nassim taleb rischiare grosso

SOLO CHI SA PRENDERSI LA COLPA PUÒ COMANDARE - IL SAGGIO “RISCHIARE GROSSO” DI NASSIM NICHOLAS TALEB PRESENTA UN DETTAGLIATO VADEMECUM SU COME DARE IL MEGLIO NELLA VITA QUOTIDIANA, ATTRAVERSO IL PRINCIPIO DI RESPONSABILITÀ - IL MODO PER ENTRARE IN CONTATTO CON LA REALTÀ? LA DEMOLIZIONE DELLE NOSTRE CERTEZZE…

Sandro Iacometti per “Libero quotidiano”

 

NASSIM TALEB - RISCHIARE GROSSO

Diceva il matematico britannico Alfred North Whitehead che «il panico dell'errore è la morte del progresso». E aveva ragione da vendere. Da un punto di vista filosofico, l'errore è lo strumento di conoscenza più potente che ci sia. Partendo dal presupposto che la scienza non è il tentativo di spiegare l'ignoto attraverso il noto, ma di spiegare il noto (il funzionamento e la natura di ciò che vediamo al di là delle apparenze), attraverso l'ignoto (nuove teorie più efficaci), la demolizione delle nostre certezze è l'unico momento in cui possiamo davvero entrare in contatto con la realtà e avvicinarci alla verità.

 

Bella scoperta, direte voi. Lo sanno anche i bambini che sbagliando s' impara. Vero. Se ci spostiamo dalla teoria alla pratica, però, la musica cambia. E di molto. Sbagliare non piace a nessuno. Ammetterlo ancora meno. E c'è addirittura chi, per mestiere, non cade mai in fallo. Avete mai sentito un politico riconoscere un proprio errore? Vi è mai capitato di ascoltare un economista confessare di aver fatto previsioni sballate? O un funzionario pubblico assumersi la responsabilità di un disservizio?

 

Facciamo un esempio a caso: Bankitalia e Consob. Il sistema è andato a gambe all'aria. Quattro banche sono fallite mandando in rovina decine di migliaia di obbligazionisti, altre due sono state salvate dallo Stato dopo aver azzerato tutte le azioni in mano a centinaia di migliaia di risparmiatori, e un' altra ancora è stata direttamente comprata dal Tesoro, coprendo l' esborso col debito pubblico.

NASSIM TALEB

 

Ebbene, qual è stata la risposta delle autorità di vigilanza? Non potevamo sapere, abbiamo effettuato tutti i controlli possibili, è stata una sorpresa. In altre parole, la crisi bancaria è come un fulmine: quando e dove cade non è prevedibile, non ci sono responsabili, se non chi viene riconosciuto tale dopo un' inchiesta della magistratura.

 

IL CIGNO NERO

È l'alibi dell' imponderabile, la formidabile scusa del caso, il teorema del cigno nero. Uno dei massimi esperti sul tema è Nassim Nicholas Taleb, il broker filosofo americano di origine libanese, che sul cigno nero ci ha costruito una fortuna. Aiutato pure lui dalla sorte. Il suo saggio sull' impossibilità di prevedere grandi terremoti nel mondo della finanza è uscito qualche mese prima della grande crisi dei mutui subprime del 2008 partita con il fallimento della Lehman Brothers.

 

Bertrand Russell

Pagine dense di complicate riflessioni e raffinate analisi per spiegare un concetto semplice che il famoso tacchino induttivista di Bertrand Russell aveva già capito a sue spese molti anni prima: se per 364 giorni all'anno vivi senza preoccupazioni, nulla impedisce che alla vigilia di Natale qualcuno ti tiri il collo per portarti a tavola.

 

Lo stesso accade nella finanza: anche la banca più solida e potente del mondo può saltare da un momento all'altro. E aspettarselo, per cosi dire, può fare la differenza. Pure nella vita di tutti i giorni: mai puntare tutto sul prevedibile, su ciò che è scontato. Bisogna sempre scommettere qualcosa anche sull'imprevisto. Questo non significa, però, che se un istituto di credito va a picco, nessuno ne abbia colpa. Anzi, chi è al vertice di un'azienda o di un Paese deve sempre e comunque farsi carico degli eventi.

MILTON FRIEDMAN

 

Per chiarire meglio il suo pensiero, e non concedere scuse ai furbetti, Taleb è tornato sulla questione con il suo ultimo lavoro Rischiare grosso (Il Saggiatore, pag. 340, 24 euro). Il libro si presenta come un dettagliato vademecum su come dare il meglio nella vita quotidiana, ma non è altro che un monumentale saggio sul principio di responsabilità su cui si basa, o almeno dovrebbe, la società occidentale. Quando si rischia in proprio, sostiene Nassim, le cose più o meno funzionano.

 

GESTIRE I QUATTRINI ALTRUI

I problemi sorgono quando si rischia per gli altri. La questione era ben nota a Milton Friedman. Quando spendete soldi vostri per voi stessi, diceva il premio Nobel per l'economia, cercherete di avere la massima resa, quando li spendete per altri, starete comunque attenti al prezzo.

 

trump macron

Se i soldi sono di altri e li spendete per voi, ironizzava, ci scapperà di sicuro una bella mangiata al ristorante. Il caso peggiore è quando i quattrini non sono tuoi e non li usi per i tuoi bisogni, come fanno i governi: non sei più preoccupato né di quanti siano né di quale sarà il loro utilizzo. Gli effetti li conosciamo tutti: uffici pubblici che non funzionano, burocrazia kafkiana, risorse buttate al vento, corruzione. Come se ne esce? Nassim è convinto che tutto ruoti intorno all'errore. È qui che le strade si biforcano. Da una parte chi si prende la colpa e paga di tasca propria.

 

Dall'altra chi gode dell'impunità concessa dal ruolo e non ha mai conseguenze. Ma è possibile costringere qualcuno ad assumersi le proprie responsabilità? Con le leggi è difficile. Secondo il filosofo, però, ci sono meccanismi filtro, nella natura così come nella società, che ci vengono in aiuto. In natura chi non impara perisce, nella società chi non paga di tasca propria prima o poi viene messo fuori gioco.

donald trump ed emmanuel macron

 

Arriva anche da qui il vento politico che sta progressivamente spazzando via la vecchia classe dirigente in tutto l' Occidente, Italia compresa. È negli Stati Uniti, secondo Nassim, l' esempio più eclatante. «Trump», scrive, «ha vinto a prescindere da ciò che faceva o diceva perché era vero. Perché è un imprenditore fallito, ma ha le sue cicatrici. E la gente, che è abituata a correre rischi, preferirà sempre votare per chi, quando si infila un punteruolo nella mano, sanguina davvero».

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”