UNA TAGLIOLA IN EDICOLA - A MAGGIO ''CORRIERE'' E ''REPUBBLICA'' HANNO CONTINUATO LA LORO CORSA AL RIBASSO VERSO LA SOGLIA PSICOLOGICA DELLE 200MILA COPIE (CARTACEE) VENDUTE - ANCHE ''LA STAMPA'' NON RIESCE A FERMARE L'EMORRAGIA. ''IL FATTO'' AVEVA RECUPERATO AD APRILE, MA IL MESE DOPO TORNA IL SEGNO MENO - IL ''SECOLO XIX'' AVEVA FERMATO LA CADUTA, MA POI HANNO CAMBIATO DIRETTORE...

In un anno il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari ha perso 25.400 copie in edicola, mentre il suo principale concorrente ne ha perse 24.500 - ''Libero'' ha perso 5.200 copie in 12 mesi fermandosi a 31.253 . ''La Stampa'' da 149.908 a maggio 2015 a 131.058 a maggio 2016...

Condividi questo articolo


Edoardo Greco per www.blitzquotidiano.it

mario calabresi massimo giannini ballaro mario calabresi massimo giannini ballaro

 

Vendite dei giornali in edicola di maggio 2016, dati Ads (Accertamento diffusione stampa): continua la rincorsa verso quota 200 mila copie fra Repubblica e Corriere della Sera.

La sequenza: ad aprile 2015 la Repubblica vendeva 233.457 copie; il Corriere, nell’ultimo mese di Ferruccio De Bortoli direttore, 225.064. A febbraio 2016 Mario Calabresi conclude il suo primo mese intero da direttore di Repubblica con 216.256 copie vendute in edicola; il Corriere diretto da Luciano Fontana ne ha vendute 213.010. Marzo 2016: Repubblica 215.705, Corriere 212.415. Aprile 2016: Repubblica 212.070, Corriere della Sera 208.530. Maggio 2016: Repubblica 208.538, Corriere della Sera: 204.507.

MAURIZIO MOLINARI E MARIO CALABRESI MAURIZIO MOLINARI E MARIO CALABRESI

In un anno il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari ha perso 25.400 copie in edicola, mentre il suo principale concorrente ne ha perse 24.500: un ritmo di 2.116 copie perse ogni mese per Repubblica, 2.041 per il Corriere.

Alla Stampa di Torino il cambio di direttore (Calabresi passato a Repubblica è stato rimpiazzato con Maurizio Molinari) non ha portato bene, continua a perdere copie: 149.629 ad aprile 2015, 149.908 a maggio 2015, 137.015 a febbraio 2016, 134.777 a marzo, 134.650 ad aprile, 131.058 a maggio. Anno su anno è un bel 12,5 per cento in meno, una percentuale degna di Repubblica e Corriere.

 

luciano fontana luciano fontana

Il Sole 24 Ore perde molto meno rispetto a Repubblica, Corriere e Stampa: vendeva 90.775 copie a maggio 2015, ne ha vendute 86.342 a maggio 2015.

A maggio 2015 Libero era in vantaggio di 200 copie su Il Fatto quotidiano (36.425 contro 36.214). Un anno dopo il quotidiano diretto da Travaglio sembra avere messo il freno alla picchiata che lo aveva portato dalle 51 mila copie di febbraio 2013 alle 33 mila di febbraio 2016, attestandosi a 34.084, ma non è così: il Fatto a maggio è tornato a scendere rispetto a aprile 2016 (- 1.600 copie circa) e anche rispetto a maggio 2015 (- 2 mila copie).

Certo a Libero il cambio di direttore da Maurizio Belpietro a Vittorio Feltri non ha portato fortuna: il quotidiano che Vittorio Feltri è tornato da poco a dirigere ha perso 5.200 copie in 12 mesi fermandosi a 31.253 acquisti medi in edicola a maggio 2016.

Così è stato anche al Fatto, col cambio da Antonio Padellaro a Travaglio e anche al Secolo XIX di Genova, dove si era installato un direttore che aveva fermato l’emorragia. Forse per questo lo hanno cambiato, così le copie hanno ripreso a scendere. Non è bello che in un gruppo (oggi Stampa e Secolo XIX, domani gli stessi più Repubblica e i giornali locali Espresso) dove tutti o quasi vanno male, ci sia un “pierino” che regge bene.

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.

Questo il quadro complessivo dei giornali a diffusione nazionale:

Quotidiani
nazionali
Vendite
maggio
2016
Vendite
aprile
2016
Vendite
marzo
2016
Vendite
febbraio
2016
Vendite
maggio
2015
Vendite
aprile
2015
La Repubblica  208.538 212.070 215.705 216.256  233.943 233.457
Il Corriere della Sera  204.507 208.530 212.415 213.010  229.096 225.064
La Stampa  131.058 134.650 134.777 137.015  149.908 149.629
Il Sole 24 Ore  86.342 86.284 88.186 87.492  90.775 88.121
Il Giornale  68.408 69.825 73.095 71.003  73.971 74.485
Il Fatto Quotidiano  34.084 35.691 34.664 33.753  36.214 35.059
Libero  31.253 31.343 32.241 31.580  36.425 35.270
Italia Oggi  25.820 26.408 23.096 24.550  32.033 31.388
Avvenire  20.943 20.764 20.537 21.415  22.271 22.253
Il Manifesto  8.597 8.636 8.606 8.919  9.455 9.586

Ed ecco il quadro complessivo dei giornali locali. Dove diminuisce, in modo analogo a quello che succede con Repubblica e Corriere, il distacco fra i primi due concorrenti, il Messaggero di Roma e il Resto del Carlino di Bologna: il quotidiano di proprietà del costruttore Caltagirone ha perso 8.750 copie da maggio 2015 a maggio 2016; il giornale del gruppo Monti-Riffeser ha perso quasi 7.000 copie in 12 mesi. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.

Quotidiani
locali
Vendite
maggio
2016
Vendite
aprile
2016
Vendite
marzo
2016
Vendite
febbraio
2016
Vendite
maggio
2015
Vendite
aprile
2015
Il Messaggero  98.095  99.101  99.457 102.117  106.825  105.639
Il Resto del Carlino  96.036  96.602  96.622 97.765  103.000  101.356
La Nazione  73.557  73.838  74.629 76.376  80.536  79.646
Il Gazzettino  49.137  49.314  50.306 51.175  53.435  53.235
Il Secolo XIX  43.927  45.592  44.163 45.816  47.532  45.694
Il Tirreno  42.234  42.370  42.496 43.257  46.801  42.496
Unione Sarda  39.963  40.811  39.380 39.916  42.440  41.405
Messaggero Veneto  39.604  39.085  39.822 39.781  40.384  39.902
Il Giorno  38.168  38.653  40.507 38.977  40.330  36.091
Nuova Sardegna  35.315  35.490  35.472 35.211  37.924  37.201
Il Mattino  34.583  34.080  34.604 35.431  39.405  38.427
L’Arena di Verona  24.758  25.097  24.832 25.528  26.636  26.284
L’Eco di Bergamo  24.028  24.525  24.454 25.093  26.086  25.994
La Gazzetta del Sud  23.875  23.600  23.675 23.829  26.168  25.345
Il Giornale di Vicenza  23.047  23.391  23.484 24.147  24.919  24.727
Il Piccolo  22.300  22.284  22.262 22.585  23.974  23.568
La Provincia (Co-Lc-So)  20.859  20.796  20.448 21.011  22.048  21.881
Il Giornale di Brescia  20.589  20.863  20.424 20.943  21.845  22.972
Gazzetta del Mezzogiorno  20.402  20.542  20.795 20.812  22.151  21.761
Libertà  19.016  19.233  19.319 19.467  20.064  20.416
La Gazzetta di Parma  18.475  19.472  19.588 19.951  20.701  20.659
Il Mattino di Padova  18.836  19.001  20.479 19.590  19.986  19.884
La Gazzetta di Mantova  17.985  17.921  17.952 18.286  18.928  18.933
Il Giornale di Sicilia  17.922  17.999  18.184 17.850  20.327  20.283
La Sicilia  16.839  17.309  16.976 17.717  18.760  19.020
La Provincia di Cremona  14.795  14.278  14.255 14.655  15.059  14.825
Il Centro  13.295  13.441  13.862 13.946  14.934  14.379
Il Tempo  13.048  13.778  16.937 13.997  14.727  14.077
La Provincia Pavese  12.874  13.111  13.130 13.360  13.894  13.843
Alto Adige-Trentino  12.803  12.795  13.104 13.119  14.286  13.783
L’Adige  12.529  12.467  12.677 12.913  14.141  13.380
La Nuova Venezia  11.775  12.031  13.132 11.542  12.843  12.281
La Tribuna di Treviso  11.185  11.064  12.084 11.133  11.700  11.532
Nuovo Quot. di Puglia  10.870  10.725  10.825 11.105  12.267  12.024
Corriere Adriatico  10.639  10.738  10.829 11.081  11.549  11.302
Corriere dell’Umbria  10.513  10.775  11.287 10.882  10.713  10.952

Dalla tabella abbiamo tenuto fuori i giornali che ad aprile 2016 risultano aver venduto meno di 10.000 copie. Sono La Gazzetta di Reggio (8.920), La Gazzetta di Modena (7.624), La Nuova Ferrara (6.549), il Quotidiano del Sud (7.040) il Dolomiten (6.914), il Corriere delle Alpi (4.653).

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che – tranne nel caso di Tuttosport – è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Vendite
maggio
2016
Vendite
aprile
2016
Vendite
marzo
2016
Vendite
febbraio
2016
Vendite
maggio
2015
Vendite
aprile
2015
Gazzetta dello Sport Lunedì  167.552  175.118  167.864 175.759  181.167  188.453
Gazzetta dello Sport  155.255  157.622  148.521 150.171  171.054  160.290
Corriere dello Sport Lunedì  98.957  106.087  105.987 110.678  110.031  115.462
Corriere dello Sport  89.605  87.640  86.052 91.733  99.927  93.558
Tuttosport Lunedì  59.058  72.096  66.634 72.944  63.327  64.089
Tuttosport  59.362  58.390  56.090 57.715  71.950  57.486

- See more at: http://www.blitzquotidiano.it/media/vendite-giornali-maggio-2016-repubblica-e-corriere-giu-verso-quota-200-mila-2508073/#sthash.8jN9mH7X.dpuf

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...