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A Mataram, in Indonesia, un paese a maggioranza musulmana, è uscita mercoledì scorso una legge sulla poligamia, riconosciuta e praticata nel paese. D’ora in poi i cittadini di sesso maschile dovranno pagare 1 milione di rupie (circa 65 euro) se vogliono una seconda moglie. Considerando che il reddito medio in Indonesia è di 15.729.561 rupie all'anno (1000 euro), la tassa segna una differenza sostanziale.
Fino a questo momento, per sposarsi una seconda volta gli uomini dovevano ottenere il consenso dalle mogli attuali e il permesso dai superiori professionali. E secondo la legge islamica, gli uomini possono avere fino a quattro mogli, mentre le donne devono limitarsi a un solo marito alla volta.
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Nel 2000, il Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato che la poligamia dovrebbe essere fuori legge in quanto opera una discriminazione nei confronti delle donne e dei bambini. Tuttavia è ancora praticata in molti paesi del mondo, soprattutto in Africa e in Medio Oriente, anche se non è praticata in Tunisia, Israele e Turchia.
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La nuova tassa ha ricevuto numerose critiche. Tuttavia secondo il Bangkok Times le intenzioni non sono chiare. Il governo locale sta tentando con le nuove misure di scoraggiare la poligamia? Oppure bisogna interpretarle come l’approvazione ufficiale della pratica? Secondo alcuni stanno solo cercando di riempirsi le tasche.
Negli Stati Uniti, la poligamia è più comunemente praticata nello Utah. All'inizio di ottobre un tribunale ha annullato alcune parti di una legge anti-poligamia, dopo che il reality show sulla poligamia “Sister Wives” ha portato avanti una causa per permettere alle famiglie allargate di vivere tutti insieme. Il caso è nelle mani della Corte d'Appello.
