte Lou Reed, Mengoni 5 volte De Gregori e il Volo 8 volte i Pink Floyd. Ed è anche da questi particolari che capisci che non c' è speranza. Un altro particolare è costituito da quello che è forse il mistero dei misteri musicali: i Modà.

 

Quelli con l' accento sulla "a", quelli col cantante con tre "k". Il loro Passione maledetta è già al doppio platino. Pochi giorni fa, non senza ironia ruvida, si è espressa così una firma musicale storica come Federico Guglielmi: "La notizia che i Modà abbiano 'dovuto' aggiungere una seconda data a San Siro perché la prima del prossimo 18 giugno era già sold out rafforza ulteriormente la mia già solidissima opinione che la razza umana meriterebbe di estinguersi. Cioè, i Modà… quelli che istantaneamente fanno sembrare i Negramaro i Beatles del White Album. Mestizia e raccapriccio".

 

disco d oro disco d oro

Voltandosi appena indietro, nella storia dei dischi d' oro e platino, trovi Dark Side of The Moon dei Pink Floyd, la tetralogia dei Led Zeppelin, Creuza de mà di De André, Brothers in arms dei Dire Straits, Blue' sdi Zucchero, Liberi Liberi di Vasco, The River di Springsteen, Ok Computer dei Radiohead. Senz' altro non esistono più i talenti di una volta, ma forse anche il gusto medio ha finito con l' accontentarsi di tutto. Ma proprio di tutto.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...